Gran Paradiso, in cima si sale in senso orario. Intervista a Alex Chabod

Intervista ad Alex Chabod, vice presidente della Società Guide del Gran Paradiso, dopo la decisione di consigliare un itinerario in salita ed uno diverso in discesa per salire in cima al Gran Paradiso e per evitare che si creino delle code.
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Gran Paradiso: l'itinerario in salita ed quello in discesa per salire in cima e per evitare che si creino delle code.
Società Guide del Gran Paradiso

Con i suoi 4061 metri il Gran Paradiso è riconosciuto come uno dei più belli ma anche più “facili" quattromila delle Alpi. Per questo la montagna è molto frequentata e spesso purtroppo si formano degli ingorghi proprio sugli ultimi metri per salire in cima, dove la cresta diventa molto stretta ed esposta. Per questo era stata aperta un’altra via di salita anni fa, ma le vecchie corde in canapa non ispiravano molta fiducia e veniva frequentata di rado. Adesso invece le guide alpine del Gran Paradiso hanno sostituito le corde con dei fittoni e gradini, creando quindi una sorta di percorso ad anello, con salita e discesa indipendente. Ne abbiamo parlato con Alex Chabod, vice presidente della Società Guide del Gran Paradiso.

Alex, se non c’è nessuno il tratto finale che porta in cima può essere salito in 5 minuti. Se c’è tanta gente, in passato si è parlato di code di 1 ora a mezza ma anche di più!
Il Gran Paradiso è una montagna bellissima, alla portata di molti, e per arrivare in cima il livello tecnico richiesto non è altissimo. Questo ovviamente lo rende molto gettonato. Il problema è che proprio in cima c’è un punto stretto ed esposto, largo un metro circa che quando c’è molta gente diventa pericoloso. Sia per il tempo d’attesa, il fatto di stare più ore in montagna del dovuto, sia per il rischio di essere spinto involontariamente da qualcun altro nell’ingorgo. In passato si sono verificate alcuni incidenti in questo punto e per questo abbiamo deciso creare un percorso alternativo riprendendo la vecchia via.

Che era attrezzata con delle vecchie corde di canapa
Sì, abbiamo rimosso tali corde e al loro posto abbiamo messo dei fittoni e dei pioli. Volutamente non abbiamo messo delle corde fisse. L'idea era quella di attrezzare l'itinerario per migliorare la sicurezza, ciononostante l'alpinista deve comunque sempre essere capace di salire autonomamente.

Quindi adesso per evitare che si creino delle code si sale in senso orario
Questo è il nostro consiglio, sì. Attenzione, non è un imposizione, non vogliamo mettere nessun obbligo in montagna. È appunto un nostro consiglio per non creare code e quindi per non incrociare altri sul punto più esposto e delicato. È un consiglio mirato ad aumentare la sicurezza per tutti.

Quindi in cima non ci sono cartelli che indicano dove andare
No, assolutamente. L’abbiamo esposto in entrambi i rifugi, il Rifugio Chabod e il Rifugio Vittorio Emanuele II.

Dicevi che il Gran Paradiso è molto gettonato
L’afflusso a questa montagna è molto cambiato negli ultimi anni, è una delle più frequentate in tutto l’arco alpino. Con il Monte Bianco che spesso non è in condizioni, molti scelgono di salire o il Gran Paradiso o il Monte Rosa. L’aumento è stato notevole, e di conseguenza si sono verificate queste code che anni fa non c’erano.

Qualcuno potrebbe criticare l’azione?
Certo, come sempre. Ma bisogna prendere atto che la frequentazione della montagna non è la stessa di prima.

Da quando inizia la salita in senso orario?
È già operativa. I primi riscontri sono stati molto positivi. Finalmente, ci dicono, si è fatto qualcosa per migliorare la sicurezza di tutti.




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