Grande nuova via sulla Mirror Wall in Groenlandia di Julia Cassou, Sean Warren, Pete Whittaker, Sean Villanueva

Quest'estate Julia Cassou, Sean Warren, Pete Whittaker e Sean Villanueva O’Driscoll hanno aperto una nuova via al centro della Mirror Wall in Groenlandia. La big wall di 1000 metri è gradata 8b/R/A2+ ed è stata chiamata 'Ryu-shin', in memoria del loro amico e compagno di cordata Keita Kurakami.
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La prima salita di 'Ryu-shin' alla Mirror Wall in Groenlandia (Julia Cassou, Sean Warren, Pete Whittaker, Sean Villanueva estate 2024)
Sean Warren

Durante una spedizione in barca a vela sulla costa orientale della Groenlandia, all'inizio di quest'estate gli alpinisti Julia Cassou, Sean Warren, Pete Whittaker e Sean Villanueva O'Driscoll hanno completato una nuova e difficile via al centro del Mirror Wall. Questa enorme parete di oltre 1000 metri era stata scalata per la prima volta nell'estate del 2012 da un team svizzero composto da Basil Jacksch, Christian Ledergerber, Silvan Schüpbach e Vera Reist.

La nuova linea su questo "enorme scudo di granito splendente" situato nel profondo del fiordo di Scoresby Sund era già stata tentata da Villanueva nel 2023 insieme a Franco Cookson, Ben Ditto e Nicolas Favresse. Dopo uno sforzo immane la scorsa estate i climber hanno raggiunto una sezione completamente liscia sul 13° tiro e, non volendo forare una riga di spit, si sono ritirati, delusi ma felici di non essere scesi a compromessi nel loro stile di apertura.

Curioso di sapere se quella sezione fosse davvero inscalabile, Villanueva ha deciso di tornare quest'anno e, approfittando dello sforzo precedente, il team ha rapidamente superato il punto chiave e raggiunto la vetta. Alcune sezioni sono state liberate durante la discesa, incluso il tiro che aveva bloccato Villanueva un anno fa, che ora è gradato 7c+ R. Nel complesso, le difficoltà si aggirano attorno al 8b/R/A2+. La via è stata chiamata Ryu-shin, in memoria del loro amico Keita Kurakami, scomparso a giugno e che doveva far parte della spedizione. Sono di Whittaker tutti i dettagli.

CUORE DEL DRAGO SULLA MIRROR WALL di Pete Whittaker
"Ehi, tornerò alla Mirror Wall in estate, c'è una linea da urlo, fammi sapere se vuoi unirti a noi" erano le parole del messaggio di Sean nella mia casella vocale. Dopo aver interrogato Sean sul suo tentativo del 2023 - le sue risposte spesso erano del tipo "Non sono sicuro al 100% che si possa fare, ma sono abbastanza curioso da tornarci almeno per dargli un'altra occhiata" - ho colto al volo l'occasione. Il fatto che lui fosse motivato a ritornare per dare "un'altra occhiata", e che avevamo formato una buona squadra in Patagonia qualche stagione fa, erano entrambi motivi più che sufficienti per "dare un'occhiata" anche io; era da molti anni che volevo mettere mani su questa parete.

Due settimane prima di partire per la Groenlandia, l'amico e membro della spedizione Keita Kurakami è venuto a mancare, il che ha creato un grande punto interrogativo. "Possiamo ancora andare?" e "dovremmo ancora andare?", erano le nostre domande, vista la vicinanza alla data di partenza. L'altro membro della spedizione Takemi Suzuki (amico intimo di Keita) ha comprensibilmente deciso di rimanere in Giappone con la famiglia e gli amici. Nonostante il duro colpo, ci siamo riorganizzati e 4 di noi si sono ritrovati alla base della parete un mese più tardi (2 settimane di preparazione finale, 5 giorni di navigazione e 7 giorni di trasporto dei carichi da 30 kg).

Il team era composto da me, Sean Villanueva O'Driscoll, l'esperto dell'arrampicata in artificiale su El Cap Sean Warren dal Regno Unito e la talentuosa climber-fotografa francese Julia Cassou. Avremmo provato la stessa linea di Sean della sua spedizione del 2023 e nello stesso stile, ovvero dal basso con il minor numero possibile di spit e nessuna scala di spit o artif, costringendoci essenzialmente a salire in arrampicata libera difficile o artificiale tra quei pochi spit piazzati dove la roccia non offriva altre protezioni. Uno stile che mi piaceva. Volevamo una sfida.

