GR20 in Corsica ed Selvaggio Blu in Sardegna concatenato by fair means da Tim Marklowski

Tim Marklowski riesce nella prima combinazione del trekking GR20 in Corsica e il Selvaggio Blu in Sardegna: a piedi, bici e nuoto in una sorta di estenuante triathlon by fair means lungo quello che la guida alpina bernese ha descritta come la 'connessione perfetta.'
1 / 14
Tim Marklowski: GR20 in Corsica & Selvaggio Blu in Sardegna by fair means
Tim Marklowski

Il GR20 in Corsica e il Selvaggio Blu in Sardegna sono considerati tra i i trekking più difficili d’Europa. Adesso la guida alpina bernese Tim Marklowski ha concatenato per la prima volta entrambi, in una sorta di estenuante triathlon by fair means.

Dopo essere partito dalla punta settentrionale della Corsica, Marklowski ha raggiunto in bicicletta li punto di partenza del GR20 a Calenzana. In 5 giorni, invece dei 15 necessari normalmente, ha percorso circa 180 km e 13.000 metri di dislivello su un terreno tecnicamente molto impegnativo fino a Conca. Da lì ha proseguito in bicicletta da corsa fino a Bonifacio sulla punta meridionale della Corsica.

Dopo quattro giorni di trepidante attesa delle condizioni giuste, Marklowski ha attraversato lo stretto di Bonifacio a nuoto fino a Santa Teresa in Sardegna: 13 km in mare aperto, in soli 4 ore e 3 minuti. Ha poi proseguito il suo viaggio in bici, pedalando fino a Baunei e la Pedra Longa, punto di partenza del famoso "Selvaggio Blu". Questo trekking si snoda lungo la selvaggia costa orientale della Sardegna e comprende numerosi passaggi di arrampicata e discesa in corda doppia. Solitamente viene percorsa in 5 giorni, ma dopo soli 2 giorni Marklowski ha raggiunto la fine del trekking a Cala Sisine, dove lo aspettava nuovamente la sua bicicletta.

In un altro giorno, e dopo 230 km in sella, ha raggiunto la spiaggia più meridionale della Sardegna, la Spiaggia Su Giudeu. L’impresa - 900 km totali, 25.000 metri di dislivello dopo 12 giorni in movimenti - è alquanto particolare, e Marklowski ci ha fornito qualche informazione in più.

Tim, come ti è venuta l’idea di fare il GR20 e il Selvaggio Blu in un viaggio unico?
Sono sempre stato attratto da progetti belli e logici. Guardando le mappe, ciò che mi aveva davvero colpito è l'estetica di questo progetto, che mi piace definire "connessione perfetta". Che coincidenza che i due trekking più difficili d'Europa si trovino su due isole così vicine da poterci nuotare da una all’altra? Sono dovuto andare di persona per capire di cosa si trattasse.

Qual è stata la parte migliore?
Per me è difficile decidere qual è stata la parte migliore. L'acqua era incredibilmente blu e trasparente. Inoltre, il Selvaggio Blu è una vera perla, con poca gente e quasi nessuna indicazione (nessun bollino, solo qualche ometto ogni tanto). Il primo giorno, l'orientamento sul Selvaggio è stato difficile e sono stato da solo tutto il giorno. Bellissimo.

E quella più difficile?
Una delle parti più dure è stata negli ultimi 10 km del GR20, la mia gamba sinistra ha proprio ceduto. Non mi era mai successo niente del genere prima, non riuscivo più a piegarla, c'era un punto preciso nel quadricipite che era davvero dolorosissimo. Ho dovuto proprio lottare per superare quel momento. Il giorno successivo in bici è andato abbastanza bene.
Nel nuoto, tutto è andato bene fino a quando, in un tratto, le onde sono diventate molto caotiche. Mi è venuto il mal di mare e ho dovuto vomitare un paio di volte. Fortunatamente, dopo poco le onde sono tornate più regolari e sono riuscito a finire in un tempo per me molto buono, poco più di 4 ore.

Ti sei allenato specificamente per questo?
Ho lavorato molto da guida in questa stagione ,e spesso avevo lavori in cui incontravo i clienti direttamente in rifugio. Così ho potuto usare le salite e le discese verso i rifugi per allenarmi ed andare veloce. Nei miei giorni liberi nuotavo principalmente in piscina a Berna, arrivando a coprire fino a 10 km a sessione. L'allenamento completo per il nuoto è iniziato circa 9 mesi prima del progetto.

Avevi già fatto tutte o qualcuna delle sezioni?
Per usare un termine d’arrampicata, tutto è stato fatto "onsight", non avevo mai fatto nessuna delle sezioni prima.

Quanto materiale hai portato con te e dove hai dormito?
Mentre ero in bici, compravo il cibo di cui avevo bisogno lungo il percorso. Sul GR20 ho dormito in rifugi o campeggi lungo il trekking, mentre sul Selvaggio Blu ho dovuto usare un supporto perché non c'è acqua lungo il percorso. Quindi lì ho ricevuto una consegna di cibo, tenda e acqua, oltre alla mia corda, imbrago e moschettoni che avevo inviato in anticipo al team di supporto di Climbing Sardinia.

Quanto sei stato autonomo?
Per la maggior parte del tempo mi sono spostato in autonomia. Il quarto giorno del GR20 ho corso con due giovani francesi con cui ho fatto amicizia. Dopotutto, non sono asociale ;-). Nell'ultimo giorno del GR20, sono partito prima di loro e sono stato da solo, direi, per 3/4 della tappa, poi li ho incontrati di nuovo ma ho dovuto lasciarli passare dopo un po' perché la mia gamba mi rallentava. In sostanza, però, ho fatto tutto in solitaria, tranne il nuoto: ho nuotato con un amico e avevamo una barca a fianco. Ogni 30 minuti ci passavano bevande e gel preparati. Era vietato toccare la barca, però, ed uscire dall'acqua. Ho nuotato con lui nella speranza che sembrasse più appetitoso per gli squali! Dai, scherzo.




News correlate
Ultime news


Expo / News


Expo / Prodotti
Patagonia Men's Nano-Air Ultralight Pullover
Uno strato imbottito, flessibile e ultra-comprimibile è pensato per giornate fredde e per attività ad alto impatto in cui hai bisogno di traspirabilità.
Ferrino Diable Duvet RDS Down - saccoletto in piuma
Saccoletto in piuma in 100% tessuto riciclato, per resistere a temperature invernali anche sotto lo zero.
Rinvio arrampicata Colt 16 Mix
Rinvio arrampicata super versatili con moschettone Keylock
Scott Stride - occhiali da sole
Occhiali da sole Scott Stride con un campo visivo massimo.
Petzl Tikka Core - lampada frontale
Lampada frontale compatta e ricaricabile di facile utilizzo con illuminazione rossa
HDry - Dynafit WP Elevation
Impermeabile grazie alla tecnologia HDry e ramponabile, Dynafit WP Elevation rappresenta la scarpa da alpinismo più leggera sul mercato ed è la scelta ideale per tour veloci in alta montagna.
Vedi i prodotti