Super Campitello
Ancora nella meravigliosa Val di Fassa, ai piedi del Sassolungo, con la Cascata di Campitello (Rio Pelous). Davide Crescenzio, Maurizio Pretto e Ezio Marlier a caccia di emozione di ghiaccio...
![]() Ancora nella meravigliosa Val di Fassa, ai piedi del Sassolungo, con la Cascata di Campitello (Rio Pelous). Davide Crescenzio, Maurizio Pretto e Ezio Marlier a caccia di emozione di ghiaccio... Venerdì 6 gennaio 2006 Questa settimana parto per un tour di corsi di arrampicate su cascate di ghiaccio e due giorni di divertimento con Ezio, ormai un rito annuale che spero di perpetuare per parecchio tempo ancora. Finora ho lavorato solo facendo corsi e accompagnamento con gli sci in fuoripista e avevo voglia di iniziare a fare piolet. Finalmente trituro ghiaccio, penso, e invece vengo punito dopo poche piccozzate quando una picca esce in modo repentino e si ferma sotto l'occhio sinistro con conseguente taglio ed ematoma. Però! Non c'è male come inizio: proprio un pivello! Comunque, nonostante l'incidente, riesco a svolgere senza problemi i corsi con i miei allievi, che mi guardano strano, in una Sottoguda piena di miei amici aquilani, romani, bergamaschi, e a scaldarmi per i giorni che mi aspettano. Mettersi d'accordo con la personalità vulcanica di Ezio non è una cosa da poco ma alla fine riesco a capire che il venerdì 6 gennaio ci troviamo a Campitello dove si sta svolgendo la gara della prima tappa dell'Alpin Cup. Dopo aver incontrato i ragazzi dell'organizzazione e visitato doverosamente la struttura di ghiaccio, ci dirigiamo insieme a Maurizio verso la cascata Rio Pelous che raggiungiamo dopo dieci minuti di camminata dal parcheggio della funivia di Col Rodella. Ci segue una troupe televisiva che vuol filmarci e a me tocca dimostrare come si arrampica. Grave compito visto che ho notato da qualche tempo di soffrire della sindrome da telecamera che provoca le tipiche magre figure modello Paperissima, ma fatti i primi metri non ci penso più tutto preso dallo splendido muro del primo tiro. Passo la mano ad Ezio sul breve tiro della goulottina che sbuca su di un canale di neve da cui si parte per il terzo tiro, verticale e innaffiato, cosa che Ezio non apprezza molto visto la velocità, circa 15m al chiodo, con cui lo sale, condito da una serie di commenti poco ortodossi. A me e Maurizio non resta che gettarci nella doccia con l'acqua che corre sulla corda a cui siamo legati e arriva dritta sulle nostre braghe. Con due calate in doppia dalle soste attrezzate ci ritroviamo nel giro di venti minuti al bar del centro sportivo, proprio lì sotto, a vedere lo svolgersi della gara di ice climbing. La piacevole giornata termina prima davanti ad un piatto di pasta nell'ospitale camper di Maurizio e della sua gentile e servizievole signora, quindi si sposta al ristorante del centro Sportivo per festeggiare la vittoria di Bubu Bole insieme a tutta la compagnia, e ho detto tutto! E tutti a ridere a sentire come mi ero procurato l'occhio nero! E' molto bello, partecipando a questi meeting, toccare con mano lo spirito leggero e festoso che anima gli appassionati del nostro sport, che accomuna big e meno big, atleti e normali alpinisti, che anima le discussioni sui differenti punti di vista rispettosi però della posizione di ognuno. Nei giorni successivi tornerò ai miei corsi di cascate, sperando di far capire e conoscere alle persone che si rivolgono a me lo splendido mondo in cui stanno per entrare. Buone avventure a tutti. Davide Crescenzio
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