Prima salita del Chumik Kangri (6,754m) nel Karakoram per Michał Czech, Wadim Jabłoński e Adam Kaniak

Arrampicando in stile alpino dal 14-16 settembre 2025, i polacchi Michał Czech e Wadim Jabłoński e lo slovacco Adam Kaniak hanno realizzato la prima salita del Chumik Kangri (6754m) nel Karakoram in Pakistan.
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La prima salita di Chumik Kangri (6,754m) nel Karakoram in Pakistan, lungo la via 'The Great Gig in the Sky' (Michał Czech, Wadim Jabłoński, Adam Kaniak 14-16/09/2025)
Wadim Jabłoński archive

Una piccola spedizione composta dai polacchi Michał Czech e Wadim Jabłoński e dallo slovacco Adam Kaniak ha completato la prima salita del Chumik Kangri (6754m) nel Karakoram pachistano. La loro nuova via, battezzata "The Great Gig in the Sky", sale la parete sud della montagna per circa 1100 metri, con difficoltà fino a M6 e A1. La salita è avvenuta in tre giorni, dal 14 al 16 settembre 2025.

La regione in cui si trova il Chumik Kangri è fortemente militarizzata e confina con una zona contesa, controllata dall'India; procedendo più a fondo nella valle, il numero di posti di blocco militari aumenta. Poiché la montagna si trova in una zona aperta recentemente al turismo occidentale, il team è passato attraverso vari avamposti e checkpoint dell'esercito militare. Grazie al liason officer molto competente, questo lato burocratico si è rilevato relativamente semplice. Il permesso ha richiesto anche di essere accompagnati per tutta la spedizione da un ufficiale di collegamento, come da prassi per le vette pakistane sopra i 6.500 metri, specialmente nelle zone di confine. A quanto pare, i tre alpinisti stati i primi turisti stranieri in quella valle negli ultimi 45 anni, il che ha spinto la popolazione locale e le forze di sicurezza a volerli ospitare più volte.

Con poche informazioni a disposizione, il trio ha fatto ampio affidamento su mappe e proprie osservazioni per pianificare la via e i possibili posti per i bivacchi. Avevano persino un permesso per un'altra vetta (il Gharkun), che dalle foto satellitari sembrava interessante, ma alla fine i tre hanno deciso che il Chumik offriva un miglior equilibrio tra pericolo oggettivo, interesse tecnico e possibilità di successo.

Gli alpinisti hanno iniziato la salita di notte per attraversare pericolosi pendii di neve e ghiaccio, prima dell'aumento della caduta sassi. Più in alto, la via ha seguito un imponente pilastro che ha offerto terreno impegnativo su roccia e misto, con traversi esposti e tratti su terreno fragile. Due bivacchi, a 6250 e 6600 metri, hanno fornito un breve riposo prima della spinta finale. Nonostante queste difficoltà, il team ha raggiunto la vetta il 16 settembre.

La discesa si è rivelata altrettanto impegnativa. Hanno scelto un itinerario che avevano individuato sulle mappe e durante la fase di acclimatamento, ma la realtà si è rivelata più dura del previsto. La cresta attraversava seracchi e tratti di ghiaccio di scarsa qualità, e in discesa i tre hanno dovuto affrontare roccia friabile e instabile. Sono state necessarie molte calate, incluso un salto di 400 metri. Gran parte della discesa è stata effettuata al buio, il che ha ridotto il rischio di caduta massi.

Gli alpinisti considerano The Great Gig in the Sky una delle loro imprese più serie fino ad oggi, che combina l'alta quota, le difficoltà tecniche e una notevole incertezza di successo. Per loro, questa salita rappresenta un passo importante nell'alpinismo esplorativo nel Karakoram.

Il team desidera ringraziare i suoi sponsor: PZA & il Ministero dello Sport e del Turismo polacco, lo slovacco JAMES, così come Millet, Mountain Equipment, Lyofood, Marva, Adventure Menu, e il loro agente pakistano Ali Saltoro di Adventure Guides Pakistan.




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