Bionaz in Valpelline, ritorno alle origini

Massimo Bal e Ezio Marlier in Valpelline sulle cascate di casa nell'alta Valle di Bionaz: "Questa valle ne è ricca, di formazione precoce (il 10 novembre già si scalava), e sono molte le possibilità ancora da sfruttare..."
Alpine Ice Tour

Massimo Bal e Ezio Marlier in Valpelline sulle cascate di casa nell'alta Valle di Bionaz: "Questa valle ne è ricca, di formazione precoce (il 10 novembre già si scalava), e sono molte le possibilità ancora da sfruttare..."

Giovedì 22 dicembre 2005

Dopo alcune giornate "di corsa" prima in Valnontey e poi in Valleille, dopo aver percorso 5 cascate in due giorni, ci ricordiamo che siamo due guide della Valpelline. Decidiamo quindi per una giornata su quelle montagne che ben conosciamo e che ci hanno fatto crescere non solo dal punto di vista alpinistico. Scegliamo la parte alta della valle di Bionaz, nelle vicinanze della diga di Place Moulin, gran bel posto per escursioni estive. La zona è di impatto, l'ambiente è selvaggio e la severità della montagna traspare in ogni suo colore.

Mi vengono in mente le tante belle iniziative che Comuni come Bionaz, fuori dal passaggio turistico, organizzano nell'arco dell'anno nella speranza che qualcuno si interessi alla zona, e chissà che con i presupposti per quantità e qualità, non decidano di investire sulle cascate di ghiaccio. Questa valle ne è ricca, di formazione precoce (il 10 novembre già si scalava), e sono molte le possibilità ancora da sfruttare. La cascata di oggi ne è un esempio.

Pensavamo di trovarci soli, invece, per puro caso e nostra fortuna (hanno battuto la traccia!) due figure, ci precedono... Arriviamo alla base e così riconosciamo un collega della nostra società guide, Sergio Petey, e un suo promettente pupillo... Patrik Rollin, che già si batteva sul 1° tiro. Tra una frase e una storia, ci ricordiamo del "bocia", che a 22 anni si guadagna il 1° muro della Maitresse, che dire... BRAVO!!

Ezio ci racconta del "brevetto di volo", preso 16 anni fa dal compagno della prima salita, Claudio Rosset, che dopo 15 metri di gran tuffo tra i “cavolfiori” non s'è fatto nulla... che culo!!

Passiamo la mattinata tra foto, the e tanto freddo, ma in fin dei conti lo sapevamo prima di partire. E' il bello di questa attività: come ogni cosa te la devi guadagnare e oggi possiamo essere soddisfatti.

Massimo Bal


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