Kenton Cool, l'intervista sul suo concatenamento di Nuptse, Everest e Lhotse

Intervista all'inglese Kenton Cool dopo la salita del Nuptse, dell'Everest e del Lhotse effettuata in Himalaya tra il 18 e 20 maggio scorso. Il racconto dettagliato della tripletta e il suo punto di vista, da guida alpina, delle spedizioni commerciali e dell'affollamento sull'Everest.
1 / 5
Kenton Cool e Dorje Gylgen Sherpa
archivio Kenton Cool
Kenton, 11 volte in vetta all'Everest... la domanda sorge spontanea: sei a caccia di qualche record o stai cercando qualcos'altro su questa montagna?
Sicuramente non sono a caccia di record. So che è una cosa orribile da dire per una montagna bella come questa, ma per me l'Everest rappresenta il lavoro. Sono una guida alpina e questo è quello che mi mantiene e il motivo per cui ci torno.

Per i nostri lettori più tecnici, ci fornisci una breve scheda tecnica della tua salita?
Ho lasciato il Campo Base il 15 maggio alle 5 del mattino e sono salito al Campo 2 dell'Everest a 6300m. Ci ho passato un paio d'ore prima di salire al Campo 3 del Nuptse a 6800m circa. Il 16 maggio ho lasciato il Campo 3 alle 2 di notte circa e ho salito Nuptse in circa 10 ore. Poi sono sceso raggiungendo il Campo 2 alle 17.45 circa. Alle ore 08.00 del 17 maggio sono ripartito dal Campo 2 e sono salito al Campo 3 dell' Everest, e il 18 maggio l'ho lasciato per salire al Colle Sud. Dal Colle Sud sono ripartito alle 20 circa e ho raggiunto la cima dell'Everest il 19 maggio alle 01.45. Sono ritornato al Colle Sud alle 04,00, ho dormito un paio d'ore, poi alle 10.00 mi sono diretto verso il Campo 4 del Lhotse che ho raggiunto a mezzogiorno. Il 20 maggio sono partito alle 09.15 e ho raggiunto la vetta del Lhotse alle 13.00 circa. Sono sceso al Campo 2 e poi e ho raggiunto il Campo Base il giorno seguente, il 21 maggio. Ho usato 2 bombole di ossigeno sull'Everest e 1 sul Lhotse. Viste le corde fisse la mia attrezzatura era abbastanza minimale: abbigliamento standard per l'alta montagna, scarponi ecc.

Il tutto nel 60 ° anniversario della prima salita dell'Everest. Un tempismo che non poteva essere migliore!
Si, sembra che le stelle si fossero allineate tutte assieme per me.

Ci puoi raccontare qualcosa di più della salita?
Sono stato molto fortunato ad avere le corde fisse su tutte e tre le montagne e che il meteo sia stato buono. La trilogia è una cosa alla quale avevo pensato un paio di anni fa, ma fino ad ora non avevo mai avuto l'opportunità di tentarla. Quest'anno, dato che il mio cliente non aveva potuto venire per motivi personali e dato che Russel Brice aveva in programma di installare le corde fisse sul Nuptse, sembrava il momento prefetto per cercare di salirle tutte e tre.

Corde fisse sul Nuptse ... Se non ci sbagliamo, è la prima volta che questo viene fatto su questa montagna...
Non credo che questa fosse la prima volta, credo che Pete Athans & Co l'abbiano parzialmente attrezzato con le corde fisse nel 1999. Ma credo che questa sia stata la prima volta che un team commerciale abbia usato le corde fisse sul Nuptse.

Non abbiamo trovato informazioni di tue precedenti salite sul Nuptse e sul Lhotse. Le avevi già salite in precedenza?
No, era la prima volta per me. Ed è stato anche molto piacevole!

Qual è stato il momento più difficile durante questa tripletta? E il momento più bello?
Il momento più difficile è stato proprio all'inizio: quando ho lasciato il Campo Base: odio sempre partire presto! Il più bello è stato osservare le stelle sulla cima dell'Everest con nessun altro intorno!

Con Dorje Gylgen Sherpa siete scesi dalla cima dell'Everest che ancora era buio. Dove avete incontrato i primi alpinisti?
Appena sopra l' Hillary Step, abbiamo incontrato Jon ed un altro mio amico. Dopo di che abbiamo incontrato altri due amici miei, Bill Crouse e Himanti, sotto la Cima Sud.

Che ci dici invece del momento sulla cima di Lhotse, l'ultima della tripletta? E poi di quella lunga, difficile discesa?
A dire il vero Lhotse è stata un po' deludente; lo volevo salire da vari anni e ho sempre sognato di vedere il panorama. Ma quando sono arrivato in cima con Dorje, Mike Roberts e il suo Sherpa, eravamo circondati da nuvole e non siamo riusciti a vedere nulla. Mi è dispiaciuto molto, non faceva parte dei miei progetti, ma questo è l'alpinismo. Poi la discesa è stata rapida ma faticosa; quest'anno il Lhotse era molto “asciutto”, c'erano molte rocce friabili e dovevamo stare attenti, ma la via è molto lineare e siamo scesi rapidamente al Campo 4. Da lì poi è stato un lungo viaggio per ritornare al Campo 2 e quindi al Campo Base.

