Scotland Climbing Trip - part 4

Il tour arrampicata invernale in Scozia di Francesco Filippone, Mauro Rossi, Marcello Sanguineti e Christian Türk. La quarta puntata: la “triade del Glen Coe” si chiude con il Church Door Buttress.
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Christian su Flake Route Right-hand
Sanguineti - Türk
Dopo Stob Coire nan Lochan (Scotland Climbing Trip - Part 2) e Coire Gabhail (Scotland Climbing Trip - Part 3), per completare la “triade del Glen Coe” manca il versante ovest del Bidean nam Bian, dove troneggiano due maestosi pilastri: il Diamond Buttress e il Church Door Buttress. Più nascosto, sulla destra, se ne trova un terzo, West Top. Non possiamo certo esimerci da una visita! Eccomi dunque con Christian, per la terza volta in tre giorni, ai piedi delle “Three Sisters of Glen Coe”, le ripide creste che precipitano sul fiume Coe. Due delle sorelle, Gearr Aonach (“Cresta Breve”) e Aonach Dubh (“Cresta Nera”), convergono sullo Stob Coire nan Lochan, circa un chilometro a NE della vetta principale del massiccio del Bidean. La terza cresta, all’estremità orientale, è il Beinn Fhada (“Lungo Colle”), che culmina nello Stob Coire Sgreamhach.

Nel fondovalle del Glen Coe salutiamo Mauro e Francesco, che si dirigono verso lo Stob Coire nan Lochan (Scotland Climbing Trip - Part 2) e, dopo un paio d’ore di salita, arriviamo ai piedi dello Stob Coire nam Beith. A dispetto della bassa quota, ci sono buone condizioni e due cordate stanno puntano al Deep-Cut Chimney e alla Central Gully. Il luogo è stupendo e la luce dipinge con mille tonalità di beige, alternate al bianco luccicante della neve, l’Aonach Eagach (“Cresta Dentellata”), sul versante opposto del Glen Coe. Purtroppo c’è tempo soltanto per uno sguardo veloce: dobbiamo proseguire in fretta verso il cuore del massiccio. Quando fanno capolino i pilastri del Bidean nam Bian, ci sembra di trovarci su una struttura d’alta quota del Monte Bianco. Il Diamond e il Church Door Buttress sono di una maestosità incredibile e non è facile convincersi che la loro quota è di poco superiore ai 1000 metri. Qui per scalare non c’è che l’imbarazzo della scelta. Il “must” del Diamond è la Direct Route. La Central Gully, ai cui piedi si trova il Collie’s Pinnacle, separa il Church Door Buttress, dove linee quali Un Poco Loco, Crypt Route, Redemption, Flake Route e West Chimney offrono misto scozzese doc. Un poco più a ovest precipita la parete di West Top, dove si snodano Closer, St. Peter’s Well, Return of the Nedi, The Fang e Parthian Shot.

La più estetica delle tre strutture è sicuramente il Church Door, che domina come una cattedrale rocciosa il versante ovest del Bidean. La Crypt Route s’insinua, attraverso un enorme camino, nell’alcova che incide la parete incombente sulla Central Gully, una sorta d’immensa facciata gotica. Ci dirigiamo alla base della Flake Route, che percorre la fessura intagliata in una gigantesca scaglia, proprio a destra del camino della Crypt Route. Puntiamo all’attacco diretto (Flake Route Right-hand), dove ci ingaggiamo in una serie di atletici diedri intervallati da piccole cenge. Poi, la via prende il ramo sinistro di un camino con massi incastrati (i provvidenziali “chockstones”, spesso risolutivi in Scozia) e, passando sotto grandi blocchi, imbocca un secondo camino. Questo è talmente stretto da costringerci a strisciare, togliendosi lo zaino e spostando tutto il materiale davanti all’imbracatura. Al termine di un claustrofobico passaggio, emergiamo sull’altro lato del pilastro. Oltre l’oscurità del camino, dopo il colpo di sciabola inferto alla parete dalla Central Gully, fa capolino il Diamond Buttress, letteralmente impestato di ghiaccio. È un tiro incredibile, che ci fa urlare di gioia.

Con un paio di lunghezze arriviamo, increduli, a posare i piedi sopra The Arch, l’enorme struttura che chiude l’alcova in cui si sviluppa il camino della Crypt Route. Un buco nell’arco lascia intravvedere, nel delirio del vuoto sotto di noi, il percorso di quella via, che si snoda insinuandosi fra pareti rocciose strapiombanti. Quasi non volesse smentirsi, la parte alta della Flake Route offre un altro camino, questa volta meno incassato: il Raeburn’s Chimney. Poi, il tiro che ci fa sbucare in vetta è la quintessenza dell’arrampicata invernale in Scozia: si sviluppa su una parete dove si susseguono camini, diedri e prue rocciose incrostate di ghiaccio sparato dal vento, che ha creato disegni e sculture degni di artisti allucinati.

Ormai è pomeriggio inoltrato e si sta alzando la nebbia. Il cuore del massiccio del Bidean nam Bian è molto articolato e ci troviamo su un punto nodale. Ci sono almeno quattro possibilità per scendere dal Church Door Buttress. Percorrere la goulotte che parte dal colle fra vetta principale e West Top è la soluzione più veloce, ma, oltre a non convincerci la stabilità del pendio, a causa della nebbia ci “fumiamo” il colle. Ad un certo punto, forse ci troviamo fra West Top e Stob Coire nam Beith. Potremmo scendere nel corrie al di sotto delle pareti della West Top, ma, tenuto conto che nel frattempo la visibilità è diventata quasi nulla, in questo modo non riusciremmo a ritrovare lo zaino. Allora potremmo portarci sopra lo Stob Coire nam Beith, scendere lungo la sua cresta ovest al colle del Bealach An t-Sròn e poi seguire il corrie, ma così facendo arriveremmo dalla parte opposta rispetto a dove abbiamo lasciato uno zaino! Un bel dilemma, non c’è che dire.

Con tutte queste alternative, il carosello di nomi gaelici in testa e la nebbia che ci avvolge, facciamo un po’ di confusione e, senza saper bene come, a un certo punto ci ritroviamo nientepopodimeno che sulla cresta fra Bidean nam Bian e Stob Coire Sgreamhach. In poche parole: completamente fuori strada! No comment. Facciamo dietro-front, risaliamo sulla vetta principale e, finalmente, riusciamo a imboccare la cresta NE verso il colle fra il Bidean e lo Stob Coire nan Lochan. Disarrampicando con cautela il pendio del Coire nam Beith, risaliamo alla base della parete, recuperiamo il materiale e iniziamo la discesa verso il Glen, sotto le sagome austere dei pilastri. All’orizzonte, oltre la cresta frastagliata dell’Aonach Eagach, a tratti la nebbia lascia intuire la continuazione delle Highlands, che si perdono in un’infinità di vette e valli selvagge; laggiù, in fondo al ripido pendio, nascoste ai nostri sguardi serpeggiano le acque del Coe.

Marcello Sanguineti (CAAI)

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SCOTLAND CLIMBING TRIP 2013
28/02/2013 - Scotland Climbing Trip - part 1 - Coire an Lochain
11/03/2013 - Scotland Climbing Trip - part 2 - Stob Coire nan Lochan
19/03/2013 - Scotland Climbing Trip - part 3 - Coire Gabhail
27/03/2013 - Scotland Climbing Trip - part 4 - Glen Coe Church Door Buttress
10/04/2013 - Scotland Climbing Trip - part 5 - Ben Nevis e Creag Meagaidh




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