Filip Schenk conquista il suo primo bronzo nella Coppa del Mondo a Chamonix!

Un fantastico Filip Schenk conquista il suo primo podio in Coppa del Mondo Lead, vincendo la medaglia di bronzo lo scorso weekend a Chamonix in Francia. Oro per Seo Chae-hyun e Sorato Anraku. Da segnalare ben 5 velocisti tricolore nella finale di Coppa del Mondo Speed, vinta da Aleksandra Miroslaw e Samuel Watson. Il report di Fabio Palma.
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Filip Schenk conquista il suo primo bronzo nella Coppa del Mondo Lead 2025 a Chamonix!
IFSC

Ormai l’arrampicata sportiva, ovvero quella delle gare, si è globalizzata con gare perfino sull’oceano di Bali, nel centro di Denver ed in Brasile, quest’ultimi due sold out, rispettivamente per Speed e Boulder! Fino a poco tempo fa, praticamente impensabile. Tuttavia la tappa di Coppa del Mondo di Chamonix rimane in testa a tutte per scenografia e partecipazione. Magari lo speaker esagera quando dice che gli spettatori sono 15000, però diecimila sono più che probabili e l’atmosfera è da imperdibile concerto rock.

Veniamo alle gare: piazza già gremita per le qualifiche Speed del venerdì, che sono state le più veloci di sempre e super spettacolari. La squadra italiana piazza cinque atleti in finale, Colli e Randi fra le donne, Zurloni, Zodda e Fossali per gli uomini. Con 7”10 e 5”10 rispettivamente, tempi da podio nel 2023, ora non si entrava in finale. Allucinante. Negli scontri diretti Colli non conferma la grande reattività delle qualifiche (aveva siglato 7”03 con tempo di reazione elevatissimo) in una gara stranamente lenta, mentre Randi cade proprio quando era molto veloce. Così anche Zodda fra gli uomini, mentre Fossali deve arrendersi nonostante una bella run e Zurloni passa per errore dell’avversario. Si fermerà nei quarti, e alla fine trionfa il già leggendario Samuel Watson, che sfiora il suo primato mondiale e che si dimostra atleta superbo di testa, tecnica e fisico. Stesso discorso vale per Miroslaw fra le donne, che prevale sulle fortissime Desak e Hunt, due rivali ormai capaci di andare sotto 6”40. In generale, per gli uomini 5” e per le donne 6”70 è la soglia dell’eccellenza; specialità dal pathos e sorprese non pareggiabili, la speed regala sempre emozioni.

Nella Lead, nelle qualifiche sembra che Sanders fra le donne e Toby Roberts fra gli uomini siano imbattibili, con il fuoriclasse Anraku potenzialmente pericoloso per l’oro e il solidissimo oro olimpico di Tokyo Alberto Ginés López sempre presente. Per l’Italia Laura Rogora fra le donne e Giovanni Placci fra gli uomini sono decisamente da finale, mentre Filip Schenk e Stefano Ghisolfi si qualificano per un pelo e davanti ad atleti fortissimi come Yannick Flohé e Alexander Megos, per nominare solo due attualmente in grande forma.

Le vie di semifinale, piene di filtri durissimi e super tecnici, stravolgono invece tutti i pronostici. Schenk approfitta e scala divinamente, nelle donne Sanders domina ancora ma Rogora paga una disattenzione di postura, così come Placci, mentre Ghisolfi al rientro dopo tantissimo sfiora la finale a 8. Da segnalare la clamorosa caduta molto in basso per Toby Roberts, che pure era in formissima. Due vie, insomma, super insidiose, con volumi così enormi (e costosi…) che forse disorientano tridimensionalmente atleti altrimenti a prova di caduta. Come nuotare fra onde irregolari, anche Thomas Ceccon e Leon Marchand possono sbagliare bracciata…

La finale è più semplice per gli uomini e Sorato Anraku, già alla sesta vittoria in Coppa del Mondo, trionfa pulitissimo, davanti a Alberto Ginés López e a un formidabile Schenk, al suo primo podio di Coppa del Mondo! Tra l’altro nel gotha delle gare, a Chamonix!

Fra le donne torna all’oro la super empatica Seo Chae-hyun, qualche anno fa bestia nera di Jania Garnbret e poi con un lungo periodo fuori dalle primissime posizioni, davanti alla serissima Sanders e alla ormai sempre presente Erin McNeice, l’inglese dalle 9 ore di allenamento al giorno tutti i giorni. La folla, va detto, è tutta (francesi a parte) per la rientrante Brooke Rabatou, gioia estetica per soluzioni motorie.

Riuscirà l’Italia, dopo le due grandi annate con il Boulder a Bressanone, a tornare ad organizzare una Coppa del Mondo? Immaginarla in una piazza a Milano o Roma, magari con la struttura Speed come a Denver o Cracovia in pieno centro o la parete Boulder con dietro il castello Sforzesco o una delle meraviglie romane, fa venire i brividi. Gli atleti italiani competitivi ci sono (con dei giovani già scalpitanti a ridosso delle posizioni di semifinale) in tutte e tre le discipline e il ritorno mediatico su Eurosport è enorme.

- Fabio Palma, Costa Masnaga, Lecco




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