Jonas Schild ripete Joy Division sul Qualido in Val di Mello

Lo scorso giugno, gli alpinisti svizzeri Jonas Schild e Thomas Schmid hanno ripetuto Joy Division sul Monte Qualido in Val di Mello. Joy Division è stata aperta da Simone Pederri nell'estate 2004 ed è una combinazione di tre vie esistenti, i primi tre tiri di Forse si, forse no (Igor Koller, Peter Machai, Miro Piala, 1996) per poi proseguire fino al 15 tiro di Mellodramma (Gianni e Paolo Covelli, Silvio Fieschi, Fabio Spatola, 1989) e finire per Melat (Sonja Brambati, Adriano Carnati e Paolo Vitali, 1993.) All'epoca Pedeferri aveva salito la via in tre giorni diversi: i primi tre tiri una sera di luglio, fino al 11° tiro il giorno successivo e poi, dopo la ritirata a causa di una forte tempesta, gli ultimi tiri.
La prima libera one push è stata realizzata da James Pearson nel 2011, seguita da Barbara Zangerl e Jacopo Larcher nel 2021. Proprio come Zangerl e Larcher, al decimo tiro Schild e Schmid hanno scelto di non seguire la linea originale di 7c+ ma di affrontare 4 tiri di Con un piede in paradiso (8a) prima di ricongiungersi a Melat e continuare fino in cima.
Schild e Schmid hanno trascorso tre giorni in parete, esplorando i primi nove tiri con difficoltà fino all'8b. Hanno dovuto affrontare condizioni impegnative, poiché il sole forte di questo periodo batte sulla parete fino alle 14:00 circa. Ciò ha portato ad una scelta strategica chiara per il tentativo della libera: la salita sarebbe avvenuta in due giorni, con una notte passata in portaledge, trovato all'ultimo grazie a Niccolò Bartoli. La salita era prevista per le prime ore del mattino, con una pausa a mezzogiorno nel portaledge, per poi riprendere la scalata dal pomeriggio fino a sera inoltrata.
Il 12 giugno, dopo un giorno di riposo, i due svizzeri hanno iniziato il tentativo. Schild ha completato il primo tiro, quello più difficile in assoluto, prima delle 7:00. A causa di una caduta e l'arrivo del caldo, Schmid ha rinunciato alle proprie ambizioni della libera. Tuttavia, hanno mantenuto la tattica adottata da Babsi Zangerl e Jacopo Larcher: i tiri sopra l'8a sono stati saliti da capocordata, quelli sotto in alternata. In totale, Schild ha salito da capocordata 14 dei 20 tiri.
Il primo giorno, la cordata è salita fino al settimo tiro, superando quindi anche il secondo tiro chiave (8b). Il giorno successivo i due hanno ripreso a scalare presto la mattina. Dal decimo tiro, sono passati sulla via Con un piede in paradiso per tre tiri, esattamente come Zangerl e Larcher. Questa scelta sostituisce un complicato 7c+ con un eccezionale 8a; dopo un'altra lunga pausa nel portaledge e un'attenta esplorazione, Schild è riuscito a completare l'undicesimo ed ultimo tiro difficile senza cadere alle 16:00.
Dopo il 13° tiro, sono passati alla via Melat per due tiri. Gli ultimi cinque tiri sono stati superati senza grandi difficoltà, e i due hanno raggiunto la vetta con gli ultimi raggi di sole. Sono poi scesi in doppia al buio, passando un'ultima notte nel portaledge prima di scendere la mattina seguente.
Al termine della salita, Schild ha commentato: "Abbiamo passato cinque giorni in totale sulla via. Per me, è stata senza dubbio una delle esperienze alpinistiche più formative della mia vita. Scalare in libera così tanti metri impegnativi in così poco tempo, e in condizioni difficili a causa del caldo e dell'esposizione della parete... senza l'eccezionale supporto di Thomas, non sarebbe stato possibile. Un ringraziamento speciale va anche a Niccolò Bartoli, che ci ha prestato il portaledge e ci ha supportato in molti modi, e a Babsi e Jacopo per i loro utili consigli dell'ultimo minuto. Non vedo l'ora di tornare in Val di Mello."