Insegnare ad arrampicare: come far nascere un grande amore

La Scuola Nazionale di Alpinismo “Emilio Comici” della Società Alpina delle Giulie: storia, evoluzione e passione della scuola che dal 1929 opera a Trieste. Di Marco Zebochin.
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Gli istruttori della Scuola Nazionale di Alpinismo Emilio Comici
archivio Scuola Nazionale di Alpinismo Emilio Comici

Un legame strettissimo unisce Trieste, la Val Rosandra e la Scuola Nazionale di Alpinismo “E. Comici” della Società Alpina delle Giulie. Nel lontano 1929 essa venne organizzata da alcuni componenti del Gruppo Alpinisti rocciatori-sciatori, fra i quali spiccavano certamente i nomi di Comici, Benedetti e Fabian, che fecero della Valle e delle sue pareti il luogo ideale per apprendere la tecnica necessaria per cimentarsi nella vera montagna.

Il 14 aprile 1933 il Presidente Generale dichiarò la “E. Comici” Scuola Nazionale di roccia del C.A.I. sancendo la nascita della 1° Scuola di "arrampicamento" in Italia. Tantissime generazioni di neofiti sono cresciute con gli insegnamenti dei componenti il Corpo Istruttori della Scuola “E. Comici”. Fra loro ci sono stati e ci sono alpinisti di grande bravura e di altissima capacità didattica. Ma, oltre a queste doti, gli Istruttori e la Scuola stessa sono stati portatori di idee innovative che, in qualche caso, hanno fatto storcere il naso a certi organi centrali del C.A.I. Il primo Corso di arrampicata su Cascate di ghiaccio è nato in seno alla Scuola Nazionale “E. Comici” nel 1981, come pure il primo Corso di Alpinismo extra-europeo, svoltosi in Algeria nel 1990 come anche uno dei primi Corsi di arrampicata libera nel 1991.

Di acqua ne è passata sotto i ponti, ormai, siamo arrivati all’87° Corso di alpinismo su roccia e al 24° Corso di arrampicata su Cascate di ghiaccio. I capelli di tanti Istruttori si sono imbiancati e gioco forza si è sentita sempre più forte la necessità di avviare un ricambio generazionale.

Nella nostra realtà cittadina questo processo non è stato per niente facile ma negli ultimi 3-4 anni, con un grande lavoro di addestramento e con il sacrificio personale di qualche Istruttore, si è venuto a creare un nucleo di giovani Istruttori, Istruttori sezionali e Aspiranti Istruttori che ci auguriamo siano il futuro della Scuola.

Si è pure avviato un processo interno di riqualificazione con aggiornamenti autogestiti sia su cascate di ghiaccio che su roccia. L’apice di tutto ciò è stato il Corso di aggiornamento svoltosi a Kalymnos rivolto a migliorare il gesto tecnico dell’arrampicata fra gli istruttori ed in particolare a far crescere il livello dei nostri giovani.

A seguire, finalmente dopo tanti anni dall’ultimo, si è organizzato il 3° Corso di arrampicata libera cominciando quel processo, più volte auspicato, di riservare i Corsi AR1 (corso di alpinismo su roccia) a chi già è in possesso delle basi arrampicatorie e delle tecniche di assicurazione e vuole cimentarsi su terreni di avventura e il Corso AL1 (corso arrampicata libera) dedicato ai puri neofiti.

Un altro obiettivo è riuscire a coinvolgere il mondo giovanile, di una fascia di età compresa tra i 6 ed i 15 anni, in un’attività che li avvicini alla scoperta della montagna e dei suoi valori attraverso il gioco-arrampicata; a questo scopo si è realizzato un Corso ad hoc. Il bilancio è sicuramente positivo sia nei numeri che nei risultati raggiunti.

In questo cambiamento, oltre al solito apporto dei decani, è stato importantissimo l’impegno delle forze giovani in tutte le fasi dei Corsi sia organizzative che teoriche che pratiche. Un vento nuovo sta soffiando e rigenerando un ambiente che si era un po’ cristallizzato su posizioni conservatrici ma, oramai, il sasso è stato lanciato e spero non si interrompa questo lavoro di ringiovanimento.

Partendo dai ragazzini fino ad arrivare agli adulti oramai c’è un offerta formativa completa che spazia dall’arrampicata sulle strutture sintetiche, a quella di stampo sportivo su spit, a quella classica/ trad con i chiodi; non va dimenticato che a tutto ciò si aggiungono i Corsi di salita su cascate di ghiaccio e quelli di alpinismo in alta quota. Trieste continua ad essere l’anello di congiunzione fra il suo mare, le sue falesie e le montagne che nelle giornate di bora si vedono in fondo al golfo.

di Marco Zebochin (Istruttori di alpinismo Scuola Nazionale di Alpinismo “E. Comici”)

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