Alexander Megos chiude Dreamcatcher a Squamish in Canada

Intervista ad Alexander Megos che ha effettuato in giornata la quarta salita di Dreamcatcher a Squamish in Canada, la famosa via sportiva gradata 9a liberata da Chris Sharma nel 2005.
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Alexander Megos effettua la terza salita di Dreamcatcher a Squamish, Canada, dopo Chris Sharma (2005), Sean McColl (2009) e Ben Harnden (2012)
Ken Etzel

Il climber tedesco Alexander Megos sta per chiudere il suo viaggio in Canada, un finale che ha interpretato con classe ripetendo una delle via sportive più famose del mondo, ovvero Dreamcatcher sugli enormi massi di The Chief, a Squamish in British Columbia. La via ha bisogno di poche introduzioni: si tratta di quel "binario", che taglia in diagonale da sinistra verso destra la parete, liberato da Chris Sharma nel 2005 e subito entrato nell’immaginario di tutti i climbers grazie al video cult "Dosage 4", poi messo online su YouTube e visto finora da oltre 3 milioni di persone… tra cui anche Megos che, prima di recarsi in Canada, conosceva soltanto questa via e voleva, dopo le ripetizioni di Sean McColl e Ben Harnden, voleva diventare il quarto climber a raggiungere indenne la catena di questo capolavoro della natura. Obiettivo centrato che si aggiunge alle altre salite canadesi del 23enne, tra cui spiccano la prima libera della via sportiva più difficile del Canada, Fightclub (9b), e quella in stile flash della difficilissima via trad The Path a Lake Louise.

Alex, parlaci di Dreamcatcher. Un sogno?
Si, sicuramente un sogno che si avvera. Dreamcatcher era l'unica via che conoscevo prima di volare in Canada e ci tenevo moltissimo a ripeterla.

È una delle via sportiva più famose in assoluto di Chris Sharma. Cosa la rende cosi speciale?
Credo che già il modo in cui la via si presenta la rende assolutamente unica! Non ho mai visto una linea così ‘cool’ e il fatto che sia scalabile la rende ancora migliore! L'arrampicata è divisa in 4 sezioni. Placca iniziale, svasi, incastri di dita in fessura e poi il passaggio chiave tipo Pan Güllich. Si dice che le difficoltà di queste sezioni siano V8, V9, V10 e V11. A me invece sembrava l’esatto contrario: V11, V10, V9, V8.

Come hai provato la via? Inizialmente flash magari? Sappiamo che l’hai ripetuta in giornata.
Si ho provato a farla flash, ma onestamente non è andata molto bene. Sono caduto sulla prima parte, la placca: mi ci sono voluti almeno 5 tentativi per superarla. Poi proprio lì mi sono incasinatoaltre 3 volte, così ho impiegato un totale di circa 10 tentativi per venire a capo della via.

Come la paragoni con altre vie che hai fatto?
Il grado 9a è giusto. Non follemente difficile per questo grado, ma nemmeno un regalo… Se penso alla qualità della roccia e ai movimenti della via, è sicuramente una delle migliori che io abbia mai fatto!

Il tuo bottino canadese è piuttosto impressionante. C’è qualche altro sogno nel cassetto canadese?
Mi è rimasto soltanto un giorno a disposizione prima di riprendere il volo per casa e sono abbastanza contento di quello che sono riuscito a fare, quindi passerò un’ultima giornata rilassante facendo un po’ di boulder.

Cosa hai scoperto in questo tuo primo viaggio in Canada? Vale la pena visitare il paese per un arrampicatore sportivo europeo?
Credo che valga assolutamente la pena per tutti, non importa da dove vieni! Entrambe le zone che ho visitato, le Rocky Mountains attorno a Canmore e Banff, e poi Squamish, mi hanno folgorato. Grande arrampicata e grandi persone! Sicuramente vale la pena una visita!



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