Cervino CineMountain, il programma, i film e gli ospiti della XXVIII edizione

Dal 26 luglio al 2 agosto 2025 torna il Cervino CineMountain, il festival internazionale di cinema di montagna più alto d’Europa, che da ventotto anni racconta il mondo partendo dalle sue altitudini. Un appuntamento che ogni estate diventa luogo d’incontro e confronto, laboratorio di immaginari, osservatorio di crisi e visioni.
L’edizione 2025 è tra le più partecipate di sempre: 366 film ricevuti da 73 Paesi del mondo, con 50 titoli selezionati provenienti da 21 nazioni. Un dato che non è solo quantitativo, ma che racconta un’evoluzione profonda. Per la prima volta, la maggior parte dei film arriva da Paesi non appartenenti alle cinematografie tradizionali del genere, in particolare Iran, Afghanistan, India, Niger, Argentina: storie girate da chi quelle terre alte le abita, le conosce, le attraversa ogni giorno tra difficoltà, bellezza e resistenza.
Il festival si muove su un crinale sottile, tra cinema e geopolitica, paesaggio e attualità. Le montagne raccontate nei film diventano specchio del nostro tempo: montagne che resistono sotto le bombe; montagne che mutano sotto l’effetto della crisi climatica; montagne che dividono o accolgono, che separano i popoli o diventano rifugio di minoranze, migranti, nomadi, diseredati.
Accanto a questi sguardi urgenti, trovano spazio le storie di sport e di montagna vissuta come passaggio generazionale, come nel doppio appuntamento con Federica Brignone e la madre Ninna Quario, e con i grandi campioni dello sci di fondo Manuela Di Centa, Stefania Belmondo, Marco Albarello e Silvio Fauner. Il passato e il futuro della montagna si guardano negli occhi, come accade anche nelle matinées letterarie, nei panel, nelle giornate dedicate ai più piccoli, nei film italiani e valdostani che compongono l’identità del territorio.
Tra gli appuntamenti più significativi di questa edizione, anche uno spazio dedicato all’educazione all’audiovisivo e alla formazione delle nuove generazioni. Il pomeriggio del 27 luglio (ore 16.00, Centro Congressi di Valtournenche) si terrà l’evento “Cinema inclusivo: montagne di storie per un mondo sostenibile”, che presenterà i cortometraggi realizzati dagli studenti delle scuole primarie e secondarie del Trentino e della Valle d’Aosta nell’ambito del progetto nazionale Cinema per la Scuola, in collaborazione con IFA – Scuola di Cinema di Pescara.
Un momento prezioso per scoprire lo sguardo creativo e libero delle nuove generazioni, e riflettere sul potere del cinema come strumento di espressione, inclusione e cittadinanza attiva. Tra i titoli in proiezione anche The Frog, piccolo racconto simbolico tra fiaba e sostenibilità.
Cervino CineMountain 2025 è una vetta da cui osservare il mondo: un festival che fa del racconto della montagna una chiave per leggere il presente. E per continuare a interrogarci, insieme, su come abiteremo il domani.
GLI APPUNTAMENTI DA NON PERDERE
Mountain Telling | sabato 26 e domenica 27 luglio, ore 20:30 Centro Congressi Valtournenche
Due serate speciali dedicate al cinema che ha saputo raccontare le montagne italiane con sguardo autentico, critico e profondo. Un contenitore, ideato in collaborazione con Film Commission Vallée d’Aosta, che mette al centro le storie, i paesi, le trasformazioni del vivere in quota.
Sabato 26 luglio, si apre con un evento attesissimo: la proiezione di Vermiglio di Maura Delpero (Italia, 2024, 108’), vincitore di sei David di Donatello 2025 e candidato ai Golden Globes. Un film potente e struggente, che affronta il tema del ritorno nelle terre alte tra maternità, spiritualità e comunità. Saranno presenti in sala gli attori protagonisti Martina Scrinzi e Giuseppe De Domenico, in dialogo con Angelo Acerbi.
Domenica 27 luglio, spazio alla memoria con il ventennale di Il vento fa il suo giro (Italia, 2005, 110’), il film culto di Giorgio Diritti, diventato simbolo di un cinema capace di raccontare la montagna come luogo di accoglienza e conflitto, identità e trasformazione. In sala il regista Giorgio Diritti e il produttore Simone Bachini, per una riflessione collettiva sulla permanenza e sull’attualità di quel racconto. Conduce Angelo Acerbi.
