'Euskal Dantza' aperta sul Jebel Oujdad a Taghia (Marocco) da Ion Gurutz Lazkoz & Iker Pou

Taghia continua a richiamarci – le sue pareti, la sua atmosfera, la sua gente. C’è una magia in quei canyon che continua ad ispirare l'apertura di nuove vie.
Dopo aver aperto Agur (8a+, 400m) nel 2018, Honey Moon (7b+, 330m) nel 2019, e Bihotz Handi (7c, 350m) nel 2024, quest’anno siamo tornati per aggiungere qualcosa di nuovo. Ad aprile 2025, insieme al mio amico Ion Gurutz Lazkoz, abbiamo inaugurato una nuova via: Euskal Dantza (8a, 320m) sulla parete sud dell’Oujdad.
Come sempre, tutto è stato fatto dal basso – niente scorciatoie. Abbiamo trascorso quattro giorni a chiodarla, per poi tornare un quinto giorno per la libera. Non è stato privo di colpi di scena: durante il tentativo della libera, Ion ha fatto un volo di circa 15 metri, fratturandosi una costola e lesionandosi seriamente il ginocchio. Ma, fedele a se stesso, ha scrollato via tutto e siamo arrivati in cima con il lavoro completato.
La via è uno spettacolo – affronta il tratto più ripido della parete, seguendo una linea estetica e evidente. Ma non fatevi ingannare: è una via seria, mentalmente e fisicamente, con chiodatura distanziata che richiede arrampicata attentissima. La roccia è perlopiù solida, ma ci sono un paio di passaggi "spicy" con pietra più fragile. Per una ripetizione servono friend dallo 0.0 al 2. Speriamo che le future cordate l’apprezzino quanto noi: ci siamo divertiti come pazzi, sentendoci di nuovo ragazzini in parete!
Per coronare il tutto, in uno dei giorni di riposo forzato di Ion, sono passato in modalità solitaria e, autoassicurato, ho ripetuto La Mano de Maroc (7b+, 350m) – perché no? E proprio alla fine, la mattina presto prima di partire per Marrakech, siamo riusciti a salire a-vista la nuova via À côté de moi (7c, 190m), aperta da Joseph Harris e Chloé Yvroux – complimenti a loro, sarà un mega classica del futuro.
- Iker Pou