'Fedrelandet' di Margreth Olin vince il Cervino CineMountain Festival 2025

Si chiude con la consueta e partecipata cerimonia di premiazione nella Piazzetta delle guide di Valtournenche la XXVIII edizione del Cervino CineMountain, il festival internazionale di cinema di montagna più alto d’Europa. Oltre 50 film selezionati, 366 opere candidate da 73 Paesi, 19 anteprime, 50 ospiti, 40 appuntamenti tra matinées, incontri, proiezioni ed eventi serali, per una manifestazione che quest’anno ha visto una grande affluenza, coinvolgendo attivamente pubblico, studenti, famiglie e appassionati durante tutte le giornate del festival.
Ad aggiudicarsi il Grand Prix des Festivals – Conseil de la Vallée, l’Oscar del cinema di montagna, è stato FEDRELANDET (Songs of Earth) della regista norvegese Margreth Olin, prodotto da Margreth Olin con Lena Faye‑Lund Sandvik, produzione Speranza Film AS (Norvegia) e con la produzione esecutiva di Wim Wenders e Liv Ullmann: un’opera spirituale e contemplativa, che fa della Terra stessa la protagonista. Un viaggio interiore e visivo tra le vallate norvegesi, dove la memoria si fonde col paesaggio e il tempo sembra sospendersi nel respiro della natura. “Come il grande cinema – si legge nella motivazione della Giuria Internazionale – riesce a sospenderci nel tempo, pur riproducendo il movimento incessante e salvifico della vita e della natura”.
Dalle matinées letterarie nella Piazzetta delle Guide ai panel sullo sport e sull’identità, dalle proiezioni per le scuole al Premio CVAlps, dal Born to Climb per i più piccoli agli incontri serali con campioni e scrittori, il Cervino CineMountain ha confermato anche quest’anno la sua vocazione a raccontare la montagna come luogo di visione, crisi, ascolto e rinascita. Grande successo per eventi come il dialogo generazionale tra Federica Brignone la madre Ninna Quario e il fratello Davide nel cuore di Breuil-Cervinia, l’incontro con l’esploratore Alex Bellini, la serata celebrativa “Fino in fondo” con le leggende dello sci di fondo e la proiezione-evento di “Fiore mio” di Paolo Cognetti, vincitore ex aequo del CVALPS Award.
Ancora un successo anche per gli appuntamenti dedicati ai più piccoli, dai film di CVA Mountain Kids, al pomeriggio di arrampicata con Hervé Barmasse, Edu Marìn, Urko Carmona, Simone Salvagnin e Don Papone.
TUTTI I VINCITORI DELLA XXVIII EDIZIONE
GRAND PRIX DES FESTIVALS – CONSEIL DE LA VALLÉE
È un messaggio poetico quello di Fedrelandet, della regista Margreth Olin (Norvegia, 2023, 91’), vincitore dell’Oscar del cinema di montagna 2025. Una sinfonia visiva e spirituale che si apre tra le vallate norvegesi, dove il padre della regista cammina e racconta, diventando guida e testimone di un tempo che resiste. È lui il protagonista silenzioso di questo film contemplativo, prodotto da due maestri come Wim Wenders e Liv Ullmann. Ma la vera protagonista è la Terra stessa, con i suoi suoni, i suoi cicli, la sua bellezza fragile e assoluta. Fedrelandet è un viaggio nella natura che diventa viaggio interiore: la memoria come paesaggio, il paesaggio come memoria. Ha incantato il pubblico di IDFA e CPH:DOX, e ha vinto il Grand Prix al Mendi Film Festival di Bilbao.
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=HTzJws8GbUQ
Motivazione: “Un film che ci ha trovati tutti d’accordo fin da subito. Per la maestria nell’uso del linguaggio cinematografico che, attraverso un montaggio fascinoso e metaforico, ci trasporta dai minimi dettagli ai campi più lunghi, facendoci sentire quanto si appartengano. Per essere riuscito, come il grande cinema, a sospenderci nel tempo, pur riproducendo il movimento incessante e salvifico della vita e della natura”.
PREMIO MONTAGNES DU MONDE
Ci porta in una miniera del Niger, Mountain of Gold di Roland Edzard (Francia/Niger, 2025), vincitore del premio come miglior film straniero, in un luogo dove i giovani inseguono sogni di riscatto e si scontrano con il peso della realtà. Un racconto di formazione, tra splendida fotografia e profondità sociale. Una corsa all’oro fatta di sogni, amicizia e resistenza ai margini del mondo.