Fiore Mio: la montagna secondo Paolo Cognetti | Lunedì 28 luglio – ore 21.00 | Centro Congressi – Valtournenche
Scrittore, camminatore, osservatore silenzioso della montagna, Paolo Cognetti torna al Cervino CineMountain con Fiore mio (Italia, 2024, 80’), un film che intreccia poesia, viaggio e memoria, diretto da lui stesso insieme al regista e produttore Leonardo Barrile. A seguire, un incontro speciale con gli autori del progetto: Paolo Cognetti, Leonardo Barrile, Paolo Benvenuti e il direttore della fotografia Ruben Impens (già collaboratore di registi come Felix Van Groeningen). Un’occasione per entrare nei sentieri interiori e reali del film, tra parole, immagini e riflessioni sulla montagna come luogo di solitudine, resistenza e rinascita. La serata si conclude con la proiezione di film in concorso.
Fino in fondo – Lo sci di fondo è una filosofia | Martedì 29 luglio, ore 21.00 | Centro Congressi – Valtournenche
Cinque leggende dello sci italiano – Manuela Di Centa, Stefania Belmondo, Arianna Follis, Silvio Fauner e Marco Albarello – salgono sul palco per raccontare non solo le vittorie, ma anche gli inverni dell’anima: la fatica, la disciplina, la bellezza di uno sport che si pratica in solitudine, passo dopo passo, nel silenzio della neve. Un racconto corale di chi ha saputo “andare davvero fino in fondo”.
Incontro in collaborazione con l’Assessorato al Turismo, Sport e Commercio della Regione Valle d’Aosta. Conduce Luca Castaldini.
Vette Di Libertà: Spettacolo Al Lago Blu | Mercoledì 30 luglio – ore 11.00 | Lago Blu – Breuil-Cervinia
Nel suggestivo scenario del Lago Blu, Stefania Casini – attrice e regista che ha lavorato con maestri del cinema come Bertolucci, Wertmüller, Dario Argento (Suspiria), Paul Morrissey e Peter Greenaway – porta in scena “Vette di Libertà”, un racconto in musica sulla montagna come spazio di ascolto, resistenza e trasformazione. Con lei sul palco, il musicista Luca Favaro. Uno spettacolo immersivo tra parole, paesaggio e suoni, dove la libertà risuona tra le cime.
Le grandi vette – born to climb & no limits | Giovedì 31, ore 15.30 e 21.00 | Centro Congressi – Valtournenche
Un’intera giornata dedicata all’alpinismo contemporaneo, tra esperienza e visione. Si inizia con il pomeriggio “Born to Climb” con i grandi alpinisti, dedicato ai più piccoli. In serata, Hervé Barmasse incontra Edu Marín, Ramon Puigblanque, Urko Carmona e Simone Salvagnin per parlare dell’alpinismo come superamento, libertà e passione condivisa. In collaborazione con Montura.
Beyond: Alex Bellini e la solitudine come avventura interiore | Venerdì 1 agosto – ore 21.00 | Centro Congressi – Valtournenche
Una serata speciale con l’esploratore e divulgatore Alex Bellini, protagonista e co-regista – insieme a Francesco Clerici – del film Beyond (Italia, 2025, 45’), un’intensa riflessione sul viaggio, la solitudine e i confini della resistenza umana. Un’opera ibrida e visionaria, che attraversa paesaggi estremi e paure intime, interrogandosi su cosa significhi davvero “andare oltre”. Al termine della proiezione, l’incontro con il protagonista, per raccontare il senso profondo delle sue imprese e il legame tra avventura e consapevolezza. In collaborazione con Montura.
Federica Brignone: una famiglia in verticale | Sabato 2 agosto – ore 11:00 | Via Carrel Breuil-Cervinia
È uno degli appuntamenti più attesi di questa edizione: Federica Brignone, campionessa olimpica, vincitrice della Coppa del Mondo e volto amatissimo dello sci italiano, si racconta al pubblico del Cervino CineMountain insieme alla madre Ninna Quario, ex sciatrice azzurra e giornalista sportiva, e al fratello Davide, mental coach. Un incontro intimo e appassionato, moderato da Angelo Acerbi. Tra parole, immagini e aneddoti di pista, il racconto di una famiglia che ha fatto della neve la propria lingua madre.
