Sellaronda Ski Marathon al via

Tutto è pronto per la quindicesima edizione della Sellaronda Skimarathon che scatterà venerdì 5 marzo alle 18 dalla piazzetta di Canazei (Trento). La presentazione della gara di Lorenzo Scandroglio e la storia della manifestazione raccontata da Marcello Cominetti.
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La partenza della Sellaronda 2008
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Saranno oltre 700 gli scialpinisti che si snoderanno sui 42 chilometri del percorso per oltre 2700 metri di dislivello positivo. La meteo intanto annuncia venti moderati e freddi da nord, nord-est con una velatura che andrà intensificandosi ma senza precipitazioni. Ci penserà il ritmo della competizione ad alzare le temperature della gara, oltre alla solita, festante folla che incoraggia, quasi sospinge i partecipanti.

Dopo cinque anni (e non quattro a causa della cancellazione del 2009 per il pericolo di valanghe) partenza e arrivo tornano dunque a Canazei, per una formula che prevede, di anno in anno, partenze a scalare, in senso orario, nelle 4 località ladine di Selva di Val Gardena, Corvara, Arabba e, appunto, Canazei.

I concorrenti le attraverseranno tutte, seguendo le piste che scollinano su Passo Sella (2.174 m.), su Dantercepies (2.298 m), su Passo Campolongo e del Bec De Roces (2.080 m) e, infine, su Passo Pordoi (2.239 m.), per chiudere il cerchio nuovamente a Canazei.

Fra i favoriti (lo ricordiamo, la Sellaronda è una gara a coppie), i detentori del record Guido Giacomelli e Hansjorg Lunger (3h:15'). Al via anche il forte Martin Riz, fratello di Erwin, scomparso sotto una valanga a Santo Stefano insieme a Diego Perathoner (amico e inventore di questa affascinante gara) e ad altri due volontari mentre erano impegnati in un’operazione notturna di soccorso alpino. Il cuore di Martin batterà anche per loro, ne siamo certi.


Nel pezzo che segue Marcello Cominetti racconta la parabola di questa manifestazione, dalla sua nascita - frutto di un’intuizione di Diego che si rivelerà azzeccata - alla sua crescita e al suo attuale successo. A Diego Perathoner, che non potremo incontrare e che pure incontreremo a ogni passo e a ogni curva di questa gara, va anche il nostro ricordo affettuoso.

Rinviamo i lettori alla cronaca che faremo dall’interno (il nostro team è composto, oltre che dal sottoscritto, dall’amico polacco Piotr Musialowski) e che sarà pubblicata all’indomani della competizione su PlanetMountain.


Lorenzo Scandroglio


COME E’ NATA E CRESCIUTA LA GARA ATTORNO AL SELLA
di Marcello Cominetti

Era l’ estate del 1994 quando Diego Perathoner di Canazei mi disse che voleva organizzare una gara di scialpinismo intorno al Sella lungo le piste. Ovviamente l’idea di Diego era quella di fare la gara di notte, perché di giorno sarebbe stato impossibile dribblare la moltitudine di sciatori che percorrono l’itinerario sciistico più frequentato al mondo: la Sellaronda appunto.

Fu così che quel geniale e simpatico fassano partì per la non facile missione di trovare per ognuna delle quattro vallate che scendono dal massiccio del Sella, dei collaboratori esperti di scialpinismo, che si occupassero della logistica nella loro valle per quanto riguardasse partenza e arrivo, segnalazione del percorso, passaggi nei paesi, punti di ristoro, soccorso e sicurezza.

Alle prime riunioni prevalevano gli scettici, perché lo scialpinismo notturno, che in seguito si diffuse a macchia d’ olio sulle Alpi tutte, non era così popolare e soprattutto si pensava che una competizione su pista battuta non fosse sci alpinistica e che era pure pericolosa per le elevate velocità che si sarebbero raggiunte, per di più al buio.

In realtà lo stupore arrivò per molti quando, una volta partita tutta l’ organizzazione della prima edizione del 1995, le velocità impressionanti si registravano, non solo in discesa, ma anche in salita ed era inevitabile fare un paragone con il tempo impiegato dall’ impianto meccanico di risalita: i concorrenti più forti andavano più veloci!
Si dovettero nominare direttori gara, di percorso, responsabili vari e tutto nacque sotto la sola spinta del puro volontariato. Partenza e arrivo cambiano ogni anno coinvolgendo alternativamente le località di Canazei, Selva Gardena, Corvara e Arabba.

Uno degli aspetti più delicati e di difficile soluzione era quello delle Polizze Assicurative, perché ai tempi la FISI non aveva ancora accorpato a sé lo scialpinismo agonistico e quindi una gara che si disputava su pista ma non era uno slalom o una discesa, e soprattutto prevedeva la salita con le proprie gambe, non rientrava nelle normative di sicurezza fino ad allora impiegate in questo tipo di manifestazioni.

Lo Ski Team Fassa, motore e anima del quale era appunto il Perathoner ricorse all’appoggio del consorzio di Impianti a fune Dolomiti Superski, che ancora oggi figura tra i principali sponsor dell’ evento. Probabilmente per la prima volta accadde che una società di funivie appoggiasse una gara sci alpinistica, dimostrando che nelle Dolomiti poteva succedere anche questo.

Sicuramente contribuì all’esito della Sellaronda Skimarathon anche il fatto che le 4 vallate che fanno capo al Gruppo di Sella, Fassa, Badia, Gardena e Livinallongo, sono unite dal fatto di essere tutte ladine, ovvero dove l’etnia, le tradizioni e la lingua, sono le stesse e fungono meravigliosamente da collante tra la popolazione rendendo possibile la proverbiale efficienza e l’operosità che contraddistinguono il popolo ladino.

Quella del 2010 sarà la quindicesima edizione, e quest’ incontro internazionale intorno a una delle più belle montagne che ci siano, si deve alla dedizione degli organizzatori, degli sponsor e soprattutto dei partecipanti. Quindi grazie ai Meraldi, Pizzinini, Murada, Oprandi, Boscacci, Jellici, Pedrini, Vescovo, Bones, Iori, Parolini, Corsini, Croce, Mezzanotte, Nicolini, Battel, Negroni, Alexander, Calliari, Pedrazzini, Martinelli, Pedranzini, Daz, Lunger, Giacomelli, Rizzi e a tutti gli altri, che con il loro entusiasmo hanno contribuito al successo di questa bella corsa.

Marcello Cominetti

Ps: purtroppo Diego Perathoner, e non solo lui,  ci ha lasciati finendo sotto una valanga lo scorso dicembre mentre prestava soccorso a degli alpinisti, sulle nevi di casa.
Questo pezzo l’avevo scritto prima e adesso che lo leggete vi invito a dedicare qualche secondo di riflessione alle persone come lui che univano in un raro connubio la passione all’intelligenza. Inant con tu idee, Diego!



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