Andrzej Bargiel realizza la prima discesa integrale con gli sci dell'Everest senza ossigeno supplementare

Sette anni dopo la sua storica prima discesa del K2, Andrzej Bargiel ha nuovamente fatto la storia diventando la prima persona al mondo a salire e poi compiere la discesa integrale del Monte Everest senza ossigeno supplementare. L'impresa è avvenuta nella stagione post-monsonica e la montagna - come si vede nelle splendide immagini - carica di neve gli ha permesso di superare agevolmente i passaggi tecnici come il famoso Hillary Step e il Khumbu Icefall.
Stando ai primi dettagli forniti dal suo sponsor Red Bull, il 37enne polacco ha lasciato campo base dell'Everest Base Camp alle 04:30 del 19 settembre. Ha effettuato rotazioni tra i Campi I, II e III per adattarsi alla quota, prima di raggiungere il Campo IV sul Colle Sud (7.900 metri), pronto per l'ultima spinta verso la vetta. Il 21 settembre Bargiel ha iniziato l'assalto finale dal Campo IV alle 23:24 ora locale. A causa della tanta nevicata fresca, che ha reso difficile battere la traccia, la salita è durata molto più del previsto e, dopo quasi 16 ore nella zona della morta, ha raggiunto la vetta poco dopo le 15:00 del 22 settembre. Bargiel è rimasto in cima solo pochi minuti prima di agganciare gli sci ed iniziare la discesa. Alle 15:35 aveva superato l'Hillary Step, continuando verso il colle Sud. Alle 15:45 è stato visto sciare lungo la cresta prima di raggiungere il Balcone e successivamente il Colle Sud. Alle 17:20 Bargiel era già sceso sotto il Campo IV e ha proseguito a sinistra dello Sperone Ginevra in direzione del Campo II. È arrivato al Campo II (~6.400 metri) alle 20:30 ora locale, quando ormai era buio, rendendo impossibile la continuazione. Dopo aver riposato per la notte, ha ripreso a sciare verso le 07:00 ora locale del 23 settembre, scendendo affianco alle pareti della spalla dell'Everest. Alle 07:50 aveva superato il Campo I, poi ha continuato lungo i pendii del Nuptse per affrontare l'ostico Khumbu Icefall sugli sci: un labirinto di ghiaccio instabile e crepacci profondi, affrontato senza corde o corde fisse, guidato in parte da un drone pilotato da suo fratello, Bartek. Ha raggiunto la fine del icefall e il limite della neve al campo base dell'Everest alle 08:45 ora locale, completando così la storica, prima discesa integrale con gli sci dell'Everest senza ossigeno supplementare
Bargiel, che è riuscito nell'impresa al suo terzo tentativo sull'Everest dopo le spedizioni fallite nel 2019 e 2022, ha dichiarato: "È una delle pietre miliari più importanti della mia carriera sportiva. Sciare giù dall'Everest senza ossigeno era un sogno che cresceva dentro di me da anni. Sapevo che le difficili condizioni autunnali e la tracciatura della linea di discesa attraverso il Ghiacciaio del Khumbu sarebbero state la sfida più grande che avrei mai potuto affrontare."
L'Everest è già stato sciato in passato, ma mai in questo stile. Sebbene lo sloveno Davo Karnicar abbia sciato la parete sud dell'Everest nell'ottobre 2000, lo ha fatto dopo aver scalato la montagna con ossigeno supplementare. Nel maggio 1996, Hans Kammerlander ha compiuto una straordinaria salita solitaria e senza ossigeno dell'Everest via il Colle Nord in sole 16 ore e 50 minuti, ma purtroppo la discesa è stata ostacolata dalla scarsità di neve che gli ha impedito di effettuare una discesa integrale. Nel 1992, il francese Pierre Tardivel è salito dal versante nepalese prima di mettere a segno la discesa dall’anticima Sud. La prima discesa completa in snowboard è stata effettuata da Marco Siffredi nel 2001 lungo il Couloir Norton; il francese aveva scalato la montagna con l'ossigeno.