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=TeCzsg6k9cQ
Motivazione: “Nelle viscere della terra, in Niger, tra polvere, sole, sassi e un territorio ostile. Una realtà ai più sconosciuta, portata alla luce magistralmente dal regista francese che ci porta nel cuore di quella corsa all'oro attraverso i suoi personaggi che trasudano sogni, resistenza e amicizia, alla ricerca di un mondo migliore”.
Menzione speciale: Champions of the Golden Valley di Ben Sturgulewski (USA, 2024). Lo sport come strumento di speranza e unità in un paese segnato dai conflitti. Dopo aver sfiorato le Olimpiadi, Alishah Farhang torna in Afghanistan per promuovere lo sci tra i giovani di villaggi rivali. Con attrezzature di fortuna, organizza una gara che unisce la comunità. Quando arriva una crisi, sarà lo spirito dello sport a guidarli.
Motivazione: “Una storia brillante che ci mostra come lo sport può essere un collante che cancella le differenze e una fonte di creatività e speranza contro la segregazione”.
PREMIO MONTAGNE D’ITALIA
Il documentario di Katia Bernardi Nella pelle del drago di (Italia, 2025), miglior film italiano, trasforma il mistero di un incendio doloso in un’indagine collettiva, tra arte, natura, comunità e rinascita. 22 agosto 2023: un incendio doloso devasta “Drago Vaia”, l’imponente scultura in legno realizzata da Marco Martalar sull’altopiano di Lavarone, in Trentino. Il film indaga tra voci e prove per ricostruire le responsabilità, mentre l’artista, con ritmo tipico della “crime‑comedy in salsa country”, re-innalza dalla cenere un nuovo “Drago nero”, simbolo di resilienza e rinascita.
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=4vC_jaYTpRw
Motivazione: “Con il suo celebre stile ironico e folklorico, Katia Bernardi ci porta dentro una crime story comunitaria. Una storia che affronta soprattutto il tema della trasformazione. Dal negativo al positivo, dal crimine all' opportunità, dalla morte alla rinascita”.
PREMIO MONTAGNES TOUT COURT
América di Javier Augusto Arias-Stella (Perù, 2025) è il nome della protagonista di questo film vincitore del premio come miglior cortometraggio: ha dieci anni e vive in un remoto villaggio delle Ande. Il suo sogno? Comprare una bicicletta per non arrivare mai più in ritardo a scuola. La sua famiglia è in crisi economica e il padre si rifiuta di usare i suoi lama per portare a spasso i turisti. Ma América è una bambina molto sveglia e prende l’iniziativa, facendo tornare il sorriso alla sua famiglia.
Motivazione: “Per un ritratto tenero e sensibile di una piccola donna dotata di una tenacia solida come le sue montagne, e che le montagne riesce a smuovere. Un’altra bicicletta al cinema che ci parla di libertà ed emancipazione”.
PREMIO FILM COMMISSION VALLÉE D’AOSTE
Conigli al cimitero del regista aostano Filippo Maria Pontiggia (Italia, 2025), ci porta nel tranquillo cimitero di Trento, dove un problema insolito sconvolge la comunità: un’invasione di conigli che mangiano i fiori e scavano buche tra le tombe. Le anziane del paese, esasperate, chiedono aiuto ai politici locali. Claudio Cia, un politico di opposizione, prende in mano la situazione, ideando piani stravaganti per catturare i conigli, mentre il sindaco e il suo staff cercano soluzioni legali e pratiche.
Motivazione: “Per l’originalità nello scegliere, nella regione che ha "dato la caccia agli Orsi", una storia piccola che affronta in modo leggero l’eterna lotta fra uomo e natura, dosando ironia e serietà, con un sapiente uso della musica, accostando immagini di natura diversa. E che riesce a farci compiere un piccolo viaggio, da sottoterra fino a sopra il cielo”.
PREMIO SONY – MIGLIOR FOTOGRAFIA
Messengers di Jeffrey Zablotny (Canada, 2024) è il racconto di un’esplorazione di tre telescopi sotterranei in regioni remote di Canada, Giappone e Antartide, che rivela un nuovo modo di percepire l’universo dall’interno. Sottoterra, stiamo sognando dentro la Terra.
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=hm-o5JvXzbg
Motivazione: “Centrali scientifiche sepolte sotto la superficie terrestre, che studiano i misteri dell'universo dall'infinitesimamente all'incomprensibilmente vasto. Un'esplorazione vorticosa, poetica e spirituale dell'infinito. Un quadro incantevole per la mente e per gli occhi che merita il Premio per la migliore fotografia”.
