Manolo, Maestri e Martini, i tre grandi diedri della Valle del Sarca in giornata per Jacopo Biserni e Diego Toigo

Il doppio report di Jacopo Biserni e Diego Toigo che il 6 aprile 2023 hanno salito i tre diedri più famosi della Valle del Sarca: Diedro Manolo (Cesare Levis) al Dain di Pietramurata (Marco Furlani, Giovanni Groaz, Maurizio Zanolla Manolo, 1978), Diedro Maestri alla parete del Limarò (Cesare Maestri, Claudio Baldessari, 1957), e il Diedro Martini a Cima alle Coste (Sergio Martini, Maurizio Perottoni, Mario Tranquilini 1972). Tre vie classiche raggiunte in bici o a piedi, per un viaggio nella storia dell’alpinismo della valle del Sarca
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Diego Toigo sul Diedro Manolo (Cesare Levis) al Dain di Pietramurata, salito insieme a Jacopo Biserni il 06/04/2023 durante il loro Trittico dei tre diedri della Valle del Sarca
Marco Tonolli

Erano diversi anni che l'idea di concatenare i tre diedri della Valle del Sarca aveva iniziato ad insinuarsi tra i miei pensieri. Potrei ricondurre il tutto a quando, con Filippo Nardi, caro amico e compagno di molte avventure, avevamo concatenato più vie in Valle del Sarca in primavera per allenarci a grandi sviluppi. L'ultima volta nel 2019 avevamo salito la via Orfeo alla parete san Paolo, poi la Tredicesima luna al Monte Colt, poi discesi e risaliti a Laghel alla parete di Mandrea avevamo scalato il Pilastro Gabrielli ed infine avendo lasciato le biciclette la sera prima nel bosco sopra l'uscita delle vie, eravamo scesi a Padaro per finire con la Via Apollo. Il tutto era stata una bellissima giornata con uno sviluppo di circa 800m di arrampicata per 10 ore totali. In questa giornata potrei individuare il seme dell'idea che poi è nata, cioè quella di concatenare i tre grandi diedri della valle, il Maestri alla parete del Limarò, il Manolo al Dain di Pietramurata e il Martini a Cima alle Coste, collegandoli con spostamenti in bicicletta e a piedi. Vivere in un giorno un viaggio nella storia dell'alpinismo in valle del Sarca, su tre vie aperte in periodi differenti e con metodi differenti, sempre con l'intento di divertirsi, immergersi nel cuore di queste pareti ed anche allenarsi per le salite future.

Nel frattempo negli anni scorsi ho conosciuto Diego Toigo, una conoscenza diventata in breve una bella amicizia di condivisione di tanti aspetti della vita come dell'alpinismo, che ci ha visti legati spesso alla stessa corda per vivere assieme avventure che tanto ci appassionano. Nel febbraio 2023 ci eravamo appena ritrovati dopo qualche mese di inattività insieme, sulla via Il volo dell'airone cenerino al Dain di Pietramurata, quando fra un tiro e l'altro lancio l'idea del concatenamento che Diego coglie immediatamente come felicemente immaginavo. Subito iniziamo a progettare i dettagli della lunga giornata che ci avrebbe atteso da lì a poco più di un mese. Inizialmente la mia idea consisteva nel partire dal diedro Maestri alle prime luci del mattino, per poi andare verso il Manolo dove una volta finito ci saremmo calati in doppia sulla vicina Airone cenerino per risparmiare tempo sulla discesa ed infine dirigerci verso il Martini con l'obiettivo di arrivare a scalare il tiro "chiave" del diedro prima del buio. Così abbiamo deciso di utilizzare una corda singola da 50m per il diedro Maestri, la stessa corda con l'aggiunta di un sagolino di altrettanti metri per il diedro Manolo per poterci calare agilmente, mentre una coppia di mezze corde per il diedro Martini.

Poco prima del giorno stabilito inizio a pensare che sarebbe stato bello che qualcuno con un drone ed una macchina fotografica ci seguisse per poter documentare la giornata e per conservarne anche un bel ricordo. Inizio a chiedere ai miei contatti e a quelli di Diego che però, visto il poco preavviso, risultano tutti occupati. È continuando a cercare che una sera, all'inaugurazione del PARVAT, negozio di materiale ottenuto con corde d'arrampicata riciclate di due cari amici ad Arco, incontro Marco Tonolli, giovane fotografo e videomaker di Rovereto, che reagisce entusiasticamente alla mia esposizione del progetto. Sarà lui a seguirci con l'aiuto di una sua collaboratrice, Chiara Cuter.

Il trittico delle tre "M" in definitiva si è svolto il 6 aprile 2023, giornata che dal mattino si è prospettata fredda, per questo Diego i giorni prima mi ha esortato a cambiare l'ordine delle salite consigliando di iniziare col diedro Cesare Levis aperto nel 1978 dalla forte cordata Marco Furlani, Giovanni Groaz e Maurizio Zanolla soprannominato poi successivamente diedro Manolo, più breve e semplice rispetto al diedro Maestri salito nel 1957 da Cesare Maestri e Claudio Baldessari.

Così abbiamo fatto ed è stato un successo perché in effetti al mattino presto, alle 6.30 quando abbiamo attaccato il Manolo, era freddo e la via per come inizia e si svolge poi nei tiri centrali ci ha aiutati a scaldarci. Tra una canzone di Faber ed una di Guccini canticchiate salendo alle 8.45 avevamo di nuovo i piedi a terra all'attacco della rampa, il primo diedro era volato. Tornati alle bici lasciate vicino al crossodromo abbiamo fatto un piccolo rifornimento di acqua e cibo ma soprattutto di friend che ci sarebbero serviti sul diedro Maestri.

