Quattro nuove vie sul Monte Vallatrone sopra Summonte nell'Appennino Campano
Il versante sud-est del Monte Vallatrone, che domina silenzioso il borgo di Summonte, ci aveva sempre attratti per la sua forma severa e poco o per niente esplorata. Guardandolo da lontano sembrava nascondere diverse linee ancora da scoprire.
Nel maggio 2015 Roberto Napolitano, con l'aiuto di Anna Rosa Damiano aveva magistralmente attrezzato la via Vallatrone Express (PD con passaggi fino al IV+, 750m di sviluppo) che risale la cresta sud-est dell'omonimo monte fino a raggiungerne la cima. Quando, incuriosito, avevo chiesto maggiori informazioni riguardo la zona a Roberto, mi aveva girato le foto di due ipotetici itinerari da lui immaginati sull'estetica struttura rocciosa di Ciesco Nicola, e avevo subito fatto un veloce sopralluogo, notando l'ottima qualità della roccia.
Così, nella primavera del 2024, con Roberto e Luca Manni abbiamo deciso di provare ad attaccare uno dei due spigoli, con l'idea di aprire una via “facile” in stile tradizionale. È nata così, velocemente, in un paio di tentativi Roberto Pensava (VII/VI (A0) – 130m) che prende il nome dall'idea che questi due spigoli permettessero di aprire delle vie alla portata di tanti scalatori.
Quella salita ci ispirò a spingere l'esplorazione di questa bella parete più a fondo e, così, tra maggio e ottobre 2025 sono nati altri tre itinerari: Spigolo Napolitano (VI/V(A0) - 150m) sempre in chiave trad, The Club Way (6c/6a+(A0) – 100m) e Paper Doll (7a+/6b(A0) – 130m) che sono invece in chiave sportiva.
La parete ha un’esposizione variabile tra sud-est ed est rendendola molto adatta per i mesi primaverili, estivi ed autunnali. Nella parte alta è contraddistinta da calcare compatto a tratti strapiombante, mentre la parte bassa è più discontinua e attraversata da varie cenge erbose. C'è ancora un buon potenziale per aprire altri itinerari in chiave sportiva, e sicuramente non ci tireremo indietro!
Il Monte Vallatrone ci ha regalato quattro piccole avventure che resteranno parte di noi. I colori del castagneto alla base che cambiano al passo delle stagioni, e i colori della roccia stessa tra il grigio, il bianco, l'azzurro e l'arancio restano impressi a scalare su questa parete. Non saranno vie “rilevanti”, forse, ma raccontano una storia di amicizia, curiosità e gratitudine verso una montagna che aveva, e ha ancora, molto da insegnarci.
- Andrea Freschi, Baronissi
Info: www.andreafreschi.com















































