Si chiude il sipario sull'edizione 2021 del TORX di Courmayeur

La giornata conclusiva del TORX ha visto le premiazioni dei vincitori e l’assegnazione di alcuni premi speciali. Grande partecipazione per l’arrivo degli ultimi concorrenti, accolti con entusiasmo e affetto, secondo lo spirito più autentico dell'evento internazionale di trail running.
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La giornata conclusiva del TORX ha visto le premiazioni dei vincitori e l’assegnazione di alcuni premi speciali.
Stefano Jeantet

Il TOR finisce, viva il TOR! Cala il sipario sul TORX®, l’evento internazionale di trail running capace più di ogni altro di far vibrare le emozioni di chi ama la corsa e la montagna. L’edizione 2021 - quella della ripartenza - si chiude con un bilancio decisamente positivo, come confermato dal saluto finale dato ad atleti e volontari da parte di Alessandra Nicoletti, presidente VDA Trailers e direttore della gara presso il Parco Bollino di Courmayeur: "Come organizzatori abbiamo fortemente voluto tornare a farvi correre e siamo felici di esserci riusciti. Ringrazio tutti i corridori che sono venuti qui, soprattutto quelli giunti dall’estero, che lo hanno fatto tra mille difficoltà. Ringrazio chi, con me, ha creduto in questo progetto, a partire dall’incredibile staff che sta dietro al TOR, un team piccolo ma fortissimo, sostenuto da oltre 2200 volontari che non si sono mai fermati un attimo. Abbiamo lavorato tutti insieme, animati da un’autentica passione per questo sport e per la montagna".

Nella giornata di ieri gli ultimi arrivi, come sempre, i più emozionanti, con gli atleti festeggiati e celebrati al pari dei vincitori, tutti, dal primo all’ultimo, letteralmente. Lo sa bene Roberto Zanco l’ultimo concorrente (era iscritto al TOR330 – Tor des Geants®) che al suo arrivo a Courmayeur, ieri sera intorno alle 19 dopo 151 ore, è stato accolto con un’ovazione e negli ultimi metri scortato all’arrivo con gli stessi onori del primo - e a suo modo campione lo è stato - e simbolicamente atteso al traguardo dai primi della classe, il vincitore Franco Collé e il francese Jonas Russi. Stessa accoglienza ricevuta poco prima dagli ultimi due partecipanti al TOR450 – Tor des Glaciers, Ponce Sebastien e Vincent Wendling, entrambi francesi, giunti sulla linea di arrivo dopo 186 ore, accolti da Jules Henry Gabioud tra gli applausi del pubblico. O, ancora, quella ricevuta dal giapponese Takano Hideo, stremato dopo 146 ore di gara, stoicamente passato sotto lo striscione sorretto da due volontari, ma deciso a farcela fino in fondo. Ecco lo spirito autentico del TOR!

E poi ci sono i numeri delle forze disposte in campo dall’organizzazione della gara: 13 guide alpine, 20 medici, 30 infermieri, 19 operatori tecnici specializzati, distribuiti lungo tutto il percorso, tra bivacchi, ristori, basi vita e centrale operativa. Un esercito di oltre 2500 volontari - o, come amano definirsi loro, di volonTOR - che ha vegliato sulla sicurezza dei corridori per 190 ore complessive di evento.

Durante la cerimonia di premiazione che ha chiuso la giornata, non sono mancate menzioni e premi speciali. Il più significativo è stato assegnato alla canadese Stephanie Case, classificatasi terza assoluta al TOR450 – Tor des Glaciers conferitole - al di là dei suoi innegabili meriti sportivi - nella sua veste di fondatrice di Free To Run, associazione no-profit impegnata nel favorire un’attività sportiva al femminile più libera, soprattutto nelle zone meno sicure del mondo. Per premiare il suo impegno, le è stato dedicato un ciliegio che verrà posto alla partenza della funivia Skyway Monte Bianco.

Info: www.tordesgeants.itKarposSCARPAFerrino




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