Alle 10.15 stavamo salendo il primo tiro sempre canticchiando e di ottimo umore, scalando senza pensare al tempo ma ben focalizzati sull'arrampicata mai banale, così alle 15.00, scaldati finalmente dal sole, ci troviamo fuori dal Maestri. Scendiamo veloci per riprendere le biciclette lasciate all'albergo Ideal dall'amico Stefano che ci aveva garantito un posto ben nascosto dove metterle. Rientriamo alla "base" cioè al crossodromo dove avevo lasciato il furgone la sera prima, lì ci aspettano Marco e Chiara con due birre fresche che ci allietano dopo la seconda salita portata a termine. Beviamo e mangiamo velocemente un panino per poi risalire in sella e dirigerci verso l'ultimo diedro, il più lungo, il Martini, aperto nel 1972 dalla cordata Sergio Martini, Maurizio Perottoni e Mario Tranquilini.

Attacchiamo alle 16.45 il diedro canale della Steinkotter Messner Holzer, per arrivare al tiro chiave del diedro Martini come ci eravamo prefissati, con la luce! Il vento freddo che ci aveva accompagnati lungo tutta la prima parte della salita ci aveva fatto percepire anche un calo di energie, scongiuravamo la comparsa dei crampi, ma dopo aver superato il tratto che precede la splendida lama rossa del penultimo tiro ci siamo nuovamente galvanizzati, spingendo fino all'ultimo ed uscendo in vetta a cima alle coste alle 22.30. Realizziamo le 16 ore e i 1300m di divertimento, fatica e bellezza che abbiamo appena trascorso in un abbraccio e poi in un consueto silenzio nella discesa, proprio delle giornate così intense. All'arrivo al campo sportivo di Dro ci aspettava Irene, la mia compagna, impaziente di vederci arrivare, anche lei con due belle birre fredde!

Un ringraziamento speciale va a Marco Tonolli, fotografo che fra l’altro ha da poco vinto un premio al Trento Film Festival per il documentario "Alta Via 4000", e a Chiara Cuter per aver collaborato con entusiasmo al progetto.

di Jacopo Biserni


UNA LUNGA GIORNATA IN VALLE DEL SARCA di Diego Toigo
Febbraio 2023. Dopo diversi mesi finalmente torno a legarmi in cordata con Jacopo per una via di inizio stagione giusta per scaldare i motori e come al solito i progetti e le proposte per l’estate dolomitica non mancano, ma poi improvvisamente eccolo che lancia la sassata: "Sarebbe bello provare a concatenare i tre diedri Maestri, Manolo, Martini in giornata!!"

Di solito ci metto un po’ a farmi conquistare da progetti in montagna che non arrivano dalla mia testa, ma stavolta è stato il classico colpo di fulmine. Era una bellissima idea, che metteva insieme tanti fattori che ci accomunano nel concepire il nostro alpinismo: la certezza che sarebbe stata una ragliata epica sanlucanostyle, tanti bei tiri da scalare, un viaggio nella storia dell’alpinismo della valle del Sarca e soprattutto la sicurezza che comunque fosse andata ci saremmo meritati tante belle birre fresche! "Ok Jacopo, proviamoci!"

Aprile 2023. Per realizzare un concatenamento come questo direi che la cosa più importante è avere una strategia e una logistica perfette e quindi per circa un mese abbiamo affinato il nostro piano di battaglia che inizialmente prevedeva di seguire il corso del fiume Sarca, iniziando dal diedro Maestri sulla parete del Limarò, proseguendo con la Cesare Levis al Dain e concludendo con il diedro Martini sulla cima alle Coste facendo tutti i trasferimenti in e-bike. La nostra ferrea preparazione fisica raggiunge il suo apice alla festa per i miei quarant’anni, dove Jacopo rende onore alle sue origini romagnole mostrando le sue ottime doti di chitarrista e cantante oltre che di gran festaiolo, altro aspetto che ci accomuna!

Ed arriviamo così al grande giorno, givedì 6 aprile era la data che gli astri ci avevano concesso in cui potevamo scappare dai rispettivi impegni di lavoro e famiglia. L’alta pressione che ormai da mesi accompagna questo strano inverno e inizio di primavera tiene botta, ma le temperature sono basse, le mattine dei giorni precedenti trovo il vetro del furgone ghiacciato prima di andare a lavoro e questo mi fa pensare che se ci mettiamo a scalare nella gola del Limarò alle 6 di mattina per dirla alla spagnola "nos cagamos de frio!". Ecco quindi il cambio di strategia dell’ultimo minuto, si parte dal diedro Manolo e poi andremo al Maestri.

Nella giornata fatidica tutto è andato incredibilmente bene, il morale della truppa è sempre stato alto, ed è stato magico condividere così tante ore di parete senza tensioni, cantando la nostra musica, godendo della bellezza di arrampicare, gustando la libertà di fare quello che ci piace. E poi ovviamente soffrendo un po’ per la stanchezza, facendosi forza a vicenda, affrontando i timori di scalare fessure di roccia di dubbia qualità alla luce della frontale dopo dodici ore di attività per poi ravanare tra le foglie del canale di uscita. Un abbraccio in cima e la lunga discesa verso quella attesissima birra che sintetizza la felicità di un’altra bella avventura vissuta come sempre in direzione ostinata e contraria.

Grazie Jacopo. Attento che la prossima tocca a me decidere!
di Diego Toigo

Jacopo Biserni & Diego Toigo ringraziano Parvat e Karpos




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