Elios & Super Elios alla Tour de Jorasses di Giuseppe Vidoni, Richard Tiraboschi e Tommaso Vection

Giuseppe Vidoni, Richard Tiraboschi e Tommaso Vection hanno aperto Super Elios alla Tour de Jorasses nel massiccio del Monte Bianco. Il report di Vidoni.
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Elios & Super Elios alla Tour de Jorasses (Giuseppe Vidoni, Richard Tiraboschi, Tommaso Vection, 2023)
archivio Giuseppe Vidoni

L'idea di una possibile salita centrale della parete della Tour de Jorasses è nata tre anni fa, quando insieme a Tommaso Vection abbiamo ripetuto la via Etoile Filantes (Daniel Anker, Michel Piola, Pascal Strappazon 1988) e mi sono chiesto se ci fossero altre vie sulla sinistra. Studiando un po' la parete mi sono informato che c'era solo la via Diretta al Machetto, la variante di Gianni Predan e Manlio Motto del diedro aperto da Gianni Calcagno, Leo Cerutti e Guido Machetto (5-6/08/1970), che però rimaneva molto a sinistra e terminava sotto i tetti ricongiungendosi poi al gran diedro.

Quest'anno ho deciso di andare a ripetere la via di Motto in modo da capire dove passasse e dare un’attenta occhiata alla parete centrale. Durante la discesa in corda doppia sono riuscito a scovare una serie di fessure che si collegavano perfettamente. L'incognita rimaneva però sui tetti della parte superiore. Così ho chiamato Tommaso e Richard, e subito mi hanno detto: quand'è che attacchiamo?

Il 27 giugno, belli carichi, ci troviamo in Val Ferret pronti a partire. L'avvicinamento non è dei più comodi: bisogna affrontare 1500m D+ e attraversare il ghiacciaio. Iniziamo a fare il primo tiro in comune con la Diretta al Machetto e da lì ci spostiamo a destra puntando le fessure. Cavolo son proprio belle da scalare! E super estetiche! Arriviamo fino a sotto il primo tetto, inizio a salire la prima parte in una fessurina e poi decidiamo di scendere perché è tardi.

Siamo però motivati a tornare non appena la meteo ce lo avrebbe permesso. Così, una settimana dopo, aiutati da altri amici per portare su del materiale, riattacchiamo. Riparto da dove ci eravamo fermati. Mi ci sono volute ben due ore per superare il primo grande tetto e così abbiamo subito immaginato che non saremmo riusciti a concludere la via. Continuiamo allora per altri due tiri, un po' più semplici, ma sempre impegnativi, fino alla base del secondo tetto. Si fa tardi e amaramente riscendiamo.

A causa di un mio infortunio, passa un mese prima che decidiamo di riprovarci, questa volta siamo io e Tommy. Essendo in due riusciamo a salire veloci e ritornare in fretta al punto in cui ci eravamo fermati. Superiamo il secondo tetto, più facile da chiodare rispetto al primo, ma sempre impegnativo. Tommy, da secondo, prova i passaggi in libera: stima che il grado si aggiri sul 8a+/b minimo su entrambi i tetti. Da lì un altro tiro impegnativo e poi la parete si abbatte diventando più facile, così dopo altri 80m di quinto ci troviamo in cima al Tour de Jorasses.

Questa via è divisa in due parti: Elios, che con gradi costanti e moderati regala una bella arrampicata in fessura max 7a. Mentre la seconda, Super Elios, che cambia decisamente marcia dai tetti in poi. Stimiamo 8b? Portare una doppia serie di friends, ci sono fix nei tiri e passi meno proteggibili, e le soste a fix inox.

di Giuseppe Vidoni

SCHEDA: Elios & Super Elios, Tour de Jorasses, Monte Bianco




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