CERIMONIA DI PREMIAZIONE DELLA XXVIII edizione del Cervino CineMountain
Omaggio a Marco Camandona | Sabato 2 agosto, ore 21.00 | Piazzetta delle Guide – Valtournenche
La consueta cerimonia di consegna dei premi del Festival ospiterà quest’anno un evento dedicato a Marco Camandona, il grande alpinista valdostano che ha completato la salita dei 14 Ottomila senza ossigeno supplementare. Un’impresa umana e spirituale, che intreccia sport estremo e impegno civile con la sua onlus Sanonani in Nepal.
LES MATINÉES LETTERARIE
Ogni mattina le parole salgono in quota con Les Matinées, gli incontri letterari del Cervino CineMountain nella storica Piazzetta delle Guide di Valtournenche alle ore 11:00. Un piccolo rito quotidiano che da anni accompagna il pubblico del festival in una dimensione intima e riflessiva, dove scrittrici, scrittori, alpinisti e pensatori si confrontano su montagna, natura, società.
Nel 2025 il ciclo si apre domenica 27 luglio con due grandi narratori delle terre alte: Matteo Righetto e Enrico Camanni, in dialogo sui romanzi Il richiamo della montagna e La bandita. A seguire (lunedì 28 luglio) un incontro ad alta quota tra sport, politica e vertigine con Mauro Berruto e Hervé Barmasse, intorno ai libri Sopra le nuvole, ma ancorati alla roccia e Lo sport al potere.
Martedì 29 luglio si parla di relazioni naturali con Anna Sustersic, Fausto De Stefani e Andrea Greci, mentre giovedì 31 l’attenzione si sposta su genere e sguardo con Linda Cottino e Simone Salvagnin, attraverso i volumi A Look Beyond e Una parete tutta per sé.
Non mancano i temi della trasformazione, dell’identità e del corpo in montagna, come nell’incontro del 1° agosto con Angela Tognolini e Pietro Lacasella, autori di L’inverno della lepre nera e Liberi di sbagliare.
Conducono gli incontri Viviana Rosi (La Stampa, Edizioni End) ed Enrico Martinet (La Stampa). Le matinée sono realizzate in collaborazione con Montura, Club Alpino Italiano e l’Assessorato al Turismo della Regione Valle d’Aosta.
GRAND PRIX DES FESTIVALS – CONSEIL DE LA VALLÉE
I candidati all’Oscar del Cinema di Montagna
Ogni anno il Cervino CineMountain assegna il Grand Prix des Festivals – Conseil de la Vallée, il riconoscimento più ambito del circuito internazionale del cinema di montagna, un “Oscar delle vette”, attribuito a uno dei sei film vincitori dei principali festival membri dell’International Alliance for Mountain Film (IAMF).
Anche in questa edizione i titoli in concorso arrivano da ogni angolo del mondo – Afghanistan, Norvegia, Iran, Argentina, Polonia, Francia – e raccontano la montagna come rifugio e confine, come casa, minaccia, madre, memoria. Sei sguardi profondi e diversissimi che attraversano le grandi questioni del nostro tempo: identità e trauma, diritti delle donne, trasmissione culturale, crisi climatica, famiglia e libertà, resistenza e perdita.
KAMAY di Ilyas Yourish e Shahrokh Bikaran – Belgio/Afghanistan, 2024
In un remoto villaggio delle montagne afghane, una famiglia Hazara cerca di scoprire la verità sulla morte improvvisa della figlia Zahra, partita per Kabul a studiare. Ma il dolore si trasforma lentamente in qualcosa di più grande: una forma di resistenza silenziosa e potente, il grido soffocato di una minoranza perseguitata. Diretto da due registi afghani esiliati in Belgio, Kamay è un film che non urla, ma lascia il segno. Un'opera che parla con la forza del non detto, della lentezza, della dignità. Non è solo la storia di un lutto, ma un racconto sulla memoria, sull’identità, sulla scomparsa come condizione collettiva. Kamay ha vinto i principali premi ad Autrans, a Vision du Réel e al DOK.fest di Monaco.
