Al Monte Colodri di Arco (Valle del Sarca) la via 'Spina'

El Colodri. Abito proprio di fronte e la parete la vedo tutti i giorni. La stagione iniziava sempre ripetendo le classiche preparandoci per le grandi salite in Dolomiti. Ancora quand’ero “en Bocia”, Italo Miori mi ha portato a ripetere la Rossi e, non ricordo se con lui o con Roby Parisi, abbiamo ripetuto la variante alta della via che spaccava la parete con una grande fessura.
Quella grande spaccatura venne aperta qualche anno prima dai fratelli Preti con Angelo Seneci; noi non avevamo friend o altri attrezzi e ricordo di aver fatto tutto un tiro con dei bei run-out, finendo anche la corda con il mio compagno che mi rincorreva.
Negli anni continuavo a guardare quella variante, e la logica chiamava una linea che partisse da terra e collegasse quella grande fessura.
Qualche anno fa con Omar Oprandi ci siamo messi d’accordo per aprirla. Siamo partiti dalla sosta del primo tiro della Rossi per stare in centro al grande tetto, pensando di trovare difficolta altissime ed invece siamo riusciti a superare il tratto più difficile della via con semplicità. Poi, un tiro sopra, ci siamo fermati.
Sono ritornato qualche anno dopo con Giuseppe Bagattoli e abbiamo continuato la salita, cercando i tratti semplici da mantenere un profilo della salita coerenti con il resto, arrivando così in cima.
Poi, su consiglio di Omar ancora in fase d’inizio che aveva suggerito di farla partire dal basso, con mio figlio Andrea un pomeriggio siamo saliti incrociando la Somadossi, per poi continuare con l’accesso alle vie classiche. Altri tiri che si aggiungono alla via.
Per il nome non ci abbiamo pensato molto, avere lì la firma del Mauro Giovanazzi per noi era importante, averlo vicino e pensare a quante avventure abbiamo fatto assieme. Lì in mezzo alla parete del Colodri ci stava bene una Spina, da poter ripetere anche fra qualche anno, ricordandolo.
Dopo l'apertura abbiamo sistemata ancora di più la via, così da poterla ripetere senza troppo materiale; un bel ricordo per noi e per tutti quelli che lo conoscevano. Grazie Mauro per tutto quello che hai fatto.
di Giampaolo Calzà