Filip Princi seconda ripetizione DTS di 'Parallel World'

Sabato 3 maggio ho completato la seconda ripetizione in DTS della via Parallel World D16 a Malga Ciapela, nella falesia Tomorrow's World ai piedi della Marmolada (Dolomiti). Il 1° maggio 2024, la guida alpina bulgara Victor Varoshkin si era aggiudicato la prima ripetizione della via, liberata nel dicembre 2018 dall’alpinista polacco Dariusz Sokołowski.
A differenza di chi l’ha ripetuta prima di Victor – come Young-Hye Kwon, Matteo Pilon, Kevin Lindlau e Katie McKinstry Stylos – ho salito la via senza ricorrere ai cosiddetti movimenti Yaniro (o Figure Four).
Mi sono avvicinato a questo progetto l’anno scorso, ma l’impatto iniziale era stato devastante, nonostante fossi in forma. Avevo appena concluso vie impegnative come il D15 A Line Above the Sky (nella stessa falesia) e un altro D15 a Brescia, Uragano Dorato nella falesia Bus dei Quai, ma questa era un’altra storia.
L’infinita sequenza di rinvii che si estendeva per oltre 60 metri sopra di me mi paralizzava, tanto che riuscivo a malapena a concatenare tre movimenti. Passaggi fisici, allunghi al limite, appoggi di piede quasi inesistenti: tutto sembrava proibitivo.
Ho avuto modo di provare la via in altre due occasioni, ma ogni volta tornavo a casa sempre più demotivato. Rispetto alle salite precedenti, non riuscivo a credere a un divario di difficoltà così ampio. Iniziai a dubitare delle mie capacità, a pensare di essermi posto un obiettivo troppo ambizioso, di aver sottovalutato la via e sopravvalutato me stesso. La paura prese il sopravvento e rimandai il progetto all’anno successivo.
Mi dedicai allora alla stagione invernale. Nonostante avessi realizzato vie importanti con il mio compagno di cordata Tine Cuder – come Osiride a Gressoney e Jedi Master a Cogne –, il richiamo della Parallel World rimaneva costante. Ad aprile, conclusa la stagione di ghiaccio e misto, era il momento di riprendere il progetto. Nel frattempo, allenamenti mirati e una dieta rigorosa iniziarono a dare i loro frutti!
La via è composta da 51 movimenti (circa 104 considerando entrambe le mani). I primi 28 sono relativamente facili, poi inizia il cuore del problema: 12 movimenti estremi, su strapiombo, senza punti di riposo. Ero certo che, superata la sezione iniziale, sarei riuscito a gestire la resistenza e a mantenere la lucidità.
Il 27 aprile ho rivisto la via nella sua interezza, allungando gli ultimi rinvii per semplificare i moschettonaggi. Prima di partire, ho anche filmato la linea con il drone per studiare le prese a casa, tenendo fresca la memoria dei passaggi.
Il 3 maggio ero lì per l’ottava volta. Con un allenamento ottimizzato e la mente libera, sono partito. A sorpresa di tutti – incluso Luca Bernardinis (che non smetterò mai di ringraziare) – non sono volato sul crux. Anzi, mi sono ritrovato all’ultimo movimento della sezione chiave: uno strano rovescio nel tetto più esposto. L’ho afferrato e tenuto! Uscito dal passaggio decisivo, mi restavano ancora 45 movimenti. Ho bandito l’ansia, concentrandomi solo sulla fluidità, come in un normale allenamento. Dopo 1h20’ di battaglia, crampi ai polpacci e l’ultimo briciolo di energia, mancava un solo movimento per arrivare in sosta.
Ho scrollato le mani velocemente un'altra volta poi sono partito. Ho agganciato la presa al primo tentativo, poi ho lottato non poco per mettere la corda nel rinvio… Click! Il suono più bello: ero in sosta. Senza forze per urlare, mi sono lasciato calare. Luca, in silenzio, ha capito solo dall’entusiasmo degli scalatori slovacchi presenti che ce l’avevo fatta. A terra, ho impiegato un po’ di tempo per riprendere fiato e realizzare.
Anche ora, a dirla tutta, faccio fatica a crederci. Conciliare il progetto con i turni di lavoro, gli impegni e la vita quotidiana non è stato semplice, ma è proprio questo a rendere il traguardo ancora più gratificante.
Un grazie speciale agli sponsor che mi supportano: Kayland, CAMP, H-Dry, El Condor Sport e al gruppo alpinistico AOPDNG di Nova Gorica. Ringrazio Luca Bernardinis per l’assistenza paziente, il fotografo Dan Briski per i bellissimi scatti e a tutti gli amici che in tutti questi anni mi hanno dato l’occasione di allenarmi e scalare con loro!
- Filip Princi, Gorizia