Trento Film Festival day 7: Chiodo d’Oro e Marmolada parete sud

- Durante la serata alpinistica al Teatro Sociale, saranno ripercorsi ben 120 anni di storia: quelli del versante sud della Marmolada, raccontata attraverso le voci plurali di chi vi si è avventurato. Un’altra grande montagna che sarà protagonista di giornata è l’Eiger: “The Eiger Sanction” di Clint Eastwood verrà infatti riproposto fra le Proiezioni speciali per celebrare i cinquant’anni dalla sua uscita nelle sale cinematografiche
- Proprio nel programma cinema, verranno proiettati in Concorso “Muyeres” di Marta Lallana e “À qui le monde” di Marina Russo Villani e Victor Missud. Fra le Anteprime, segnaliamo invece “Biała Odwaga” Marcin Koszałka, mentre per Terre alte “I nomi inventati dal cielo” di Alberto Meroni sarà l’appuntamento Cincontri di giornata
- Da non perdere il talk “La montagna uccide” sui libri gialli ambientati in quota e l’evento, per Destinazione… Argentina con focus sulle migrazioni trentine in Sudamerica, partendo dalla storia di Cesarino Fava. Nel pomeriggio, l’assegnazione del Chiodo d’Oro
Eventi e incontri
Sarà ancora il piccolo breviario laico di Acclimatarsi alla luce a dare il via alla settima giornata del Trento Film Festival: quaranta minuti di suoni, silenzi e parole, in programma a partire dalle 7 presso la Chiesa di Santa Maria del Suffragio e pensati in collaborazione con il progetto diocesano Chieseacolori.
Alle 9.30 partirà invece lo Story Trekking di giornata, con ritrovo al parcheggio in località Viote, sul Monte Bondone. Il Trekking fotografico sul Monte Bondone sarà dunque l’occasione per immergersi in un’escursione verso Cima Cornetto, accompagnati da Marzia Bortolameotti e dalla fotografa e ambassador Nya-Evo Camilla Pizzini. Un’esperienza, pensata in partnership con Ritter Sport, per affinare le tecniche di fotografia outdoor e lavorare su composizione, gestione della luce e inquadrature in ambiente montano.
La Gestione della luce naturale, ma stavolta nella scrittura cinematografica, sarà anche al centro della masterclass in programma alle 10.30 negli spazi di HarpoLab. Gherardo Gossi, direttore della fotografia, guiderà i presenti attraverso l’essenza del suo mestiere: un approfondimento su come la luce naturale possa accompagnare il processo narrativo e modificare il tempo, oltre che rappresentarlo.
Alle 11, nel Salotto letterario di MontagnaLibri, Vitus Auer, in dialogo con Luca Calvi, presenterà il libro Parete Sud (Corbaccio) del fratello Hansjörg Auer, prematuramente scomparso nel 2019. Un’opera che si configura come una sorta di testamento spirituale, redatto dal fuoriclasse austriaco a pochi mesi dalla tragica morte, in cui l’alpinista parla liberamente della sua passione per le montagne, al netto delle soddisfazioni, delle pressioni e dei sacrifici che la scelta di trasformarla in professione ha comportato.
Sempre alle 11, ma nello spazio di Baita Festival in Piazza della Mostra è pronto ad accogliere la Climbing Area: una parete di arrampicata per mettersi alla prova in sicurezza, aiutati dal Soccorso Alpino della Guardia di Finanza.
Nel Salotto letterario di MontagnaLibri, è in programma alle 12 l’aperitivo accompagnato dalle bollicine Rotari Trentodoc Ciak si stappa, mentre alle 12.30 il responsabile del programma cinematografico Mauro Gervasini e i registi ospiti al Festival presenteranno i film del giorno, guidando il pubblico alla scoperta delle proiezioni, durante il tradizionale appuntamento di Cosa vedi oggi?
Sempre nel Salotto letterario di MontagnaLibri, ma a partire dalle 16, appuntamento con La montagna uccide. I thriller fra vette, pareti e vallate alpine. Un incontro dedicato ad una tendenza letteraria recente ma con radici antichissime: il successo dei gialli ambientati in montagna, qui indagato da scrittori quali Enrico Camanni, Franco Faggiani, Katia Tenti e Linda Tugnoli, moderati da Leonardo Bizzaro.
