Sul Pain de Sucre in Valle del Gran San Bernardo tre nuove vie d'arrampicata

Mario Ogliengo e Rocco Perrone presentano tre nuove vie d'arrampicata aperte sul Pain de Sucre, sopra la strada per il Colle del Gran San Bernardo. La Banda degli Onesti, Peine de Sucre e Tranta pűrghi sono itinerari di media difficoltà, tra il classico e il moderno, dove occorre in parte proteggersi con protezioni veloci.
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Pain de Sucre, Valle del Gran San Bernardo. 3. Tranta pűrghi (Gianpaolo Ducly, Mario Ogliengo, Pietro Perrone, Rocco Perrone, 2021). 2. Peine de Sucre (Gianpaolo Ducly, Mario Ogliengo, Pietro Perrone, Rocco Perrone, dal basso 2021). 1: La Banda degli Onesti (Simone Corrias, Gianpaolo Ducly, Mario Ogliengo, Rocco Perrone, dal basso settembre 2020)
archivio Mario Ogliengo / Rocco Perrone

Onesti perché ci accontentiamo di quello che passa il convento, di rocce dimenticate dai più e di fessure sporche, ma anche perché ci piace un sacco il vecchio film con Totò, La banda degli onesti, un film dove furbizia e rettitudine, approssimazione e determinazione si impastano. Per scalare quassù servono tutti questi pregi e tutti questi difetti.

Quando sali su, al Colle del Gran San Bernardo e sei uno scalatore devi essere cieco per non buttare l’occhio sulla Tour du Fou e il Pain de Sucre. Un sacco di pietra a 20 minuti dalla strada, dove non si vede nessuno appeso. Mistero. Cerchi informazioni, niente. Poche dritte, nessuna certezza e quindi un po’ di gloria verticale ce la giochiamo. Una volta alla base, non di certo stanchi dopo quei venti minuti di avvicinamento, qualche perplessità sorge. Un grande caos minerale con strati orizzontali, verticali, sovrapposti e incollati si alternano a porzioni di quarzite magnifica. Un po’ di Apuane in salsa Svizzera.

A dire il vero qualche traccia di passaggi recenti l’abbiamo ritrovata; tre o quattro monotiri molto ben attrezzati esistono su alcune porzioni di bella roccia basale. In alto dove osano le aquile, senza metafore, niente.

Quindi si sale e si scende durante due estati. Ore preziose, rubate ai troppi impegni di ogni giorno. "Sgusciano" fuori tre itinerari un po’ insoliti per la Vallée, che si sviluppano su rocce rare. La scelta di non attrezzarle integralmente lascia passare il vento dell’avventura e il morale vola alto, perché l’ambiente, i colori e le forme di questi minerali sono speciali. Le vie sono belle? Difficile rispondere, ma se siete curiosi di certo intriganti lo sono. A noi sono piaciute molto e a giudicare dai commenti dei ripetitori, non a torto. Ore passate a bruciare punte da trapano, a ripulire fessurine invase da mirtilli ostinati, per piazzare qualche Micro, a prendere vagonate di freddo quando il sole spariva, in queste ultime giornate d’estate, calde ma non troppo e un po’ ammalate.

Le mani su questa parete si possono mettere da giugno a ottobre, il sole ci abbandona nel pomeriggio. Un ‘goretexino’ può essere molto utile, siamo pur sempre sopra i 2000! Le difficoltà non sono esagerate, ma non si scherza, bisogna sapere proteggersi, anticipare e non guardare solo sopra il naso dove si trova lo spit successivo. Qui non funziona così.

Tre itinerari sono stati aperti e scalati, vie che si allungano dagli 8 ai 10 tiri, tutti figli di un Dio minore, scovati in una Valle che fino a oggi aveva poco da offrire alle scarpette. I primi due contano già diverse ripetizioni. Differenti per difficoltà, stile ed impegno. L’ambiente ricorda un po’ il Piz Ciavazes con le moto e i camper che rompono le balle là sotto. Questo è il lato negativo di questo luogo, purtroppo.

Nell’ordine troviamo:
- La Banda degli Onesti, la prima scovata, bella, omogenea, con difficoltà intorno al 6a, abbastanza da integrare. Una buona introduzione allo stile di scalata del Pain de Sucre.
- Peine de Sucre, ditosetta, tecnica e difficilotta, con alcuni passi obbligatori non banali, nel complesso molto interessante. La più “moderna" delle tre. Richiede buone riflessioni nel piazzamento di poche, ma determinanti protezioni, con qualche movimento "tricky" e alcune lunghezze, ci sbilanciamo, molto belle.
- Tranta pűrghi, forse non difficile come Peine de Sucre, ma con le prime quattro lunghezze per nulla banali e sostenute. La più "alpina" delle tre. La curiosità’ di questo itinerario sta nel fatto che dopo i primi quattro tiri di corda vi attende una breve doppia per accedere alla parte superiore…e se sarete fortunati troverete ad accogliervi all’uscita qualche camoscio, come è successo a noi. Terminata a ridosso delle prime nevicate autunnali, questa via attende la riapertura della strada per il Colle per essere ripetuta.

Se decidete di visitare questi itinerari prestate attenzione quando sarete alla base della parete, ci sono alcuni altri nostri ‘cantieri’ in corso.

Il cast, in ordine casuale: Gianpaolo Ducly, Mario Ogliengo, Pietro Perrone, Rocco Perrone. E con gli incursori occasionali: Simone Corrias & Marco Schenone.

Buona visione a tutti. 

di Mario Ogliengo e Rocco Perrone

SCHEDA: La Banda degli Onesti, Pain de Sucre, Valle del Gran San Bernardo

SCHEDA: Peine de Sucre, Pain de Sucre, Valle del Gran San Bernardo

SCHEDA: Tranta pűrghi, Pain de Sucre, Valle del Gran San Bernardo




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