Edge Of Entropy: Aleš Česen & Tom Livingstone sul Gasherbrum III
Nell'estate del 2024, Aleš Česen e Tom Livingstone sono tornati sul Gasherbrum III (7958m), nelle montagne del Karakoram in Pakistan, dopo aver già tentato la montagna nel 2022 con l'obiettivo di salire la cresta ovest in stile alpino. Scalando dal 31 luglio al 6 agosto, la cordata è riuscita a toccare la vetta prima di compiere una discesa logica lungo la parete est e poi per la via normale (cresta sud-ovest) del Gasherbrum II.
Edge of Entropy è valsa alla cordata il Piolets d'Or di quest'anno e, secondo la giuria, questa lunga, difficile e impegnativa via è "un’ottima prova che sulle montagne più alte del mondo si possono ancora vivere avventure di qualità, su terreni inesplorati."
Gasherbrum III (7.952m) Karakoram - Pakistan
Prima ascensione della cresta ovest del Gasherbrum III, Baltoro Muztagh, via Edge of Entropy (quasi 3.000m dal campo base alla cima), 31 luglio - 4 agosto. Traversata della montagna scendendo la parete est e poi la via normale (cresta sud-ovest) del Gasherbrum II.
Prima dell’agosto del 1975 il Gasherbrum III, la cui quota è di 48m inferiore agli 8.000m, era la cima inviolata più alta del mondo. Quel mese la cima è stata raggiunta da quattro membri di una spedizione polacca. L’alpinista inglese Alison Chadwick, suo marito polacco Janusz Onyszkiewicz, Wanda Rutkiewicz e Krzysztof Zdzitowiecki hanno salito la Via degli Austriaci (via normale) sul Gasherbrum II fino a 7.400m. Poi hanno proseguito traversando sotto la piramide sommitale per raggiungere un circo glaciale tra il Gasherbrum II e III. Da lì hanno arrampicato lungo un ripido canalone dividendo la parete sud-est del Gasherbrum III. È tuttora la montagna più alta raggiunta con una prima ascensione al femminile.
Fino al 2024 c’era stata solamente un’altra ascensione: una ripetizione della via originale da parte di una coppia dei Paesi Baschi nel 2004. Tuttavia, nel 1985 c’era stato anche un vivace tentativo – poco noto e in parte sottovalutato - sulla cresta ovest da parte degli alpinisti inglesi Geoff Cohen e Des Rubens. Da una grotta di neve precedentemente rifornita, situata sopra la pericolosa cascata di ghiaccio a 6.900m, hanno risalito la cresta fino a 7.400m, dove hanno bivaccato e lasciato la propria attrezzatura per poi partire per la cima. Il vento era violento e le difficoltà più in alto si sono rivelate più dure del previsto. A circa 7.700m, con poco tempo rimasto e la prospettiva di un bivacco all’aperto senza attrezzatura, si sono ritirati.
Il vento impetuoso è stato un grande problema anche per Aleš Česen (Slovenia) e Tom Livingstone (UK) quando hanno tentato la cresta nel 2022, costringendoli a optare per un piano alternativo provando la parete nord-ovest, più riparata. Il tentativo non ha avuto successo, ma sono stati molto più fortunati due anni dopo, quando sono tornati sulla montagna per un altro tentativo sulla cresta ovest. La coppia ha fatto tre arrampicate di acclimatamento, durante l’ultima delle quali ha trascorso la notte a 7.000m. Il 31 luglio hanno lasciato il campo base e, due giorni dopo, hanno raggiunto di nuovo i 7.000m di quota del campo situato sotto all’inizio della cresta ovest. La mattina seguente si sono incamminati lungo la cresta, fermandosi per trascorrere la prima notte a poco meno di 7.500m e per la seconda a circa 7.800m. Impossibilitati a montare una tenda sul punto più in alto, hanno dovuto bivaccare all’aperto, da seduti. Hanno poi aggirato la parete sommitale con una difficile arrampicata, probabilmente fino al grado M6 su un tiro, hanno raggiunto la cima e sono poi scesi lungo la via originale sul lato opposto della montagna. Dopo aver trascorso la notte al campo 4 (7.400m) sulla via normale al Gasherbrum II, hanno raggiunto nuovamente il campo base il 6 agosto.

