Dopo 6 giorni in parete e lottando contro più giorni di pioggia che sole, abbiamo raggiunto il punto più alto del 2023. Durante questo periodo ripetere i tiri di Sean dell'anno scorso mi ha continuamente impressionato e messo alla prova; grandi runout con cambi tra difficile arrampicata libera e artif delicato, su sezioni di roccia piuttosto lisce. Persino Sean scuoteva la testa, incredulo per alcuni dei suoi tiri del 2023.

Il punto più alto dell'anno scorso è arrivato e se n'è andato senza troppi drammi e la sezione che aveva messo in difficoltà Sean per 2 giorni nel 2023 è stato superato al primo tentativo da lui questa volta. Tuttavia, i tiri successivi, su terreno sconosciuto e senza fessure, sono stati superati più lentamente. Sean ha dato delle eccezionali dimostrazioni di scalata artif su lame e fessure scricchiolanti per raggiungere quello che tutti speravamo fosse dal basso... una fessura, tra l'altro uno dei migliori tiri della via. Il sistema di fessure che avevamo raggiunto (e che ci ha portato fino in cima) non era una passeggiata, e per essere salito in libera ha richiesto tutto il nostro bagaglio tecnico, da sottili incastri di dita a compressione in camino.

Dopo aver sopportato molta pioggia e molte giornate fredde e nuvolose, dopo 11 giorni in parete abbiamo finalmente fatto il bagno di sole in vetta. Condividere la cima con Sean, Sean e Julia, e con Keita sempre nei nostri pensieri, è stato, per dirla senza mezzi termini, veramente geniale. Durante tutta l'avventura sono stato ispirato ogni giorno da tutti e 3 i miei compagni di cordata. Erano tutti delle vere e proprie macchine in ogni aspetto della spedizione, dallo spingere forte in condizioni non ottimali al mangiare Bigos; sono rimasto impressionato dall'inizio alla fine.

Nella nostra spinta verso la cima abbiamo superato difficoltà fino a 7b+/R/A2+ (il grado obbligatorio), con 16 dei 25 tiri saliti completamente in libera. Durante la discesa abbiamo trascorso un'altra settimana in parete, liberando altri 6 tiri fino a 8b, con molte altre sezioni gradate R (Ndr: il suffisso "R" viene dato quando la protezione è inadeguata e una caduta potrebbe comportare il rischio di lesioni gravi). Tre tiri sono rimasti non liberati.

Ovviamente sono contento di aver raggiunto la vetta ma, cosa più importante, sono molto contento di aver salito la nostra via in un ambiente del genere in sicurezza e divertendoci allo stesso tempo. In totale la spedizione è durata 43 giorni, con 38 giorni di arrampicata, escursioni o navigazione e 5 in cui tutti hanno riposato completamente.

Keita suonava il flauto Shakuhachi e il suo nome da musicista era "龍心 (Ryu-shin)", che si traduce in "Cuore del drago". Questa via è in sua memoria.

Infine, gli sforzi del team del 2023 (composto da Sean Villanueva O’Driscoll, Nico Favresse, Ben Ditto e Franco Cookson) hanno sicuramente avuto un impatto positivo sul successo di questo viaggio, e gli sforzi sono stati costantemente ringraziati durante la prima metà della nostra spedizione, mentre ripercorrevamo il terreno che avevano percorso l'anno scorso.

Un enorme ringraziamento va a Mike Brooks e Vicente Castro, per le traversate sicure, e a Rolo Garibotti per gli aggiornamenti meteo. Inoltre ai nostri sponsor Patagonia, SCARPA, Unparallel, Petzl, Sterling Rope, Wild Country, Totem, Samaya, Lyofood, Cook&run, Supernatural Fuel, Cruxley, Kop De Gas che hanno contribuito a rendere tutto ciò possibile.

di Pete Whittaker

Mirror Wall Expedition 2024
Date: dal 29 luglio (partenza dall'Islanda) al 9 settembre (ritorno a Ísafjörður)
Arrampicata: dall'11 al 29 agosto, vetta il 22 agosto
Giorni della spedizione: 10 giorni di navigazione, 11 giorni di cammino, 3 giorni di riposo, 17 giorni di arrampicata (o trasporto) in parete, 2 giorni di riposo in parete. Totale 43 giorni
Grado: 8b/R/A2+ (obbligatorio 7b+/R/A2+)

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