'Shooting the Moon' aperta su Ultar Sar (Pakistan) da Ethan Berman, Maarten van Haeren e Sebastian Pelletti

Dal 6 - 13 giugno 2025 gli alpinisti Ethan Berman, Maarten van Haeren e Sebastian Pelletti hanno aperto ‘Shooting the Moon’ (WI4 M5, 3100m), una magnifica via di misto salita in stile alpino su Ultar Sar in Pakistan.
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Ethan Berman, Sebastian Pelletti e Maarten van Haeren in cima a Ultar Sar (7388m) in Pakistan dopo aver aperto 'Shooting the Moon' dal 6-13/06/2025
Maarten van Haeren

Gli alpinisti Ethan Berman, Maarten van Haeren e Sebastian Pelletti hanno tracciato una magnifica nuova via sull'Ultar Sar, l'imponente vetta di 7388m che domina la valle di Hunza nel nord del Pakistan. Il trio ha trascorso "otto giorni selvaggi" sul "nascosto" pilastro sud-est della montagna, superando difficoltà fino a WI4 M5 per aprire Shooting the Moon.

Dopo l'acclimatamento sul Batokshi nella valle di Muchuar, gli alpinisti hanno iniziato la salita il 6 giugno. Scrivendo a Planetmountain, Pelletti ha spiegato: "Abbiamo scalato in stile alpino, lasciando il campo base con zaini pesanti e ritornandovi 10 giorni più tardi. Niente corde fisse né depositi di materiale. Abbiamo semplicemente salito con quello che avevamo negli zaini, dal fondo valle fino in cima. L'ultimo bivacco è stato a circa 7100m, da dove abbiamo pianificato l'attacco alla vetta. Abbiamo lasciato tutto il materiale non strettamente necessario appeso in parete e siamo partiti alle 23. Un ultimo sperone roccioso a 7200m ci ha regalato il passaggio chiave finale (circa M5), salito da capocordata da Ethan nel freddo pungente e sotto una nevicata. Da qui, un lungo pendio nevoso a 70° collega al tratto sommitale che, sebbene meno ripido, ci è sembrato eterno mentre traversavamo verso la vera vetta." Hanno raggiunto la cima principale alle 9:00 della mattina, per poi iniziare la discesa lungo la via di salita.

Sono stati necessari cinque bivacchi in salita e altri due in discesa, resi più difficili da una tempesta: "Dopo la vetta, siamo rimasti bloccati 24 ore da una tempesta prima che una schiarita mattutina ci permettesse di scendere. Da lì, circa 70 calate e una marcia continua di 31 ore fino al campo base."

Alla domanda sull'esperienza complessiva, Pelletti ha concluso: "Il nostro team funziona perfettamente: mentalità simile ma abilità diverse, il che è stato utilissimo e complementare con un obiettivo comune. Stiamo ancora metabolizzando tutto, ma siamo stupiti di come, con una squadra affiatata, ti concentri solo sul giorno per giorno e i pezzi del puzzle si incastrino. Il nome della via riflette questo: 'Shooting the moon' è una mossa nel gioco di carte 'Hearts' che facevamo al campo base, dove tenti di far convergere tutti i fattori per un'unica giocata epica. È così che ci siamo sentiti. Valuto sempre le mie scalate in base all'esperienza: ridere con gli amici, vedere posti magnifici, mettermi alla prova, crescere come persona per raggiungere l'obiettivo... e con questa salita ha avuto tutto questo."




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