Simon Gietl libera 'Blutsbrüder' alla Torre Trieste in Civetta
Dopo anni di letargo, nell'autunno 2022 la Torre Trieste in Civetta brulicava d'azione. L'enorme parete sud era stata presa di mira, incredibilmente, da ben due fortissime cordate che per caso si sono trovate contemporaneamente su una delle torri più belle delle Dolomiti: da una parte Alessandro Baù, Alessandro Beber e Nicola Tondini, dall'altra Simon Gietl, Vittorio Messini e Matthias Wurzer. Dopo la sopresa iniziale sono venute fuori due belle linee, Enigma di Baù, Beber e Tondini liberata nell'estate 2023, e Blutsbrüder, liberata quest'estate da Gietl.
Dopo quasi due anni di allenamento intensivo e tentativi effettuati con diversi compagni di cordata, tra cui Vittorio Messini, Andrea Oberbacher, Davide Prandini e Simon Messner, Gietl è riuscito a salire in libera tutti i 21 tiri della via, singolarmente ed in più riprese. Manca quindi la libera in giornata. 650m di via, con difficoltà max che si attestano attorno al 8b con un 7b obbligatorio, da proteggere in stile tradizionale. Sono rimasti in parete tutti i chiodi e le clessidre utilizzate durante l'apertura, da notare che per la libera Gietl ha aggiunto due chiodi sul tiro chiave, il 12°, e un pecker sul tiro di 7c, il 19°.
Parlandoci dopo la salita, la 40enne guida alpina ha raccontato "Per me è stato un viaggio unico e indimenticabile quello che ho potuto vivere, con i suoi alti e bassi. Mai prima d'ora una prima salita mi aveva messo così alla prova. Per tutto quello che ho dovuto dare, ho ricevuto altrettanto in cambio, e ne sono estremamente grato e felice!
Sebbene l'attenzione fosse rivolta al fascino dell'apertura e la successiva libera, devo dire che i momenti con Vito e Matthias durante l'apertura sono stati il vero cuore della nostra avventura. È stata una bellissima esperienza con amici che condividevano lo stesso sogno. Abbiamo aperto la via a turno e abbiamo sentito insieme l'eccitazione nell'aria. Ogni metro che faticosamente superavamo era per noi una piccola festa, un passo verso la vetta che ci riempiva di gioia e orgoglio. Le risate che abbiamo condiviso, il sudore nei nostri occhi e l'indescrivibile rapporto di amicizia, hanno reso questa esperienza indimenticabile."