FEDRELANDET (Songs of Earth) di Margreth Olin – Norvegia, 2023
Una sinfonia visiva e spirituale che si apre tra le vallate norvegesi, dove il padre della regista cammina e racconta, diventando guida e testimone di un tempo che resiste. È lui il protagonista silenzioso di questo film contemplativo, prodotto da due maestri come Wim Wenders e Liv Ullmann. Ma la vera protagonista è la Terra stessa, con i suoi suoni, i suoi cicli, la sua bellezza fragile e assoluta. Fedrelandet è un viaggio nella natura che diventa viaggio interiore: la memoria come paesaggio, il paesaggio come memoria. Ha incantato il pubblico di IDFA e CPH:DOX, e ha vinto il Grand Prix al Mendi Film Festival di Bilbao.
MRS. IRAN’S HUSBAND di Marjan Khosravi – Iran, 2023
Nel cuore montuoso dell’Iran, vive Sultan Mohammad: due mogli, undici figli, un gregge di pecore e una convinzione granitica di essere il sovrano del proprio mondo. Ma il suo regno si regge su un equilibrio precario e le vere protagoniste sono le donne che lo sostengono, lo sopportano, lo aggirano. Con ironia tagliente e uno sguardo lucido, Mrs. Iran’s Husband rovescia il punto di vista e mette in discussione ruoli e potere. Un cortometraggio brillante, selezionato e premiato nei maggiori festival documentari, dal Nuovi Mondi Film Festival a HotDocs.
THE LAST EXPEDITION di Eliza Kubarska – Polonia, 2024
Cosa resta di un mito, quando il corpo scompare e la montagna non restituisce nulla? A trent’anni dalla scomparsa di Wanda Rutkiewicz, una delle più grandi alpiniste della storia, la regista e alpinista Eliza Kubarska ne ripercorre l’ultima spedizione verso il Kanchenjunga, tra Nepal e Tibet. Ma The Last Expedition non è solo un’indagine documentaria: è un gesto personale, una ricerca di senso e di affinità, una riflessione sull’assenza e sull’eredità delle donne forti. Poetico e teso, il film ha conquistato il Grand Prix al Krakow Mountain Festival e ricevuto importanti riconoscimenti nei festival dedicati alla montagna e ai diritti umani.
OF A LIFETIME di Jérôme Tanon – Francia, 2024
Tre generazioni, una sola passione: il freeride. La giovane Mila De le Rue, figlia di Xavier e nipote di Victor – entrambi leggende dello snowboard – parte con loro per una spedizione in Antartide. Il viaggio è un rito di passaggio, un dialogo tra corpi e neve, tra affetto e responsabilità. Con immagini spettacolari e un tocco intimo, Of a Lifetime racconta la montagna non come conquista, ma come eredità da trasmettere e da rispettare. Un’avventura emozionante, premiata al Poprad Mountain Film Festival e selezionata da BANFF e Kendal.
DONDE LOS ÁRBOLES DAN CARNE (Where the Trees Bear Meat) di Alexis Franco – Argentina, 2024
In una zona remota della Pampa argentina, tre generazioni cercano di sopravvivere alla siccità che divora tutto: pascoli, animali, speranze. Donde los árboles dan carne è un western contemporaneo, un racconto ruvido e lirico sull’Antropocene e sulla resistenza umana di fronte alla furia della natura. Nessun eroe, nessuna redenzione: solo un uomo, una madre, una bambina e la terra che non dà più frutti. Grand Prix al Trento Film Festival e selezione ufficiale a Visions du Réel e al Human Rights Film Festival di Berlino.
I FILM IN CONCORSO
Sono 50 i film in concorso al Cervino CineMountain 2025, selezionati tra 366 opere ricevute da 73 Paesi del mondo: un numero mai così alto nella storia del festival. Ed è proprio la straordinaria varietà geografica e culturale a caratterizzare questa edizione, dove la montagna non è più solo paesaggio di conquista, ma spazio di vita, confine politico, rifugio, campo di battaglia interiore, rito di passaggio.
Dai grandi documentari d’avventura alle opere sperimentali, dai corti poetici alle narrazioni civili, la selezione 2025 racconta un’umanità in cammino, spesso in lotta, sempre in ascolto.
Montagne du Monde: la forza del racconto globale
Tra i film più attesi spicca Champions of the Golden Valley di Ben Sturgulewski (USA, 2024), anteprima italiana, fresco vincitore del Grand Prix e del Premio del Pubblico al BANFF, presentato in anteprima mondiale al Tribeca e già premiato in oltre 25 festival. È il ritratto potente di una squadra di hockey di comunità che diventa emblema di resistenza e orgoglio rurale. Un film che, pur partendo dallo sport, racconta molto di più: identità, radicamento, eredità collettiva.
