Richiodatura alla Montagna Spaccata di Gaeta

Io e Lorenzo Trento abbiamo iniziato a parlare della necessità di richiodare Gaeta nel 2024. La nostra idea era di partire dalle vie più frequentate, per poi estendere il lavoro a quelle meno battute.
L’esigenza di questa opera di manutenzione nasceva da una realtà evidente: molte vie versavano – e versano tuttora – in condizioni pessime. Come guide alpine, lavoriamo spesso su queste pareti, ma oltre all’aspetto della nostra sicurezza personale c’era anche la volontà di preservare il valore storico e culturale di Gaeta. Gaeta è uno dei luoghi simbolo dell’alpinismo romano: emblematica la Via dei Camini, aperta dal basso negli anni ’50 da Gigi Mario.
Durante le nostre perlustrazioni abbiamo riscontrato diverse difficoltà nella valutazione dello stato di alcune protezioni presenti in parete. Serve molta esperienza per riconoscere un ancoraggio sicuro da uno compromesso, e tanti climber non hanno gli strumenti per farlo. Non è tutto oro quel che luccica: durante la rimozione delle vecchie protezioni, circa una su dieci è saltata con un solo colpo di martello, persino nel caso di fittoni che all’apparenza sembravano ancora in ottime condizioni.
Poco dopo aver deciso di intraprendere questo lavoro, e a conferma delle nostre perplessità, si è verificato un incidente che ha confermato l’urgenza dell’intervento: uno scalatore, appendendosi al terzo fittone del primo tiro della Via dello Spigolo, lo ha spezzato. Fortunatamente l'incidente era nulla di grave. Questo evento però ci ha spinto ad accelerare i tempi e a optare per il titanio, una soluzione molto più costosa ma definitiva per almeno i prossimi due o tre decenni.
Visto l’ingente costo dell’operazione abbiamo deciso di aprire una raccolta fondi per cercare supporto dai climber laziali. La risposta e la fiducia della nostra comunità è stata a dir poco straordinaria: in pochi giorni abbiamo superato i 1.000 euro e, nel giro di qualche settimana, abbiamo raccolto quasi 5.000 euro.
Ricevere il supporto di così tante persone, vedere centinaia di donazioni e sentire la volontà collettiva di contribuire alla sicurezza e alla conservazione di un luogo unico come la Montagna Spaccata è stato emozionante.
Per questo ci teniamo a ringraziare tutti: chi ha donato, chi ha partecipato attivamente ai lavori e chi ha sostenuto il progetto in qualsiasi modo. Un ringraziamento particolare va al CAI di Roma, che con grande disponibilità si occupa da sempre delle relazioni con il Parco e con il Comune, rendendo possibile la fruizione delle pareti.
Gli interventi effettuati ad oggi sono i seguenti:
- Via Beatrice - richiodata
- Via dello Spigolo - richiodata
- Croce del Sud - richiodata
- Tutte le calate, comprese quelle intermedie, della Via dei Camini
Tutti gli spit nuovi sono resinati in titanio
Il progetto continua, con l’obiettivo di restituire a Gaeta la sicurezza e la dignità che merita. Grazie a tutti coloro che ci stanno aiutando a rendere possibile questo lavoro!
di Mattia Beltrame
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