Via 'Sól' aperta alla Torre delle Pociace (Dolomiti) da Daniele Bolognani e Davide Dallago

Ho ripetuto parecchie vie di Fabio Giongo sulle Pociace e sono sempre stato sorpreso dalla qualità della roccia e dall’ambiente che le Pociace sa offrire. Dopo la ripetizione su Cima 12 di una via di Mauro Giovanazzi, recentemente sistemata dal figlio Martin e soci, durante la discesa insieme alla torre ci siamo fermati a immaginare una linea possibile partendo dal basso.
Giongo, anche se ha chiodato dall’alto, ha sempre evitato la grande fascia gialla strapiombante, e il nostro dubbio rimaneva proprio quello: sarà marcia? Sarà troppo dura? Sarà scalabile? Erano queste le domande.
Decidiamo di provare il 1° settembre e, alternandoci, riusciamo ad aprire bene tre tiri. Dopo due spit del quarto tiro, veniamo però sorpresi dalla grandine; nella nicchia di sosta del terzo tiro, aspettiamo che passi e, fradici, con due doppie torniamo a casa.
Il 21, in compagnia di Walter Endrizzi, torniamo a finire l’ultimo tiro e a liberare la via. Attrezzata con fix da 10 mm, è stata aperta dal basso, senza passi in artificiale tra una protezione e l’altra. Data la quota modesta (1700 m) e l’esposizione, è possibile salirla già in primavera e fino a tardo autunno, o anche nelle giornate di tempo incerto. Offre roccia e ambiente eccezionali, con un panorama unico su tutto il gruppo del Catinaccio.
La via è dedicata alla nascita della prima figlia in casa Dallago, Sól.