L'Engadina e la cascata di Pontresina
Fabio Salini e Ezio Marlier continuano il viaggio, sono sulle Alpi centrali, nel Gruppo del Bernina... "L'Engadina è un'esplosione di sole, per un attimo dimentichiamo le cascate ed il motivo per cui siamo lì, ma scendendo in direzione St. Moritz, prima di raggiungere l'abitato di Pontresina, iniziamo a scorgere sul versante destro idrografico della valle la meta della nostra giornata..." la Cascata di Pontresina.
![]() Fabio Salini e Ezio Marlier continuano il viaggio, sono sulle Alpi centrali, nel Gruppo del Bernina... "L'Engadina è un'esplosione di sole, per un attimo dimentichiamo le cascate ed il motivo per cui siamo lì, ma scendendo in direzione St. Moritz, prima di raggiungere l'abitato di Pontresina, iniziamo a scorgere sul versante destro idrografico della valle la meta della nostra giornata..." la Cascata di Pontresina. Lunedì 28 novembre 2005. Venerdì sera incontro Ezio a Sondrio per la prima del filmato UP Project Trip One. La spedizione a cui entrambi abbiamo preso parte questo mese di giugno in Pakistan. Questo progetto, oltre ad aver fatto nascere cinque vie nuove nella zona del Chogolisa Glacier, in Karakorum, ha avuto il merito di far nascere nuove amicizie fra i protagonisti della banda, molti dei quali prima dell'avventura non si conoscevano che di nome. Prima del Pakistan non mi sono mai legato alla corda di Ezio, ma laggiù l'intesa è stata immediata. Insieme ed in compagnia di Hervè Barmasse abbiamo salito Fast and Fourius, bella linea di ghiaccio e roccia che colpisce subito l'attenzione dei mistaioli del gruppo. Ci alterniamo al comando e scatta il feeling. Dopo un giorno dedicato al riposo, di nuovo con Ezio riusciamo nella salita di una nuova e divertente linea di roccia lungo l'interminabile scudo del Chogolisa. Purtroppo arriva per me il momento di abbandonare la Banda dei ragazzacci di UP Project, ma con la promessa che un giorno ci saremmo di nuovo legati alla stessa corda. Le promesse di chi vive il mondo verticale, non sono promesse da marinaio, così grazie all'occasione mondana in Sondrio, Ezio mi racconta il suo Alpin Ice Tour. Sono già coinvolto emotivamente e per Marlier aggressiv non è difficile convincermi a prendere parte ad una delle prime giornate del tour. Ci accordiamo per una salita insieme il lunedì successivo ed Ezio si affida alla mia scelta per una cascata di inizio stagione. Amo il ghiaccio e le cascate, ma non si può dire altrettanto del freddo e della sofferenza che si prova nell'avere la mani ghiacciate. Decido così di espatriare nella vicina Svizzera dove sono certo di trovare e in ottime condizioni, come capita spesso in questo periodo, una cascata esposta completamente a sud. Siamo in auto, percorriamo una Valtellina sotto zero e abbiamo un sacco di cose da dirci, siamo di nuovo entusiasti. Ezio filma con la sua digitale, filma tutto, filma troppo, tanto che al confine con la Svizzera i doganieri minacciano di volergliela ritirare, la videocamera. Zona militare ci dicono e per una volta il buon senso prevale. In breve siamo al passo del Bernina, davanti a noi l'Engadina, una valle incastonata come una perla tra le Alpi. Ezio mi ringrazia, dice che è meraviglioso, vediamo il Piz Bernina, il 4000 più orientale delle Alpi, un bel modo per dare inizio al suo progetto. Il profilo ligneo della Biancograd toglie il fiato, i tre Palù ci ricordano tanto per somiglianza la cima che incombeva sul nostro campo Base in Pakistan, il Tasa con i suoi tre speroni, fantastico! Capisco di essere entrato in pieno nello spirito dell'Alpin Ice Tour. L'Engadina è un'esplosione di sole, per un attimo dimentichiamo le cascate ed il motivo per cui siamo lì, ma scendendo in direzione St. Moritz, prima di raggiungere l'abitato di Pontresina, iniziamo a scorgere sul versante destro idrografico della valle la meta della nostra giornata. La cascata di Pontresina (Seiler) è completamente al sole ed è una fortuna perché il termometro oggi è di parecchio sotto lo zero. L'avvicinamento è breve, quindici minuti, sigaretta per Ezio e sessanta metri per lui senza piazzare una vite, fortuna mi aveva detto di voler iniziare il tour con uno spirito di auto conservazione... Mia la seconda lunghezza, uno spunto per discutere insieme su come ho piazzato le tre viti nell'unico tratto verticale Mi piace confrontarmi con Ezio. Parliamo di tutto, della consistenza del ghiaccio (oggi è morbido), della bontà degli attrezzi che ci scambiamo ad ogni lunghezza, dei guanti più o meno prensili e di conseguenza con potere termico inversamente proporzionale al loro spessore e di mille altre solite cose. Il freddo è pungente, ma il sole ci rallegra fino all'ultima doppia. La giornata si conclude con una svizzerissima Ovomaltina bollente e con la visita di Ezio ai miei due piccoli bimbi che festeggiano il quinto giorno di vita in compagnia della loro mamma, una splendida Silvia. Per oggi è tutto, ma per me ed Ezio è di nuovo un arrivederci! di Fabio Salini
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