Pilastro Renato, grande nuova via sulla Nord-Ovest della Civetta (Dolomiti)

Mercoledì 30 luglio, Alessandro Baù e Nicola Tondini hanno completato una nuova ed impegnativa via sulla grandiosa parete Nord-Ovest del Civetta. Aperta in più riprese, anche con l'aiuto di Alessandro Beber, la via è stata nominata 'Pilastro Renato' in onore di Renato De Zordo, lo storico gestore per 45 anni del Rifugio Coldai deceduto la notte precedente.
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Il tracciato della via 'Pilastro Renato' sulla Nord-Ovest della Civetta, Dolomiti (Alessandro Baù, Alessandro Beber, Nicola Tondini)
archivio Alessandro Baù

Mercoledì 30 luglio le due guide alpine Alessandro Baù e Nicola Tondini hanno completato una nuova ed impegnativa via sulla grandiosa parete Nord-Ovest del Civetta nelle Dolomiti. La via è stata aperta in più riprese dal basso e senza spit, anche con l'aiuto del collega Alessandro Beber, e supera difficoltà probabilmente attorno al IX e A2; attualmente manca la prima libera. È stata nominata Pilastro Renato in onore di Renato De Zordo, lo storico gestore per 45 anni del Rifugio Coldai, deceduto proprio la notte precedente all'apertura. 

Pilastro Renato. Una direttissima a sinistra della Punta Civetta, tra Eliana e la classica Andrich
Tondini: "Era una sezione di parete che avevo sognato di scalare più di 15 anni fa. Era una delle due opzioni che avevo preso in considerazione quando, insieme ad Alessandro, abbiamo poi scelto di tentare la linea di Colonne d’Ercole. All’epoca, valutando insieme, ci era sembrato di avere più possibilità di salire in stile tradizionale e in libera su Punta Tissi. La sezione di parete a sinistra di Punta Civetta, per via della compattezza e verticalità della roccia, ci era invece sembrata richiedere l’uso degli spit."

Quindi l’idea è rimasta lì, nella tua mente, per molti anni
Tondini: "Sì. Fino a quando, alla fine dell’estate 2023, mi è capitato più volte di trovarmi sotto la Nord-Ovest nelle ore pomeridiane, quando il sole illumina la parete di traverso… e lì, quasi magicamente, ho intuito una linea che sembrava tracciarsi da sé. La roccia appariva meno omogenea e liscia di quanto ricordassi. Ne ho parlato con Alessandro, che stava fotografando la parete per la nuova guida 'Civetta Nord-Ovest'. Anche lui, con la luce giusta, ha riconosciuto la linea. Abbiamo deciso di tentarla l’estate successiva, in stile alpino e senza spit."

Ci racconti il primo approccio Alessandro?
Baù: "A luglio 2024, con un saccone pesantissimo, siamo partiti per questa nuova avventura. Dopo 7 tiri non troppo impegnativi, ricordo di aver salito una splendida fessura di VIII grado e, mentre attrezzavo la sosta, guardavo verso l’alto convinto che non saremmo mai riusciti a passare proteggendoci solo a chiodi. Invece, aprendo metà tiro a testa, siamo riusciti a venirne incredibilmente a capo. Il giorno dopo abbiamo salito altri due tiri, ma con il successivo le speranze si sono spente: ci siamo dovuti ritirare."

Ti spieghi meglio?
Baù: "Non riuscivamo a proteggerci, non avevamo spit, non volevamo ricorrere a sequenze in artificiale e le difficoltà affrontate fino a quel punto ci avevano consumato energie e scorta di chiodi corti. Durante la discesa in doppia abbiamo dovuto attrezzare ex novo tutte le soste, bivaccando lungo il rientro. Per tutto l’inverno, il dubbio su come superare quel tratto di parete è rimasto nella nostra testa."

Quest’anno sieti tornati e avete coinvolto anche Alessandro Beber
Tondini: "Sì. Ripartendo dalla base abbiamo velocemente raggiunto il punto massimo dell’anno precedente, toccando nuovamente con mano le difficoltà elevate del nono e undicesimo tiro. Il secondo giorno, provando leggermente più a destra, abbiamo finalmente superato il dodicesimo tiro, quello che l’anno scorso ci aveva respinto. Abbiamo dovuto salire tre metri in artificiale, dato che le protezioni piazzate non avrebbero tenuto un volo. Dopo aver sistemato i chiodi salendo da secondi, il tiro è protetto a sufficienza per provare la libera. Purtroppo, l’arrivo di un temporale ci ha costretti a scendere."

Mancava la cima però
Tondini: "Ormai con la testa totalmente coinvolta, Ale ed io siamo tornati l’ultima settimana di luglio, con un freddo pungente. Dopo aver ripercorso per la terza volta tutta la via e aggiunto altri cinque tiri, in due giorni siamo finalmente riusciti a completarla."

Il 30 luglio, giusto?
Baù: Sì, ed è stato un giorno particolare anche per altri due motivi. Proprio quel giorno, dopo tanti anni di lavoro, era pronta la nuova guida della Civetta, che risultava così già "vecchia" prima ancora di essere distribuita ;-). Inoltre, mentre scendevamo dal versante orientale, ci ha chiamato Valter, gestore del Tissi, per dirci che nella notte era mancato Renato De Zordo, storico gestore per 45 anni del Rifugio Coldai insieme alla moglie Enza. Il nostro pensiero è andato subito a lui e abbiamo deciso di dedicargli la nuova via, chiamandola Pilastro Renato, in sua memoria.

Quindi: una grande nuova via, alla quale manca adesso la rotpunkt?
Baù: "Esatto. La libera del nono, undicesimo e dodicesimo tiro sarà un’altra, splendida avventura!"

Alessandro Baù ringrazia: Montura, CAMP, SCARPA, Salice Occhiali, Eat Freedom food, Reload Climb, CAAI
Nicola Tondini ringrazia: Salewa, Climbing Technology, Wild Climb, Dolomite 1897, Maxim Ropes e Verona Verticale




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