1 / 1Pensieri e suggestioni tra le pieghe dell'Alpine Ice Tour
Dove sta la forza, dove cela il suo mistero il ghiaccio? Ci attrae, e forse questo basta per spiegare tutto. Anche oltre ciò che vediamo, oltre quel che saliamo e tocchiamo. Eppure, quando gli occhi si perdono tra il verticale gelo, qualcosa si smuove. Possibile che quella altera e fredda immobilità possa riscaldare il cuore?
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 Dove sta la forza, dove cela il suo mistero il ghiaccio? Ci attrae, e forse questo basta per spiegare tutto. Anche oltre ciò che vediamo, oltre quel che saliamo e tocchiamo. Eppure, quando gli occhi si perdono tra il verticale gelo, qualcosa si smuove. Possibile che quella altera e fredda immobilità possa riscaldare il cuore? Lunedì 13 febbraio 2006 Un colpo secco… e improvvisa ecco la percezione di sicurezza, l'acqua che pende si concede per poi sfidarti ancora, probabilmente sono questi attimi, di precaria stabilità opposta alla vertigine, l'opalescenza del ghiaccio la bellezza delle sue forme, il timbro del colpo che da ragione alla scelta del tuo polso, l'atmosfera irreale, il rischio per una sfida libera, le sensazioni che i ghiacciatori provano salendo sulle lacrime dell'inverno alpino. Non basta il manto di neve o il pallido sole a togliere quella percezione fatale che il gelo infonde, muta l'acqua in roccia, e due cuori isolati sono pochi a dare calore, ciò che “l'Alpe ci invidia” è la passione, l'irrazionale gioco “infantile”, che produce energia pura come l'amicizia e l'aggregazione. La fantasia vince la Vita. Forse Alpine Ice Climbing Tour è questo… di Paolo Cirillo Acquapendente E' lassù che avrai vita nelle vene nel punto più alto là dove vive l'inverno quando il sole figlia fiori nelle valli e uomini bambini salgono al ventre Madre Terra di vertigine piangi acqua offerta al gelo fermerà le tue lacrime sul candido viso lentamente plasma le sue forme regala al baratro un gioco, attende il sospiro d'un uomo sul vuoto Sospesa a frange d'estasi a fuggire le sponde d'un lago pavido le trasparenze vitree dove l'anima affonda gravità violando Opalescente sete di fonte libera presa nel pugno in quel gelido palpito d'Aura vivida (Paolo Cirillo) Silvana Tua è la pelle della donna che ora tocco Ladro al grembo di anni alla tua vita Chiodi i baci al cuore di vergine ferita Perle d'amore noi catene alle tue voglie portate a gocce fra le rughe di requie eterne senza letto. Dove il sole, che ogni uomo prende dentro e accende il viso, Madre perfetta vita il tuo sorriso vezzo di luce e sfida al fato e alla fame al Dio del paradiso Ed io braccio già teso stretta di fortuna ancora mi appiglio al tuo seno di roccia Silvana, la natura tuo figlio! Uomo sospeso (Paolo Cirillo)
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