Francek Knez e Silvo Karo, Ordine al Merito Sloveno per l'alpinismo

Il 22 dicembre 2010 igli alpinisti sloveni Francek Knez e Silvo Karo hanno ricevuto l'Ordine al Merito dal Presidente della Slovenia dr. Danilo Tuerk. Questo importante riconoscimento è stato assegnato ai due alpinisti per 'i loro successi nella scalata nelle montagne slovene e per il loro contributo che ha aumentato la reputazione, la conoscenza e la notorietà dell'alpinismo sloveno e ha reso grande la Slovenia nel mondo'.
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Francek Knez & Silvo Karo in cima al Torre Egger, Patagonia
arch. Sivo Karo

Mentre la reputazione Silvo Karo's si è estesa ben oltre i confinei sloveni, Fran?ek Knez - nonostante la sua impressionante attività negli ultimi 40 anni - è ancora relativamente sconosciuto. Per colmare questa grande lacuna, abbiamo chiesto al giornalista Urban Golob di fornirci un profilo di questo "scalatore silenzioso", oltre ad alcune informazioni generali sul più conosciuto Silvo Karo.


FRANCEK KNEZ
Francek Knez iniziò a scalare nel 1973. Da allora ha salito più di 5000 itinerari e, fino al 2005, ha realizzato 730 prime ascensioni. Ha scalato nelle Alpi slovene, in Himalaya, Patagonia, Yosemite e nelle Ande ed è uno dei pochi alpinisti che hanno effettuato prime salite in tutte e tre le montagne che sono conosciute come "i tre problemi delle Alpi": Eiger, Cervino e Grandes Jorasses. Nell'estate del 1982 ha salito la via originale della parete nord dell'Eiger in appena sei ore: era la più veloce salita fino ad allora. Ha anche tracciato nuove vie su alcune delle più importanti pareti delle Dolomiti, sia sulle Tre Cime di Lavaredo (Killer sulla Cima Picolissima e Misli Moc - Il potere dei pensieri - sulla parete nord della Cima Grande, ora in parte seguito dalla via ISO 2000), così come in Mamolada, Civetta e Tofana.
Con Silvo Karo e Janez Jeglic, Francek Knez ha salito molte vie difficili nelle Alpi slovene, ma i tre sono conosciuti soprattutto per le loro scalate in Patagonia quando lì c'era il “deserto” e ancora molto da esplorare. I "Tre Moschettieri" - così Knez, Karo e Jeglic erano stati soprannominati - hanno effettuato molte prime salite sul Fitz Roy, sul Cerro Torre e sulla Torre Egger che gli sono valse il rispetto dai veterani della Patagonia. Dopo il periodo di viaggi in Patagonia, Francek si è dedicato all' Himalaya. Lì ha svolto un ruolo importante nell'apertura della famosa via Jugoslavia sulle Torri del Trango nel Karakorum pakistano, così come per altre due vie in stile alpino sulle ripide pareti del Meru e una al Bagirathi II, in India. Ha anche aperto una nuova via sul Broad Peak, nella discesa dal Campo II al Campo base. Nel 1981, con una grande spedizione Jugoslavia, Francek è stato anche - insieme con Vanja Matijevec - l'unico uomo a raggiungere la cresta del Lhotse SW dopo aver scalato la parete sud della montagna. Nel corso degli anni '80 Francek Knez, lo scalatore silenzioso, si è conquistato una grande reputazione tra gli alpinisti sloveni per il suo nuovo approccio all'alpinismo e soprattutto all'arrampicata su roccia. Tanto che Silvo Karo descrisse Francek come il guru della moderna arrampicata Slovena. Era certamente molto più avanti del suo tempo e molte delle sue vie più difficili, nonostante numerosi tentativi, rimangono ancora da ripetere.
Questo Ordine al merito è il giusto riconoscimento nazionale e internazionale ad uno dei climber più potenti che, curiosamente, non ha mai cercato l'attenzione dei media e non ha mai promosso se stesso. E' vero l'esatto contrario. Lui è sempre stato silenzioso, modesto, un lavoratore che non ha mai lasciato il suo regolare lavoro in fabbrica anche al tempo delle sue incredibile e innumerevoli ascensioni alpinistiche. Quanto segue serve come esempio: nonostante il lavoro regolare e due spedizioni nel 1983, è riuscito a realizzare 315 ascensioni alpinistiche, di cui 107 prime ascensioni. E, fino ad oggi, non ha mai avuto un'auto propria né la patente per guidarla...
Tredici anni fa Francek è stato coinvolto in un incidente di scalata in una falesia locale. Sì è rotto la schiena, ma grazie alla sua determinazione e al suo pensiero positivo ha completamente recuperato e continua ancora adesso a salire nuove vie in alcuni dei suoi luoghi segreti nelle Alpi slovene. Un paio di anni fa, dopo un lungo periodo di “dolce” persuasione, Francek Knez finalmente scritto il suo libro "O?arjeni Kamen". Non è ancora stato tradotto...

SILVO KARO
Silvo Karo è sicuramente tra gli alpinisti più famosi. Le sue solitarie di rilievo, prime salite e prime invernali nelle Alpi slovene, sono più che sufficienti perché sia considerato una leggenda tra gli alpinisti sloveni, e la sua fama internazionale si basa su un gran serie di nuovi itinerari in Patagonia come in India, Pakistan, Groenlandia e Stati Uniti. Di tutte le sue salite in stile alpino, Silvo considera la prima salita della parete ovest del Bagirathi III (1990) come la più importante per la complessità della sua natura. Non molto dopo si colloca la prima salita sulla parete del Cerro Torre (entrambe le vie sono state salite con il compianto Janez Jeglic), così come la salita in giornata di Eternal Flame sul Trango e la nuova via sul Cerro Torre, salita pochi anni fa con Andrej Grmovsek e altri.
Silvo Karo e Janez Jeglic - Johan sono stati tra i pochi climber in grado di seguire abbastanza in scioltezza Francek Knez sulle pareti di calcare della Slovenia. In un fine settimana all'inizio del 1980 ai tre alpinisti sono riusciti a salire 19 nuove vie su una parete di circa 300 metri di altezza sulle Alpi Giulie. Una "Collezione di chilometri", come si diceva, dato che a quei tempi era del tutto normale salire in solitaria le vie classiche delle Alpi Giulie. Un giorno Silvo ha salito in solitaria quello che solitamente richiede circa quattro giorni di salita: ha cominciato con due percorsi classici hard (Helba e Steber ?opov, VI grado UIAA) sui 1000m della grande parete Nord del Triglav, poi disceso per una via più facile, si è spinto verso la valle di Tamar e ha salito la ben nota Aschenbrenner (VI, 800 m) sulla parete Nord del Travnik, quindi, attraversata la cresta, è sceso per la parete Nord percorrendo i 450m di Zajeda, un'altra linea di VI grado su roccia liscia. Tutto questo in un solo giorno, dalla mattina alla sera. Va però detto che Silvo conosceva molto bene Zajeda, l'ultima via di questo concatenamento. Alcuni anni prima l'aveva salita in solitaria in soli 25 minuti ...
I successi di Karo - anche nel campo dei documentari di arrampicata - lo ha portato ad essere protagonista di numerosi festival del cinema di montagna nazionali e internazionali e a tenere lezioni e presentazioni in tutto il mondo. Inoltre, qualche anno fa, ha anche fatto nascere l' International Mountain Film Festival di Domzale dedicato alla scalata, avventura, natura e cultura di montagna. Nel 2010 Silvo Karo è stato accolto come un membro onorario del British Alpine Club.





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