Arrampicata in Valle di Daone dove Nessuno vuole essere Robin

Il racconto di Gianluca Forti e Sandro De Toni di 'Nessuno vuole essere Robin' (260m, 6b+), una nuova via d'arrampicata in Val Daone aperta insieme a Nicholas Ferrari.
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Val Daone: durante l'apertura di Nessuno vuole essere Robin (Gianluca Forti, Nicholas Ferrari, Sandro De Toni)
archivio Gianluca Forti

E quanti inutili scemi per strada o su Facebook
Che si credono geni, ma parlano a caso [.....]
Ti sei accorta anche tu, che siamo tutti più soli?
Tutti col numero dieci sulla schiena, e poi sbagliamo i rigori
Ti sei accorta anche tu, che in questo mondo di eroi
Nessuno vuole essere Robin

Così canta Cesare Cremonini in una delle sue ultime canzoni. L'ho sentita per caso un pomeriggio, mentre mi stavo allenando.

Quando ascolto una canzone presto sempre attenzione al testo per captare le frasi più belle, più significative… e questa mi ha colpito molto.

Ora ci si chiederà: ma che cosa c'entra la canzone di Cremonini con una via in val Daone?

Beh,è una metafora…

Nel mondo della montagna ho sempre notato una gran competizione; io non mi sono mai tirato indietro. Anche da apritore, già dalla prima via, ho voluto imporre un mio stile ben preciso.

In apertura mi sentivo un po’ come Batman: quello forte, che dimostra di essere un duro, di avere coraggio, intuizione e un'etica ferrea.… Poi ogni tanto mi voltavo e vedevo i miei amici Nicholas e Sandro, da secondi, con uno zaino che facevano una fatica dell'anima solo per aiutare me… come Robin.

E in quel momento ho avuto l'idea del nome: Nessuno vuole essere Robin.

Ma Nicholas e Sandro sì; e li ho stimati.

Quanta gente sarebbe disposta di fare la parte del "portaborse"? Loro però hanno accolto questo progetto come se fosse proprio; Nicholas ha investito anche parecchi soldi per il materiale e gli spostamenti; e hanno sempre usato la parola NOI in ogni decisione presa.

Fossimo capaci tutti di essere Robin, il mondo sarebbe diverso. Invidia e gelosia non esisterebbero; potremmo essere sereni con noi stessi e avere la piena accettazione dei nostri limiti e del fatto che al mondo, purtroppo, c'è sempre qualcuno migliore di te.

Nessuno vuole essere Robin è una via alpinistica moderna: ha passaggi molto belli a volte lontani dalle protezioni. In più punti è vietato cadere, pena la possibilità di farsi male. Bisogna prestare attenzione in particolare su L2 (6b+ lontano dalla protezione) e su L5 dove si deve integrare a nut piccoli e friend sulla fessura che congiunge secondo e terzo fix.

Dopo Ci Rivediamo Paolino, anch’essa con tratti expo, alcuni mi hanno chiesto se non mi sento in ansia per quelli che potrebbero ripeterla e trovarsi in difficoltà.

"No", ho risposto: l'arrampicata è uno sport pericoloso, in cui ognuno si assume le proprie responsabilità.

La via è consigliabile solo a cordate in grado di proteggersi in modo adeguato e capaci di muoversi su granito con difficoltà obbligatorie di 6b+. L1 permette di valutare se proseguire o meno.

Ultima precisazione: sulla via ci sono fix di marche diverse. Questo perché Nicholas e io, da operai con scarse disponibilità economiche, abbiamo comprato i fix un po’ alla volta e in negozi diversi, in base alle finanze del momento. Comunque, estetica a parte, i fix sono inox 10 mm, lunghi da 85 ai 90 mm, tutto materiale omologato e piantato da un gommista con 10 anni di esperienza. In caso di dubbi sulla linea da seguire, tenere la dx.

Buone ripetizioni!


SCHEDA: Nessuno vuole essere Robin, Valle di Daone

Post scriptum - "Cremonini on the Rocks"

"Gianluca Forti, Sandro De Toni e Nicholas Ferrari […] hanno aperto in questi giorni una nuova via da scalare in Val Daone, una bellissima vallata del Trentino, e l’hanno chiamata "Nessuno vuole essere Robin".
[…] Questo post è per ringraziarli. Far nascere canzoni non è molto diverso da aprire una nuova via in montagna. Serve allenamento e pazienza. Occorre prendersi da soli la responsabilità dei pericoli da affrontare. Serve un’etica da seguire e difendere a qualunque costo. E serve la giusta dose di follia nel credere che due cose tra le più semplici e comuni al mondo, come il voler raggiungere una vetta o cantare parole sotto la doccia, possano essere straordinarie e importanti. […] Da oggi, una via che porta a una nuova vetta italiana, ha il nome di una canzone che parla di quanto comunicare, mostrarsi, amare sia una sfida prima con se stessi che con gli altri. Grazie!" (dalla pagina facebook di Cesare Cremonini).

Quando leggiamo il messaggio dell’autore di 50 Special su whatsapp, non ci crediamo: abbiamo realizzato la prima fusion tra alpinismus e pop-rock italiano.
Che cosa ci aspetterà in futuro? Una nuova avveniristica via in Karakoram dal nome Kashmir-Kashmir?

Meglio non porre troppe domande ai giorni che verranno. Già Nessuno vuole essere Robin ha il suo perché. Per il resto domani si vedrà.




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