Sempre in anteprima italiana, Mountain of Gold di Roland Edzard (Francia/Niger, 2025) ci porta in una miniera del Niger, dove i giovani inseguono sogni di riscatto e si scontrano con il peso della realtà. Un racconto di formazione, tra splendida fotografia e profondità sociale.
Messengers di Jeffrey Zablotny (Canada, 2024), anche questo in anteprima italiana, è una delle proposte più visionarie del concorso. Un film tra divulgazione scientifica e sperimentazione visiva, che esplora i segnali della natura – luce, vibrazione, suono – come forme di comunicazione tra mondi.
Montagne tout court: sguardi brevi, profondi, radicali
Il cinema breve trova spazio in una selezione sorprendente, capace di esplorare temi fortissimi con sguardi autoriali.
Only if the Baby Cries… di Shadab Farooq (India, 2024), premiato a Ji.hlava e Slamdance, è ambientato in un villaggio himalayano abitato da persone con disabilità uditiva: silenzioso, intenso, rigoroso, affronta maternità e identità comunitaria con grazia inusuale.
Within the Sun di Sepideh Jamshidi Nejad (Iran, 2025) è un ritratto toccante della resilienza femminile in Iran. Il film scorre lento, quasi immobile, lasciando che siano i dettagli e gli sguardi a parlare. Un’opera di rara sensibilità che racconta l’oppressione senza retorica.
Assigned di Aude Sublet (Svizzera, 2024) affronta il tema dell’immigrazione e della guerra in forma narrativa, mantenendo una tensione visiva ed emotiva costante.
Looking for a Donkey di Juan Vicente Manrique Gomez (Messico, 2024), selezionato a Cannes e Clermont-Ferrand, è un cortometraggio curioso e divertente, tra commedia, western e documentario surreale. Un gioiello fuori dagli schemi.
Tra i titoli più originali anche Freeride in C di Edmunds Jansons, raffinata animazione musicale sullo sci, e Perfectly a Strangeness di Alison McAlpine, premiato a Trento per il contributo tecnico-artistico, dopo il suo esordio a Cannes.
Montagne d’Italia: storie nostrane, voci universali
Non mancano, come sempre, i racconti italiani. Quest’anno ben 22 i film selezionati, tra cui alcuni firmati da nomi importanti.
Beyond di Francesco Clerici e Alex Bellini è un viaggio interiore ed esteriore sulle orme della fatica e del cambiamento. Bellini, esploratore e narratore, sarà ospite al festival.
Fiore mio di Paolo Cognetti è una meditazione poetica sulla natura e sull’amicizia. L’autore di Le otto montagne torna alla cinepresa con un’opera che riflette sulle stagioni dell’uomo e della vita.
Majoneze di Giulia Grandinetti, premiato ad “Alice nella città”, racconta una storia di ribellione in un remoto villaggio albanese. Un corto folgorante su una giovane donna che rompe il silenzio patriarcale e trasforma la sottomissione in atto di rivoluzione.
Film Commission Vallée d’Aoste: storie di casa
Torna anche quest’anno la sezione dedicata alle opere prodotte o girate in Valle d’Aosta, sostenute dalla Film Commission. Dieci i titoli in concorso, tra cui due anteprime mondiali: Là-haut di Alessandro Bionaz* vincitore del concorso “Séquences et Conséquences”, e Play-Off di Gael Truc, vincitore di “Match & Catch” e sostenuto da Montura.
UN FESTIVAL A MISURA DI BAMBINO
Anche quest’anno Cervino CineMountain dedica uno spazio speciale ai più giovani, convinto che la cultura della montagna si coltivi fin da piccoli, tra storie, gioco e scoperta. Le giornate Kids mescolano cinema, natura e incontri, per avvicinare bambine e bambini alla meraviglia del mondo verticale con occhi curiosi e piedi ben piantati per terra.
Il programma prevede ogni mattina, a Valtournenche, una selezione di cortometraggi animati e documentari pensati per il pubblico under 12: piccoli viaggi tra montagne reali e immaginate, dove si parla di amicizia, coraggio, neve, silenzio, vento e rispetto.
