Roger Schaeli, Sean Villanueva sull'Eiger compiono la prima salita in giornata di La Vida es Silbar

Dettagli della prima salita in giornata di La Vida es Silba sulla parete nord dell'Eiger in Svizzera, effettuata il 23 luglio da Roger Schaeli e Sean Villanueva O’Driscoll.
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Roger Schaeli sul calcare perfetto di La Vida es Silbar, Eiger
Nicolas Hojac

Una settimana fa abbiamo riferito di Nina Caprez che insieme ad Aymeric Cloue aveva ripetuto La Vida es Silbar sulla parete nord dell’Eiger, indicando nel nostro report che pochi giorni prima lo svizzero Roger Schaeli e il belga Sean Villanueva O'Driscoll avevano effettuato la prima libera in giornata della stessa via. Ecco che ora sono arrivati i dettagli.

Schaeli e Villanueva si sono legati in cordata, in parte in preparazione per una spedizione himalayana che andranno a fare insieme entro la fine dell'anno, in parte perché Schaeli, da quando aveva realizzato la seconda libera rosso nel 2016 in tre giorni con il Mayan Smith-Gobat, aveva sempre sognato di salire questi 27 tiri e 900m in un solo giorno.

Negli ultimi tre anni Schaeli aveva lavorato considerevolmente la via, poi con Villanueva è partito nelle prime ore del 23 luglio. Sia Schaeli che Villanueva sono riusciti a salire tutti i tiri in libera, con Schaeli che faceva da capocordata su tutti i tiri più difficili, mentre sui tiri facili sono saliti alternando il comando. Raggiunta la cima del pilastro ceco, hanno continuato verso l'alto poiché Villanueva non aveva mai raggiunto la cima dell’Eiger prima. Dopo un freddo bivacco sulla parete sud dell'Eiger e, come da tradizione, una piccola melodia suonata col flauto di Villanueva al mattino, sono scesi a valle.

La Vida es Silbar di Sean Villanueva

Avevamo un incontro importante con amici e sponsor per una spedizione futura. "Riesco a venire, ma se le condizioni sono buone sulla parete nord dell'Eiger, allora dovrò annullare l'incontro e andare a scalare La Vida Es Silbar" ci ha detto Roger.

Ho ammirato il suo impegno per il suo progetto e ho sentito che era qualcosa di molto importante per lui. Aveva lavorato la via per tre anni ed era già riuscito a fare ogni tiro in libera durante una salita di tre giorni con Mayan Smith-Gobat.

Il suo progetto ora era di provare a salire tutta la via in libera in giornata! 900m, 27 tiri. Ci aveva messo molto impegno, imparando tutti i movimenti e preparando la via il più possibile per ottimizzare le sue chance. "È molto difficile avere buone condizioni su questa parete e, contemporaneamente, avere un partner motivato che sia sufficientemente forte."

Poi un giorno ho ricevuto un'e-mail da Roger: "ti piacerebbe scalare La Vida con me questa settimana?". "Fammi sapere dove devo essere e a che ora!" gli ho risposto. Che privilegio salire la mia prima via sulla parete nord dell'Eiger con qualcuno che ci ha passato così tanto tempo da poterla praticamente chiamare casa sua!

C'era molta pressione su di lui, aveva preparato la via, sapeva di poterla fare, le condizioni erano buone e aveva un compagno di cordata, ora doveva solo mettere tutto insieme ed eseguire. Capivo che credeva che non avrebbe avuto molte opportunità come questa.

D'altra parte io non avevo aspettative, ero lì solo per supportare Roger nel suo progetto e, perché no, dare il meglio di me. Non avevo niente da perdere. Era chiaro che Roger conosceva davvero bene tutti i movimenti. Sono rimasto molto colpito da come è riuscito a mettere tutto insieme e a liberare tutti i tiri. Ha urlato le sequenze con la sua energia contagiosa e motivante come se mi stesse guidando col telecomando. Con le sue vibrazioni positive e le mie aspettative pari a zero sono riuscito a salire la via impeccabilmente in libera. Sembrava assolutamente magico. Sicuramente grazie molto ai tre anni di lavoro di Roger! L'arrampicata ha molte sequenze particolari, quindi salire la via a-vista sarebbe stato completamente diverso.

Non è una salita da prendere alla leggera, dato che ha lunghi runout, i tiri difficili sono davvero difficili e quelli "più facili" sono molto seri, con un sacco di roccia friabile e distanze lunghe tra le protezioni. È stata una vera avventura ed una grande giornata in montagna!




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