Marco Sappa ripete Necronomicon a Canyonlands, USA

Marco Sappa si è aggiudicato la sesta salita di 'Necronomicon' (5.13d/14a) a Moab, Canyonlands, USA. La fessura orizzontale era stata liberata nel 2011 da Jean-Pierre Ouellet.
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Marco Sappa ripete 'Necronomicon', Canyonlands, Utah, USA, novembre 2025. L'impressionante fessura di tetto era stata liberata nel 2011 da Jean-Pierre Ouellet.
Mary Eden

La prima volta che ho visto le immagini di questa linea me ne sono subito innamorato. Mi piacciono le fessure e soprattutto quelle sotto i tetti. Necronomicon di Jean-Pierre Ouellet è la regina delle fessure.

L’anno scorso in primavera ero stato a Moab e, dopo aver scalato Excommunication e Ivory Tower, le vie più belle e dure delle Torri della Castle Valley, mi sono dedicato alla Crack house. Un boulder di fessura sotto un tetto lungo 30 metri gradato 5.13, 7c+ in Europa. Sono riuscito a scalarlo molto al limite, il mio ultimo giorno in USA. Sicuramente più duro di Greenspit! Siccome mi ero divertito molto mi sono subito chiesto se ci fosse qualcosa di simile ma più difficile.

Ho scoperto Necronomicon 5.14/8b+, una linea impressionante lunga più di 30 metri, che si svolge lungo un soffitto. Si trova lungo la White Rim road un percorso offroad all’interno del parco nazionale Canyonlands, nello Utah. Non ci sono informazioni o guide e l’area è molto vasta, è impossibile da trovare se non sai dov’è. Online ci sono pochissime notizie. 5 salite in 15 anni. Ho cominciato a sognare.

Ma i sogni si devono sempre scontrare con la realtà: non è facile da raggiungere, e non è semplice lasciare la famiglia per molto tempo soprattutto con i figli piccoli, e inoltre come per ogni bel progetto, ci sarebbe potuta essere una buona percentuale di fallimento. Sinceramente, dopo l’entusiasmo iniziale, avevo un pochino accantonato l’idea.

Durante l’anno però ogni tanto mi tornava in mente e ci pensavo, andavo a riguardarmi le poche foto e video che si trovano online.

Poi io e Thomas durante l’estate abbiamo cominciato a pensare che per l’autunno avremmo potuto davvero tornare in Utah. Allora ho deciso di pensarci seriamente. Ho cominciato a chiedere informazioni tra i miei contatti e finalmente Pete Whittaker mi ha dato la posizione GPS.

Ok, ora il prossimo passo sarebbe stato come allenarsi in modo specifico. Il problema è che in Europa non abbiamo linee simili, non c’è nulla che ti possa preparare a quel tipo di impegno fisico. Negli anni ho imparato che se non arrivi in Utah fisicamente pronto ci metti un sacco di tempo ad adattarti, a fare in modo che i tuoi muscoli si abituino a quell’intensità e soprattutto che siano in grado di mantenerla per tanto tempo perché le linee sono molto lunghe.

L’unico modo è farlo su delle strutture artificiali. A casa ho costruito 4 metri di fessura e appena finita la stagione estiva, per un mese, ho inserito delle sessioni specifiche. La cosa bella della fessura è che se sei motivato puoi allenarti anche quando non tieni più le tacche. Quindi a settembre sono riuscito a scalare dei bei progetti che avevo in mente, e nel frattempo continuavo ad allenarmi per Necronomicon.

Siamo partiti il 13 ottobre e giovedì 16 ho fatto la mia prima giornata sul progetto. La prima parte dell’incastro è mano pugno, lunga ma relativamente facile. Poi inizia la sessione di più di 6 metri di “verde”. Il primo giro è stato un po' un trauma: sembrava davvero impossibile “stare attaccati”, è davvero stretta e oltre alle mani, il problema è che non ti entrano i piedi.

L’altra grande complessità di Necronomicon è “provarla”, perché andare avanti e indietro sotto un soffitto non è molto comodo, poi se cadi devi tornare su, è estenuante! Il tutto portandoti dietro un bel po' di friend.

Inizialmente mi sono concentrato sulla sezione difficile, piano piano ho cominciato prendere un po' di confidenza con quegli incastri sfuggenti. Ho fatto tutti i movimenti singoli, mi sono abituato a sentire meglio i piedi e a scalare con quella sensazione di precarietà costante.

La terza sessione sono riuscito a fare tutta la sequenza dura, con i friend già piazzati, e ho capito che probabilmente avrei dovuto farla tutta senza piazzare nessun friend. Ho fatto qualche tentativo dall’inizio, la chiave sarebbe stata scalare molto bene e veloce la prima parte per arrivare il più fresco possibile sul “duro”.

Alla fine della sequenza di verde con un movimento bellissimo e stranissimo “ti giri” e, Feet first, riesci ad incastrare le ginocchia e respirare. Dopo la via è più facile ma è ancora lunga e bisogna lottare fino in fondo.

Nella quarta e quinta sessione sono caduto tre o quattro volte alla fine del duro, facendo dei pendoli pazzeschi e sfiorando i cespugli sotto.

Sinceramente, sentivo una pressione che non avevo mai sentito prima, e mi sentivo anche un pochino in colpa verso la mia famiglia. Più ti rendi conto che ci stai per riuscire, dopo aver investito tanto, più è difficile, più è stressante. Bisogna tenere sotto controllo tutte queste emozioni far sì che non prendano il sopravvento. Non è stato facile. Il sesto giorno, al secondo tentativo ce l’ho fatta. Un’emozione indescrivibile. Un sollievo.

Di sicuro la fessura più dura che abbia mai scalato, fisicamente e mentalmente. Sono molto fiero di essere riuscito a fare ancora un passo in più nella mia esperienza di fessurista. Wow, ho scalato Necronomicon!

- Marco Sappa, Courmayeur

Sappa ringrazia: Grivel, La Sportiva, Lazy Ghost e Julbo Eyewear




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