BMC International Winter Climbing Meet 2016 in Scozia

Il report di Marcello Sanguineti e Gian Luca Cavalli sull’International Winter Climbing Meet 2016 del British Mountaineering Council (BMC), dove sono stati inviati come rappresentanti dal Club Alpino Accademico (CAAI). Il meeting si è svolto dal 24 al 31 gennaio in Scozia, con base al Glenmore Lodge di Aviemore, nei Cairngorms.
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BMC International Winter Climbing Meet 2016 in Scozia
Foto archivio Marcello Sanguineti
Sabato 23 gennaio: ci vediamo a Vicolungo per percorrere insieme l’ultimo tratto di autostrada fino a Malpensa e imbarcarci su un volo per Glasgow. Obiettivo: la partecipazione al BMC International Winter Climbing Meet 2016. Il CAAI invia tradizionalmente uno o due rappresentanti ai meeting estivi e invernali del BMC: negli ultimi anni, Andrea Giorda al Summer Meet 2011, Marcello Sanguineti al Winter Meet 2012, Tito Arosio al Winter Meet 2014 e Cristiano Pastorello al Summer Meet 2015.

La formula del Winter Meet è ormai collaudata da anni. Il "campo base" è il Glenmore Lodge, nei pressi di Aviemore, proprio nel cuore dei Cairngorms. La struttura offre sala conferenze, muro di arrampicata indoor, mensa, bar, un piccolo negozio per acquisto e noleggio di materiale alpinistico, palestra e tanto altro. Soprattutto, la location mette a disposizione un’ampia ed efficientissima drying room, indispensabile in Scozia per far asciugare indumenti e materiale al ritorno dalle salite, sempre "very wet"!

Quest’anno il meeting ospita una quarantina di partecipanti, provenienti, oltre che dalla maggior parete dei Paesi europei, da Argentina, Canada, Giappone, Israele, Stati Uniti e Sudafrica. Anche questa volta, l’organizzazione è opera di Nick Colton (il mitico Colton delle Droites e delle Jorasses…) e Becky Mc Govern. Come nelle precedenti edizioni, ciascun guest viene abbinato a un host del BMC, con il quale scala per due o tre giorni: gli abbinamenti vengono cambiati una o due volte durante la settimana del meeting. Per le salite più brevi la colazione è alle 7:30, mentre per chi punta a scalate di maggior sviluppo e con lunghi avvicinamenti è previsto un early (a volte, very very early!) breakfast.

Purtroppo, arriviamo in Scozia proprio quando il breve periodo di ottime condizioni per la scalata sta finendo: sono previste giornate caratterizzate da caldo anomalo e forti venti. Le nostre speranze di trovare un meteo più clemente di quello dell’anno scorso (rileggete Fàilte gu Alba…) sono presto frustrate. Le condizioni della Scotland Climbing Trip 2013 diventano subito un lontano e nostalgico ricordo... La settimana ci vede "lottare" contro venti spesso impetuosi, pioggia e caldo anomalo – tanto che si fatica a trovare turf gelato dove conficcare le piccozze. In un paio di occasioni, dobbiamo persino dirottare su falesie di roccia – ovviamente, in puro stile trad! – in riva all’oceano o in grotte predisposte per il dry tooling. Nonostante questo "accanimento meteorologico", il folto gruppo dei partecipanti al meeting mette piede (anzi, "incastra le piccozze"!) un po’ su tutte le più interessanti pareti delle Highlands: dal Ben Nevis al Glen Coe, dai Cairngorms al Ben Eighe e al Lochnagar. Viste le condizioni, evitiamo le salite di ghiaccio e quelle che richiedono turf gelato, privilegiando linee essenzialmente di dry tooling - da The Secret e Sioux Wall sul Ben Nevis a Fallout Corner e Savage Slit al Coire an Lochain, passando per tanti altri "mostri sacri" del misto scozzese.

Al ritorno dalle salite, dopo la classica "cerimonia" della stesura di abiti e attrezzatura nella drying room e una veloce cena, ci si riunisce nella lecture room. Ciascuna serata offre una presentazione accompagnata da filmati – ovviamente, di ghiaccio e misto! Il giovanissimo Uisdean Hawthorn racconta la storia della sua attività alpinistica: da una fattoria delle Highlands, attraverso il misto scozzese, fino alle grandi vie sulle Alpi. Vi raccontiamo un aneddoto. La presentazione di Uisdean si conclude con la sua salita, effettuata nella primavera 2015, del couloir NE diretto ai Drus. L’ultima immagine è dedicata al rientro al posto da bivacco, dove, racconta Uisdean, "ho incontrato tre simpatici italiani appena arrivati per effettuare la salita il giorno successivo". Non possiamo fare a meno di intervenire: "Caro Uisdean, dopo alcuni mesi, ecco che incontri nuovamente al Glenmore Lodge due dei tre italiani che si vedono nella tua foto…!". È così che ci guadagniamo una risata generale e un giro di birre al pub… Incredibile, il mondo alpinistico è davvero piccolo! Poi è la volta dei canadesi Raphael Slawinski e Ian Welsted, con una carrellata di stupende immagini e realizzazioni alpinistiche nelle Canadian Rockies. Prerna Dangi racconta il suo alpinismo in India, mentre Erik Eisele descrive l’impressionante offerta di ghiaccio e misto degli Stati Uniti del NE (Maine, Vermont, New York e New Hampshire – a proposito, rinfrescatevi la memoria con il Gipsy Ice Tour 2014!). Chiudono il giro George Voutiropoulos e Nuno Gonçalves, presentando pareti e itinerari di ghiaccio e misto in Paesi dove non siamo abituati a immaginarli: Grecia e Portogallo, rispettivamente…

Tiriamo le somme: si può dire che, anche questa volta, l’arrampicata invernale scozzese ci ha presi a schiaffi per benino. Al ritorno dal meeting, scalare su ghiaccio e misto sulle nostre Alpi solari quasi non ci sembra vero, ma in Scozia non ci si può lamentare delle "true conditions" – che sono tipicamente scozzesi, appunto!

Un ringraziamento al Club Alpino Accademico Italiano (CAAI) per averci inviati come rappresentanti al meeting!

Marcello Sanguineti e Gian Luca Cavalli

Thanks to: Karpos / Trango World




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