Wenden, finita La lunga attesa per Fabio Palma e Paolo Spreafico

Il report di Paolo Spreafico che, insieme a Fabio Palma, ha aperto 'La lunga attesa', ovvero la quinta via italiana d'arrampicata sul meraviglioso calcare del Wenden (Svizzera).
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La lunga attesa, Wenden: Fabio Palma sul terzo tiro
Luca Passini

Appena scendi dal Sustenpass, dopo pochi minuti te lo trovi lì, di fronte, sorretto da un lungo zoccolo erboso, all’apparenza verticale, sovrastato da altre pareti, probabilmente non ancora esplorate a fondo…

Non si capisce bene dove stiano le vie d’arrampicata, ma basteranno pochi minuti e, una volta arrivati a Wendenalp, tutto sarà più chiaro, man mano che salirai verso le pareti poi non ci saranno più dubbi, quando la mole di questi pilastri ti lascerà sempre più senza fiato…

Questo è il Wenden, una lunga bastionata rocciosa su cui sono stati tracciate, soprattutto nel corso degli ultimi 30 anni, diverse vie d’arrampicata che si distinguono per la loro esteticità, per la qualità della roccia e per l’impegno richiesto.

Sono più di 10 anni che torno regolarmente sotto queste pareti e dopo aver ripetuto, con gran soddisfazione, alcune delle linee più interessanti e impegnative del gruppo ho pensato che sarebbe stato bello cercare un angolo non ancora percorso e provare ad aprire una nuova via.

Proposi subito l’idea a Fabio e ci concentrammo sul Dom, l’idea era di partire alla sinistra di Legacy, per poi portarsi nel centro del pilastro finale che risultava ancora libero.
Cominciammo ad aprire ad Agosto del 2013 e dopo due tiri non particolarmente impegnativi superammo una bella placca a rigole che portava sotto quello che sarebbe poi diventato il tiro chiave della via, un muro leggermente strapiombante alto una ventina di metri che nella prima parte sembrava abbastanza lavorato, e in cima diventava meno strapiombante ma più liscio.

Continuammo poi su difficoltà più moderate per due tiri fino ad una sosta in comune con Andorra e da qui superammo il pilastro finale con due tiri in grande esposizione che portano in cima alla parete.

Finimmo di chiodare a Settembre dell’anno successivo e una settimana dopo, quando risalimmo per fare qualche foto insieme a Luca ed Elena, scalai il quarto tiro. Restava da liberare il resto della via, ma nel corso dell’anno 2015 non c’è stata possibilità per me di ritornarci, così abbiamo rimandato il tutto a quest’anno e dopo due viaggi a vuoto per la parete bagnata alla fine di Settembre abbiamo trovato una giornata di tempo stabile che ci ha permesso di liberare gli altri tiri e togliere tutte le corde fisse dalla parete.

Nel complesso si tratta di una via che rispetta i canoni locali: chiodatura a spit essenziale da integrare in alcuni punti, roccia di gran qualità, solo in pochi tratti più “delicata”, ma comunque sempre di soddisfazione su una delle pareti più belle del Wenden…

…ma alla fine le pareti del Wenden sono tutte belle…

Ringrazio Fabio per aver condiviso con me questa nuova avventura, Elena per avermi accompagnato in occasione della libera dei tiri e Luca per le foto.

LA LUNGA ATTESA
Aperta da: Fabio Palma e Paolo Spreafico tra Agosto 2013 e Settembre 2014
Difficolta massima: 8a
Prima libera: Paolo Spreafico
Materiale: Friends da numero 0.0 BD a numero 1 BD, per la terza lunghezza numero 3 BD, 10 rinvii e qualche cordino per le clessidre
Discesa: possibile in doppia sulla via fino a L5, in seguito discesa da Legacy
Attacco: portarsi alla base del Dom, circa 5 metri a sinistra dello spit di partenza di Legacy salire una facile rampa che conduce dopo una decina di metri ad una piccola strozzatura, da lì dritto per una ventina di metri fino alla S1.
Nota: su L6 è consigliabile assicurare il secondo di cordata, per i primi 10 metri in traverso, anche con una corda aggiuntiva direttamente dal punto di ancoraggio della S6.

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