Sulla stessa falsariga, alle 21 presso il cinema Modena, avrà luogo la Proiezione speciale di The Eiger Sanction – più noto al pubblico italiano come Assassinio sull’Eiger – film cult di Clint Eastwood cui il Trento Film Festival vuole rendere omaggio, a cinquant’anni dall’uscita nelle sale.
Alle 16.45, spazio ad un nuovo appuntamenti della rubrica Cincontri: al Supercinema Vittoria verrà infatti proiettato, per la sezione Terre alte, I nomi inventati dal cielo di Alberto Meroni. Il regista ha voluto recuperare in questo documentario la storia della famiglia Tomio, trasferitasi dall’Argentina a Pozzacchio. Una vicenda già scoperta nel 2001 dall’autore televisivo Paolo Taggi e ripescata proprio per scoprire dove siano finiti i membri di quella famiglia, alcuni dei quali presenti in sala insieme al regista, nel corso di questi (quasi) venticinque anni.
E a proposito di migrazioni, alle 17, per Destinazione… Argentina, sarà ospitato negli spazi della SOSAT l’evento dal titolo A cercar fortuna. Cesarino Fava e altre storie migranti, con la partecipazione di Federica Bertagna. In mezzo secolo, dal 1880 al 1930, emigrarono in Argentina ben 2,6 milioni di italiani, moltissimi dal Trentino: le loro storie si fanno qui dialogo, grazie alle testimonianze personali raccolte dal Museo storico del Trentino.
Sempre in SOSAT, a partire dalle 18, avrà invece luogo la premiazione del consueto Chiodo d’oro. Premio all’alpinismo italiano. Nel solco di una consolidata tradizione, SOSAT propone infatti la 21. edizione di questo riconoscimento alpinistico e transgenerazionale, con la partecipazione del Club Accademico del CAI Gruppo Orientale.
Alle 18, nel Salotto letterario di MontagnaLibri, Sergio Giuntini, in dialogo con Elena Tonezzer, presenterà il suo ultimo libro Alpinismo e resistenza. Storie partigiane d’alta quota (Ediciclo Editore). Un viaggio fra storia, letteratura ed imprese alpinistiche per tessere le fila delle vicende che legano i partigiani-alpinisti, uomini capaci di unire la passione per la montagna al loro impegno nella Resistenza.
Alle 19, Baita Festival in Piazza della Mostra, sarà teatro di Sotto Terra, un incontro per la rubrica Avventurarsi fuori porta, con Silvano Bertamini, Maurizio Sassudelli e Francesco Sauro. L’esplorazione al tempo del GPS sembra essere diventata pura teoria, anche se quando si scende sotto terra questo concetto riacquista un valore nuovo e più pieno. Un talk in grado di raccontare la speleologia attraverso i suoi protagonisti, moderati da Leonardo Bizzaro.
Infine, alle 21 e presso il Teatro Sociale, l’attesa serata alpinistica Marmolada parete sud: la regina, le grandi vie e i protagonisti. Alessandro Gogna, Maurizio Giordani, Dante Del Bon, Igor Koller, Maurizio “Manolo” Zanola, Vitus Auer, Rolando Larcher, Federico Mingolla e Matteo Della Bordella, presentati da Luca Calvi e Tatiana Bertera, dialogheranno in merito alla storia dell’esplorazione alpinistica sul blasonato versante meridionale delle Regina delle Dolomiti, la Marmolada. Le ascensioni più significative sulla leggendaria “Parete d’Argento” – oltre 120 anni di storia dell’alpinismo – rivivranno sul palco, dalla storica cordata Bettega-Zagonel-Thomasson alle più recenti imprese del CAI Eagle Team.
Highlights | Programma cinema
Uno sguardo ai film da non perdere in questa settima giornata di Festival.
