'Così parlò Zarathustra' nel Vallone di Sea per Claudio Martoglio e Marcello Bombardi

Ho scoperto l'esistenza di Così parlò Zarathustra anni fa, su una vecchia guida delle Valli di Lanzo. La mia curiosità era stata stuzzicata dal disegno e dalla relazione che parlavano di un ipotetico 8a e di una libera integrale ancora mancante.
Mi ero così iniziato a informare e avevo subito trovato gli articoli di Jacopo Larcher e Paolo Marazzi che nel 2017 avevano pulito e liberato la via. Scendendo avevano anche schiodato gli spit comparsi negli anni che andavano a rovinare la visione degli apritori e la storia della linea.
Dal 2017 a oggi le ripetizioni sono state pochissime, in libera forse una sola, il che pone già qualche interrogativo sulla difficoltà e sui rischi. Inoltre, dalle scarse informazioni su guide e web, appare lampante che gli spit sono quasi assenti, integrare non è sempre semplicissimo e le protezioni in loco sono poche e vecchie. La severità della via è stata sottolineata nel 2021 da un brutto quanto celebre incidente che ha fermato per qualche mese Federica Mingolla, una delle più forti e complete scalatrici d'Europa, forse del mondo.
Per tutti questi motivi non è stato facile trovare qualcuno disposto ad andare a dare un'occhiata. Dopo averla proposta a qualche amico e aver sempre ricevuto la stessa risposta ci ho rinunciato e mi sono convinto che probabilmente fosse fuori dalla mia portata.
L'estate scorsa, dopo aver collaudato la cordata con Marcello Bombardi, mi è tornata in mente questa via e l'ho subito trovato motivato. Il meteo non è però stato clemente nei giorni a disposizione ed entrambi abbiamo dovuto accantonare l'idea per un altro anno.
Dopo aver incontrato le mie stesse difficoltà nel trovare soci, qualche settimana fa Marci mi ha messo nuovamente la pulce nell'orecchio. Abbiamo così iniziato di nuovo a monitorare il meteo e in breve tempo il nostro momento è arrivato.
La via è bellissima. Come riporta Larcher: "Tutti i tiri sono incredibilmente belli da scalare, darei 5 stelle a ciascuno!"
È molto fisica e spesso mentalmente offuscante. Non è stato semplice mantenere i nervi saldi per tutta la salita e riuscire a liberare tutte le lunghezze in giornata. Abbiamo deciso di scalare entrambi da primi di cordata solo il tiro più duro e di procedere a comando alternato su tutti gli altri. Marci per portare a casa la libera integrale ha dovuto scalare il primo 7b (L2) in discesa, con il buio pesto e una grinta da toro.
Potremmo aggiungere un commento e una relazione dettagliata tiro per tiro, tra protezioni usate, difficoltà incontrate e attenzioni da prestare. Ma credo che su una via simile la componente di incertezza sia parte integrante dell'avventura. Per noi è stato l'elemento più emozionante e intrigante, quello della scoperta metro per metro. In un luogo come la Valle di Sea, dove anche i nomi delle pareti hanno qualcosa di magico e di mistico, credo sia bello lasciare una piccola aura di mistero per i prossimi ripetitori.
Se quello che cercate é qualcosa di impegnativo, dove difficoltà e storia si intrecciano insieme a una buona dose di coraggio, avambraccio e tecnica di piedi, questa via fa al caso vostro.
Un grande ringraziamento va a Francesco Deiana, che ha salito in libera la via nel 2021 e che è stato capace di consigliarci senza svelare troppo. La sua grande esperienza traspare anche da queste piccole cose.
- Claudio Martoglio