Bouldering con Chris Sharma

Una giornata boulder con Chris Sharma a Cresciano
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Chris Sharma fa boulder a Cresciano
Roberto Fioravanti
Ho incontrato Chris Sharma ad Arco durante il Rock Master…
La proposta di andare a fare blocchi a Cresciano gli è subito piaciuta. Così la sera stessa, dopo le finali sulla via lavorata, siamo partiti verso la Svizzera. Avevamo poco tempo: lui il giorno dopo doveva riprendere l’aereo per tornare a casa.

Non si può certo dire che Chris abbia avuto bisogno di ambientarsi.
Al mattino, subito dopo la sveglia, siamo saliti verso il primo settore. Dopo un breve riscaldamento (due 6b, un 6c e un 7a) Chris, entusiasta dello stile di arrampicata, si è concesso un rapido esame delle prese e si è seduto alla partenza dell’8a di “la grotte des soupirs”. In un attimo ha staccato il sedere da terra, ha impostato il primo movimento, quindi, arrivato alla presa in mezzo al tetto, si è dondolato leggermente e, accompagnando il lancio con un urlo strozzato, ha raggiunto la tacca successiva da cui è uscito senza alcun sforzo. Dovevamo ancora fare colazione…

Siamo poi ripartiti per Chironico.
Ci aspettavano Simone Pedeferri, Alberto Marazzi e Matteo di Lecco. Nuovo breve riscaldamento: un 6c un 6b un altro 6c. Tutto senza problemi.
E’ la volta, per Chris, di una bellissima prua di 7c+\8a. Una leggera ‘toccatina’ agli appigli, poi parte ma cade su un movimento strano, un dinamico in laterale verso una presa non proprio ottima. Un breve riposo e riparte per il secondo tentativo: dinamizzando all’inverosimile, letteralmente rimbalzando da un appiglio all’altro, Chris è in cima al problema.
Giochiamo su un lancio di 6b con tutte le possibili varianti.
Primo gioco esecuzione standard: Chris riesce al primo tentativo (vale la pena precisarlo?); secondo gioco a due mani: oplà, divertente “isn’t it”; terzo gioco (mentre Simone sta ancora provando la versione standard) a una mano, presa di partenza presa finale, ristabilimento: esce ridacchiando “I like this games”.
Dopo tutto questo, finalmente, si apre uno spiraglio di normalità e Chris riesce in un lancio di 7b+\7c ‘solo’ dopo 6 tentativi.

Breve pausa, ci spostiamo.
Facciamo un giro e gli mostro le altre delizie locali. Prima di ricominciare urge un richiamino di sensibilità di piedi su una placca di 6c (indovinate in quanti tentativi!) e di forza su un bel 7a con le infradito…

E’ il momento di provare un progetto.
Chris in un paio di ore raggiunge ben sei volte il punto più alto che io (se posso essere un riferimento!) abbia mai toccato (solo per un paio di volte in diverse sessioni di tentativi). Il passaggio è difficile: bisogna lanciare, alla cieca, oltre il bordo di un tetto. Se si manca l’appiglio l’avambraccio è destinato a massacrarsi sulla ‘grattugia’ sottostante. Per nulla spaventato Chris imposta il movimento che, per un soffio, non gli riesce. Poi però deve smettere di provare perché comincia a lasciare un alone rosso sulla placca…

Chris è un ragazzo schivo e riservato.
E’ molto bravo, addirittura dotatissimo nei dinamici. Arrampica in modo estremamente spontaneo su tutte le linee che lo attraggono senza selezionarle in base al grado ma per la loro bellezza… e ce ne sono poche che non gli piacciono.



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