In Concorso, segnaliamo, in anteprima italiana, Muyeres di Marta Lallana (Multisala Modena, Sala 3, ore 16.45): la storia appassionante di Constantina e Irene, fra le ultime depositarie della tradizione orale delle Asturie, storica regione della Spagna, fatta di canzoni, storie d’amore e conoscenze accumulate in più di cinquecento anni. Sempre fra i film in Concorso e sempre in anteprima nazionale, À qui le monde di Marina Russo Villani e Victor Missud (Supercinema Vittoria, ore 19.15, alla presenza dei registi) è un documentario ambientato in Benin, dove la “gente dell’acqua” deve far fronte al “giacinto d’acqua”, una pianta galleggiante invasiva e dannosa che si riproduce ad una velocità vertiginosa soffocando il lago. Altra anteprima italiana, infine, per Imperfetto di Francesco Mattuzzi: un cortometraggio previsto nello stesso slot di À qui le monde e con la presenza in sala del regista, che narra la storia di Michele, un uomo solo in bilico fra desiderio e condanna. La sua “favela” è al contempo suo rifugio e prigione: mentre osserva gli “umanoidi” cerca amore fra gli annunci di giornale e nei boschi.
Per la sezione Anteprime, è in programma Biała Odwaga di Marcin Koszałka (Supercinema Vittoria, ore 21, alla presenza del regista e del protagonista). Il film narra la vicenda di Jędrek Zawrat, alpinista di talento cui piace vivere al limite ma che perde la donna di cui è innamorato, Bronka, perché data in sposa al maggiore dei suoi fratelli, Maciek.
Per la sezione Destinazione… Argentina, verrà proiettato Los delincuentes di Rodrigo Moreno (Multisala Modena, Sala 2, ore 14.30), film in cui l’impiegato di banca Moràn escogita un piano per liberarsi dalla monotona routine lavorativa: rubare abbastanza soldi per garantirsi un modesto pensionamento.
Per la sezione Orizzonti vicini, il cortometraggio Papillon di Francesca Bertin (Supercinema Vittoria, ore 14.45, alla presenza della regista) narra, in anteprima italiana, la vicenda di Alice, una biologa, intenta a mettersi sulle tracce di M49, l’orso bruno problematico che si aggira per la Valle dei Mocheni.
Fra le Proiezioni speciali, Il codice del bosco di Alessandro Bernard e Paolo Ceretto (Multisala Modena, Sala 3, ore 18.45, alla presenza dei registi e di Alessandro Chiolerio, uno dei protagonisti) è un documentario, sempre in anteprima italiana, incentrato sul bosco inteso come esperimento musicale e visionario: il tutto nel cuore delle Dolomiti, dove l’uragano Vaia ha strappato milioni di alberi le cui radici giacciono capovolte come nervature scoperte. The Eiger Sanction – più noto al pubblico italiano come Assassinio sull’Eiger – è invece un film cult di Clint Eastwood (Multisala Modena, Sala 3, ore 21) cui il Trento Film Festival vuole rendere omaggio, a cinquant’anni dall’uscita nelle sale: un ex sicario, che ora lavora come professore, viene contattato da un’agenzia segreta del governo americano per assassinare due uomini in Svizzera.
Per la sezione Terre Alte, in anteprima nazionale, Histórias de contrabandistas di Agnes Meng (Multisala Modena, Sala 3, ore 14.45, alla presenza della regista) racconta di un piccolo villaggio di frontiera fra Portogallo e Spagna, Tourém, che ha la reputazione di essere un autentico “nido di contrabbandieri” in quanto molti dei suoi abitanti erano coinvolti in passato in questo genere di attività. Altra anteprima italiana sarà quella de I nomi inventati dal cielo di Alberto Meroni (Supercinema Vittoria, ore 16.45, per la rubrica Cincontri), un film che racconta la ricerca del regista stesso, desideroso di recuperare in questo documentario la storia della famiglia Tomio, trasferitasi dall’Argentina a Pozzacchio. Una vicenda già scoperta nel 2001 dall’autore televisivo Paolo Taggi e ripescata proprio per scoprire dove siano finiti i membri di quella famiglia, alcuni dei quali presenti in sala insieme al regista, nel corso di questi (quasi) venticinque anni. Sempre per Terre Alte, La gruta continua di Julián D’Angiolillo (Multisala Modena, Sala 2, ore 19.45, alla presenza del regista e di Alberto Cotti, uno degli speleologi protagonisti), racconta la storia di un gruppo di esploratori italiana che segue le correnti d’aria per scendere nelle profondità della Terra.
Programma completo su www.trentofestival.it