E poi il momento più atteso: il Born to Climb, corda e caschetto per un pomeriggio con Hervé Barmasse, Edu Marín, Simone Salvagnin, Urko Carmona e Ramon Puigblanque, che per un giorno lasciano le grandi pareti per insegnare ai più piccoli a fidarsi dell’equilibrio, del respiro, dell’altro.
LA GIURIA INTERNAZIONALE
A decretare il vincitore del Grand Prix des Festivals – Conseil de la Vallée sarà, come da tradizione, una giuria internazionale formata da professionisti del cinema, dell’alpinismo, della cultura e della comunicazione, scelti per la loro capacità di leggere la montagna non solo come paesaggio, ma come linguaggio, tensione narrativa, simbolo.
Carolina Mancini - Giornalista, critica cinematografica, curatrice culturale.
Laureata in Scienze della Comunicazione e in Storia del Cinema, collabora con numerose testate, tra cui La Rivista del Cinematografo, Sentieri Selvaggi, Filmidee e MyMovies. Cura rassegne e programmi per festival italiani e internazionali, con un occhio attento al cinema documentario e ai linguaggi emergenti. Ha lavorato per il Torino Film Festival, il Bellaria Film Festival e Visioni Italiane. È anche docente e formatrice in ambito audiovisivo.
Gérard Vieux - Ingegnere aerospaziale, pilota, viaggiatore, uomo di montagna e di cinema.
Membro storico dell’organizzazione della Coupe Icare e del Festival Icare du Cinéma, fa parte della giuria di preselezione e conduce le serate del festival. Ha volato in parapendio, deltaplano, ULM e aerei, attraversando montagne e cieli di tutto il mondo. Il suo approccio unisce conoscenza tecnica, esperienza diretta del volo e uno sguardo colto, vicino al cinema d’arte e sperimentale.
Fabio Gianotti - Regista, documentarista e direttore della fotografia.
Con alle spalle una lunga carriera nel cinema documentario, è autore di numerosi film ambientati in zone di confine e in territori montani, tra natura e antropologia. Le sue opere sono state selezionate da festival internazionali come Trento, Autrans e Visions du Réel. È anche direttore della fotografia per produzioni indipendenti, e docente in corsi e master legati al cinema del reale.
LA GIURIA C.A.I.
Marco Bonelli
Coltivata la passione per il cinema con una Laurea sulla musica di Nino Rota nei film di Fellini, quella per le "terre alte" è praticata dall'età di 5 anni. Anche se il lavoro come manager delle Risorse Umane di varie aziende lo ha portato in passato in giro per l'Italia, le montagne e l'impegno nel Club Alpino valdostano lo hanno portato a far parte della giuria del Premio CAI al Cervino CM festival edizione 2020.
Elettra Bernardi
Psicologa, nasce e cresce fra i monti valdostani dove coltiva fin da bambina la passione per la natura e lo sport. Cercando adrenalina e libertà si è innamorata di scialpinismo, arrampicata e kayak.
Attualmente, si divide fra Milano, dove lavora, e la sua amata Valle, dove può vivere pienamente le proprie passioni e radici. Recentemente, spinta dal desiderio di sviluppare spazi di condivisione con animi affini, ha dato il via al Gruppo Giovani CAI Valle D’Aosta.
Andrea Frenguelli
Esercente cinematografico, media producer e regista indipendente. Vive a Perugia dove si alterna tra la produzione di documentari indipendenti e aziendali e la gestione del PostModernissimo, tra i primi cinema di comunità in Italia. Tra i suoi film da regista EXCIM - Mattone su mattone (2018), Uomini e fuochi - il rito dei glorianti di Scanno (2019) e Tomica e le vie segrete della Sibilla (2023). Selezionatore del Trento Film Festival dal 2017, è componente della Commissione Cultura del Club Alpino Italiano.
L’IMMAGINE DELL’EDIZIONE 2025
Un gesto semplice, quotidiano, che si trasforma in visione. L’immagine della XXVIII edizione è un ombrellone chiuso: le sue pieghe gialle e bianche richiamano la luce dell’estate e, al tempo stesso, la sagoma di una montagna. Concepita dallo Studio Macioce chiama a una riflessione profonda sul delicato rapporto tra l’uomo e la montagna, con un evidente richiamo al ritiro accelerato dei ghiacciai e il crescente sfruttamento delle aree montane.
Tutte le info su: www.cervinocinemountain.com