PREMIO C.A.I. – MIGLIOR FILM DI ALPINISMO
In The Last Expedition (Polonia, 2024) Eliza Kubarska ci racconta la storia della migliore alpinista del mondo: un’icona indipendente e determinata, forte e coraggiosa. La regista e alpinista Eliza Kubarska va alla ricerca di Wanda Rutkiewicz, scomparsa sull’Himalaya 30 anni fa. Eliza segue le orme dell’ultima spedizione di Wanda dal Nepal al Tibet, attraversando le vette più alte fino al Kanchenjunga, per scoprire cosa sia realmente accaduto.
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=_NSIbHsaU1o
Motivazione: Dentro una tenda in un campo base, Wanda risponde a chi le domanda cosa sono le montagne per lei. Dice, tre cose: stare con le persone, con la natura, lo sport. In questa risposta ritroviamo i valori fondanti del CAI in questo film, costruito dalla regista Eliza Kubarska con ammirazione umana per Wanda, con cura giornalistica della ricerca biografica, integrata perfettamente con il materiale girato dalla stessa Wanda, con gli archivi TV. E poi le interviste, mini-racconti, a volte di toccante intimità. Il film dimostra che l'alpinismo in ambienti estremi per Wanda non era esibizione agonistica ma ricerca del sé, occasione di emancipazione dal ruolo tradizionale riservato alla donna nella società polacca, e infine ricerca spirituale. Il film ci dice come nasce un mito, suggerendo che Wanda si sia salvata dal Kanchenjunga, montagna proibita dai monaci, forse ritirata in un monastero. Wanda è tra noi, dice un monaco, non è più una straniera. Ed ha trovato se stessa, per sempre.
PREMIO CVALPS – EX AEQUO
È di Paolo Cognetti la regia di Fiore Mio (Italia/Belgio, 2024), in cui lo scrittore e regista, accompagnato dal fedele cane Laki, risale il Monte Rosa per indagare sulla sparizione della sorgente vicino a casa sua a Estoul (Brusson). Lungo il cammino incontra amici e gestori di rifugi alpini ciascuno custode di una prospettiva unica sulla montagna. Il film alterna paesaggi silenziosi e suoni naturali a dialoghi essenziali, costruendo un’ode visiva alla fragilità dell’ecosistema alpino e al cambiamento climatico.
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=4knekWtaKJs
Motivazione: “Con Fiore mio, Paolo Cognetti ci conduce in un viaggio intimo e poetico nel cuore delle Alpi, restituendo con autenticità e delicatezza la complessità di un territorio che è al tempo stesso rifugio, sfida e radice profonda di identità”.
La storia di Play-Off, di Gaël Truc (Italia, 2025), è quella di un grande amore scoccato tra una comunità di montagna e l’hockey su ghiaccio. Nata come una scommessa, a metà degli anni ‘70, la passione fra questo sport e la popolazione di Cogne è cresciuta nel corso degli anni, fino a diventare il centro di tutto. Ma, tra partite epiche e serate goliardiche, anche le migliori storie d’amore hanno una fine.
Motivazione: “In un momento in cui la montagna affronta un profondo processo di disgregazione, questa storia ci restituisce con forza il senso di una comunità alpina che ha affrontato il dramma dell’alluvione. Un racconto locale ma universale, che attraverso un gruppo di protagonisti vivaci e pieni di ironia, tratteggia un ritratto autentico e necessario di resilienza e solidarietà”.
PREMIO DEL PUBBLICO
Mountain of gold di Roland Edzard (Francia, 2025, 85’)
PREMIO DEL PUBBLICO – KIDS
Amen (Francia, 2024) di Orphée Coutier, Bettina Demarty, Kimie Maingonnat, Laurène Perego, Louise Poulain, Avril Zundel
PREMIO DEL PUBBLICO FILM COMMISSION VALLÉE D’AOSTE
Play-off di Gaël Truc (Italia, 2025, 30’)
PREMIO DEL PUBBLICO VERSANTE SPORT
Living the way di Juan Pablo Caballero (Italia, 2024, 15’)
PREMIO CIRCUIT
Kamay di Ilyas Yourish e Shahrokh Bikaran (Belgio, Afghanistan, 2024, 105’)
Il Cervino CineMountain si conferma laboratorio e comunità, dove cinema, cultura e montagna si intrecciano, generando sguardi nuovi e condivisi.