Parco Nazionale delle Torri del Paine, primi confronti fotografici sui ghiacciai della Patagonia

È attualmente in corso la spedizione del fotografo Fabiano Ventura nel Parco Nazionale delle Torri del Paine in Cile, Patagonia. Sulle orme di Alberto Maria De Agostini e nell'ambito del progetto pluriennale Sulle tracce dei ghiacciai la spedizione documenterà gli effetti di oltre 100 anni di cambiamenti climatici.
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Parco Nazionale delle Torri del Paine, Patagonia: il confronto fotografico delle foto scattata da Alberto De Agostini e Fabiano Ventura
Fabiano Ventura
Continua "Sulle tracce dei ghiacciai", il progetto del fotografo Fabiano Ventura che dopo il Karakorum nel 2009, il Caucaso Georgiano nel 2011 e l’Alaska nel 2013, attualmente si trova nel "profondo Sur" del mondo, ovvero nella Terra del Fuoco e nelle Ande della Patagonia. La missione, studiare gli effetti che oltre 100 anni di cambiamenti climatici hanno avuto sui ghiacciai, ha portato il team nel Parco Nazionale delle Torri del Paine in Cile dove Ventura è riuscito ad individuare il luogo esatto da dove l’esploratore, fotografo e salesiano Alberto Maria De Agostini aveva scattato una delle sue celebre fotografie delle Torri del Paine.

Racconta il fotografo romano "Con la foto storica in mano inizio a scrutare le creste per individuare esattamente il luogo da dove De Agostini aveva scattato la sua fotografia e mi rendo conto che aveva scelto una posizione riparata dal vento vicino ad una roccia sulla cresta sommitale poco al di sotto della vetta. Verificate le ombre sulla foto storica capisco che non manca poi tanto al momento dello scatto, devo quindi sbrigarmi a montare tutta l’attrezzatura. Posiziono il cavalletto Gitzo ponendo sul gancio una zavorra di pietre per saldarlo bene a terra ed evitare così che il vento mi porti via tutto, monto la folding Linhof e inizio la lunga procedura per eseguire lo scatto con la stessa inquadratura storica. Questa volta però le condizioni sono veramente estreme. Le raffiche di vento a oltre 120 km/h mi rendono il lavoro quasi impossibile, ho le mani congelate e la temperatura corporea in queste condizioni si abbassa velocemente, riesco con difficoltà a serrare le ghiere di messa a fuoco della macchina e a volte perdo l’equilibrio spinto dalle forti raffiche. In ogni caso il momento dello scatto è come sempre emozionante, approfitto di un raggio di sole per esporre la lastra e subito dopo mi rendo conto che come sulla foto storica, le cime di una montagna sulla sinistra dell’inquadratura sono coperte dalle nuvole. Subito dopo il tempo peggiora e inizia a nevicare, sono costretto quindi a smontare tutto rapidamente e iniziare la discesa che mi permetterà di scaldarmi."

Ora il team si sposterà nel Parco Nazionale Los Glaciares, in Argentina, dove si svolgerà il lavoro più importante di tutta la spedizione.

Per maggiori informazioni: www.fabianoventura.it



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