Cosa ci puoi dire di Dorje Sherpa Gylgen? Sei volte sull' Everest assieme. Sicuramente un compagno ideale, no?
Lui è favoloso. L'ho incontrato la prima volta nel 2007 e da quel momento ho lavorato con lui ogni anno. Lui è super forte ma, soprattutto, sa esattamente quello che mi fa ridere. Mi piace passare il tempo con lui, chiacchierare su ogni sorta di cose... spesso si parla delle nostre famiglie. Dorje ha 2 figlie ed un figlio, suo figlio è ha la stessa età di mia figlia, quindi è sempre divertente confrontarsi. Davvero non avrei voluto fare questa mia piccola missione con nessun altro e il mio unico rimpianto è che il giorno in cui ho salito Nuptse, Dorje era impegnato a trasportare un carico al Colle Sud, così non ha potuto essere lì con me. Se potessi cambiare una cosa sarebbe proprio questa... meritava davvero di essere lì!

Dopo tutte le salite che hai fatto in giro per il mondo, come valuti questo tuo tris di salite?
Mi sarebbe piaciuto salire il Nuptse senza le corde fisse, ma il fatto che c'erano ha reso possibile il tutto, quindi non dovrei dirlo. Penso che il Nuptse sia un grande obiettivo da fare in stile alpino, spesso l'ho guardato mentre salivo verso l'Everest; vedere Gerlinde e David salirlo l'anno scorso mi ha fatto venire voglia di farlo. Mi sento molto fortunato ad aver salito tutte e tre queste montagne in una stagione, ma sono pienamente cosciente dell'aiuto che ho avuto dalle corde fisse. Spero che un giorno qualcuno prenda il mio testimone e salga in successione queste montagne senza corde fisse e senza l'utilizzo di ossigeno supplementare. Credo di aver semplicemente indicato la strada e qualcuno presto supererà i miei sforzi.

Conosci meglio di altri l'Everest e le spedizioni commerciali. Cosa ne pensi dell' affollamento sull' Everest?
Quest'anno i numeri sono stati in calo sull' Everest, il che è una buona cosa: ci sono stati meno di 100 alpinisti occidentali sul versante nord e circa 240 sul versante sud. Detto questo, il numero totale di chi ha raggiunto la cima è stato simile a quello dell'anno scorso. Penso che l'affollamento del 2012 sia stato un fatto sfortunato, c'è stata solo una manciata di giorni di bel tempo per tentare la cima e questo ha spinto tutti in un imbuto. Ma chi opera sulla montagna non può semplicemente sperare che ciò non accada di nuovo. L'Everest è ancora una montagna d'oro, ogni anno attratte molte persone, quindi le spedizioni commerciali dovranno in qualche maniera regolare la montagna. Quest'anno, per la prima volta in assoluto, abbiamo visto una seconda corda fissa installata sull' Hillary Step, che è il grande “collo di bottiglia” della via. Per fortuna non c'è stato bisogno di usarla, ma è un passo in avanti. Se il business vuole continuare a prosperare, avere immagini come quelle che abbiamo visto l'anno scorso non è un'opzione da praticare.

Una domanda quasi d'obbligo che riguarda la sfortunata vicenda degli Sherpa con Moro, Steck e Griffith. Tu stesso hai guidato persone in cima all'Everest, avvalendoti quindi della competenza degli Sherpa. Ti ha sorpreso questo problema e, secondo te, che cosa si può e si deve fare ancora per evitare scontri di questo genere in futuro?
Sono rimasto sorpreso, soprattutto dalla feroce reazione degli sherpa che è piuttosto fuori dal loro carattere. Sembra che la reazione sia stata esagerata rispetto alla provocazione, ma poi ho il sospetto che non riusciremo mai a capire tutta la faccenda. Non credo che vedremo una situazione come quella in futuro, o almeno spero, dopo aver chiacchierato con Ueli ed i ragazzi mi è sembrata davvero una cosa molto brutta. Penso che sia qualcosa che ha a che fare con il rispetto, in montagna dobbiamo rispettare tutti quelli ce ci stanno attorno, tutti noi proveniamo da ambienti diversi e gli ego possono essere facilmente feriti. Forse è successo questo. Quello che so è che la violenza non ha alcun posto in montagna.

Come immagini l' Everest in futuro?
Mi piace pensare che Everest rimanga un punto di riferimento per gli alpinisti. Non sono sicuro se la bolla rimarrà così grande in futuro come negli ultimi anni, ma l'Everest eserciterà sempre un'attrazione come negli anni '20 per le prime spedizioni. L'Everest è la montagna più alta della terra e per questo avrà sempre un posto speciale nel cuore degli alpinisti.


21/05/2013 - Nuptse, Everest e Lhotse per Kenton Cool e Dorje Gylgen Sherpa





Ultime news


Expo / News


Expo / Prodotti
Mammut Crag Sender Helmet - casco arrampicata alpinismo
Casco Mammut a basso profilo per arrampicata e alpinismo.
Guanti via ferrata KONG Full Gloves
Guanti via ferrata in pelle scamosciata
La Sportiva Jackal II – scarpe trail
Scarpe trail dedicate al mondo delle gare Ultra e agli allenamenti su lunghe distanze.
Ferrino Lightec 800 Duvet - saccoletto in piuma
Saccoletto in piuma adatto al trekking multistagionale.
Scarpe da fast hiking AKU Flyrock GTX
Scarpe da fast hiking per attività dinamiche.
Sacco portacorda arrampicata Petzl Split
Sacco portacorda arrampicata con zaino e telo di protezione separati
Vedi i prodotti