Triglav parete nord, Matej Balažic e Marjan Kozole salgono For Friends

Sulla parete nord del Triglav, la montagna simbolo della Slovenia, Matej Balažic e Marjan Kozole hanno salito con un bivacco Za prijatelje, For Friends. Si tratta di una combinazione di quattro vie di roccia che in inverno si trasforma in un logica linea invernale di 1000 metri. È probabilmente la prima volta che questa linea viene salita in piolet traction. Il report di Balazic e Kozole
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For Friends, Triglav parete nord, Slovenia: sulla via Skalaska, quarto tiro
Matej Balažic, Marjan Kozole

Questo inverno ci ha regalato pochissima neve, ma eccellenti condizioni praticamente per tutta la stagione per l’alpinismo invernale. Accessi brevi e facili per merito di strade percorribili, basso pericolo di valanghe, avvicinamenti semplici senza dove battere traccia… In breve, buone condizioni per grandi pareti.

Il 15 e 16 febbraio abbiamo salito una via di misto, una combinazione di vie esistenti sulla parete nord del Triglav. For Friends (V/M5+, 90+°/70° - 80°) è una linea invernale piuttosto logica, accompagnata dalle condizioni di neve eccezionalmente buone di quest'anno. Consiste sostanzialmente nella connessione di almeno quattro vie estive, e probabilmente è la prima volta che questa combinazione è stata scalata in inverno in piolet traction, ecco quindi la nostra decisione di darle un nome. L’abbiamo dedicato a tutti i nostri amici arrampicatori che non sono più tra noi.

L'idea è stata di Matej che per diversi anni aveva osservato la linea. Così, la mattina del 15 febbraio, ci siamo recati alla base della via Skalaška. Matej è stato la forza trainante del team, il che però non significava che avesse diritto a tutti i tiri difficili ;-)

Come al solito, abbiamo giocato sasso, carta, forbice per decidere chi partiva. La partenza diretta della via Skalaška (chiamata Čez sodčke in sloveno) ha regalato una scalata seria ma bella. La scalata del primo tiro è durata circa due ore e, a dire il vero, eravamo un po’ scettici che saremmo riusciti a salire tutta la parete. Ma poi le cose hanno iniziato ad andare per il verso giusto. Dopo la via Skalaška abbiamo salito altri due ripidi tiri, poi ci siamo diretti verso destra per raggiungere le cenge Zlatorog.

L'arrampicata non troppo difficile ma esposta e comunque strana ci ha richiesto gran parte della giornata, per questo motivo abbiamo continuato a salire legati fino alle cenge Zlatorog. Qui abbiamo avvolto le corde e abbiamo continuato seguendo logici passaggi innevati verso la via Stajerski steber (pilastro Štajerska). Il terreno non era particolarmente facile, per la maggior parte attorno ai 70° e 80°. La neve era molto dura e spesso ghiacciata. Detto questo, le condizioni sono state ottime per quasi tutto il tempo e l'arrampicata davvero piacevole.

Al calar del sole, dopo undici ore di arrampicata e con i polpacci stanchi, abbiamo raggiunto un punto per bivaccare che si è rivelato essere di puro lusso, una grotta di 10 per 15 metri nel bel mezzo della parete. Un posto davvero fantastico per dormire, dove più di dieci persone potrebbero facilmente passare la notte. Abbiamo poi cucinato e mangiato un piatto piuttosto modesto, visto che avevamo dimenticato parte del cibo a casa ;-).

Abbiamo dormito per nove lunghe ore e verso le 5 del mattino abbiamo iniziato a preparare la colazione e a sistemare il nostro materiale. Alle prime luci dell'alba, Matej ha salito di corsa la parete sopra il bivacco. Le condizioni di neve estremamente buone ci hanno permesso di continuare a salire slegati il pilastro dello Stajerski. Entrambi avevamo già salito questa parte della parete in estate, quindi individuare la via di salita non presentava grossi problemi.

Dopo circa 200 metri di salita bella ed esposta abbiamo raggiunto la via Prusik-Szalay, dove ci siamo nuovamente legati. Sono seguiti una serie di tiri bellissimi e per lo più asciutti, fino al grado UIAA V, che ci hanno condotti in cima alla parete nord del Triglav, dove siamo sbucati alle 14.30 del secondo giorno di scalata.

Avevamo ancora la discesa davanti a noi, che si è rilevata relativamente facile da individuare poiché entrambi conosciamo molto bene la montagna. Tuttavia, ha richiesto ancora molta concentrazione. Attraversare l’esposta cengia Kugy ci ha richiesto un'ora e mezza e siamo riusciti a rilassarci un po’ soltanto arrivati a quel che resta del ghiacciaio del Triglav. Per raggiungere la valle di Vrata abbiamo scelto di scendere lungo il sentiero Prag, che però era piuttosto ghiacciato, specialmente nella parte inferiore, quindi abbiamo dovuto rimanere concentrati fino alla fine. Dopo ben 39 ore abbiamo concluso la nostra meravigliosa avventura di due giorni sullo Stena, la parete nord del Triglav

Matej Balažic (AO TAM) e Marjan Kozole (AK Vertikala)

15-16/02/2020, Za prijatelje (For Friends), V/M5+, 90+°/70° - 80°, 1000 m, 19 ore




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