"Ringhio", nuova via sulla sud est del Pizzo Badile

Nuova via sulla parete sud est del Pizzo Badile per Ezio Marlier, Massimo Farina, Herve Barmasse, Massimo Datrino.
Nuova via sulla parete sud est del Pizzo Badile per Ezio Marlier, Massimo Farina, Herve Barmasse, Massimo Datrino. "Ringhio" (nome scherzoso che è stato dedicato a Massimo a Farina) misura circa 400/450 metri di sviluppo ha difficoltà complessiva valutabile TD+ con difficoltà obbligatorie di 6b (3° e 6° tiro) e difficoltà massima di 6c.


Ezio Marlier sul 3° tiro, 6b+
"La via segue una linea entusiasmante, soprattutto nella parte alta dove percorre un diedro di 60m. che "spacca" in due il pilastro rosso a destra della via classica.

Si attacca, proprio a destra della classica via "Molteni", e con due facili lunghezze su placche (4/5°), si giunge alla placca del primo tiro difficile. Dalla sosta su clessidra (cordino), con arrampicata esposta (chiodo) si raggiunge una fessura (nella foto) che conduce alla sosta (chiodo). Altri due facili tiri portano alla base del favoloso Pilastro, con roccia grandiosa che ricorda da vicino la qualità del granito del Monte Bianco.

Si affronta il magnifico e grande pilastro rosso con un primo, impegnativo, diedro di 60 mt solcato da una fessura (svasata) che si spegne su una placca (attenzione ultima protezione piuttosto lontana). In tutto sono 60m di 6b+/c che noi in apertura abbiamo superato con un solo tiro, ma che converrebbe spezzare in due per evitare i fortissimi atriti.

massimo "Max" Farina sull'8° tiro, 6b
Si prosegue con la 7a lunghezza che percorre un diedrino cieco (in foto), quello che non sai mai come prendere, quello che non riesci a mettere niente per proteggerti. Uno spit metterebbe a posto un sacco di cose, ma dobbiamo seguire attentamente lo stile della zona, così abbiamo lasciato trapani e spit a 500 km di distanza, e armeggiamo con chiodi, camalot e nuts. Massimo, comunque, riesce a mettere una buona protezione, e dopo 25m di tiro è ancora a batter chiodi per la sosta (6b).

Il tiro successivo - forse il più bello di tutta la via - parte attraversando una placca (6b, chiodo) per raggiungere una fessura, dove i camalot dal 3 al 4 la fanno da padroni. Un vero spettacolo: fessure così è una fortuna poterle salire, per di più in un ambiente come questo, bello, solare, con il rifugio a due passi, dove gli avvicinamenti sono brevissimi e una moltitudine di itinerari sono a disposizione a chi volesse cimentarsi sulle pareti di questa magnifica valle.
Ritornando alla nostra via: superata la fessura, altri due facili tiri conducono alla cresta e in altri 5 minuti alla cima del Badile, da cui si scende per la via normale.

Un'altra bella giornata che la montagna ci ha concesso. E' stata una fortuna aver incontrato della gente che ho associato a quelle della Valle d'Aosta. Forse perchè tutta la gente che vive e lavora in montagna vede le cose nello stesso modo, le gioie e i dolori sono comuni anche a centinaia di km di distanza.

Uniamo le montagne, uniamoci noi, abbiamo la grande fortuna di poter fare qualcosa che ci è concesso, andar per montagne, se insieme a tutto ciò riusciremo a creare una cultura e un pensiero, allora avremo aperto qualcosa di veramente importante, di unico."

Ezio Marlier

Via "RINGHIO"
Pizzo Badile - parete sud est
prima salita
Ezio Marlier, Massimo Farina, Herve Barmasse, Massimo Datrino
Lunghezza
450m
Difficoltà
TD+ ; diff. max 6c; diff. obbl. 6b (3° e 7° tiro) - I gradi naturalmente sono indicativi e un eventuale ripetizione darà la certezza.
Materiali
soste parzialmente attrezzate, alcuni chiodi indicano la via, necessari friend fino al n° 3.5 per il terzultimo tiro.
Accesso
dal Rif. Gianetti raggiungibile in 3h da Bagni di Masino
Discesa
lungo la normale al Pizzo Badile in 1h e 30' riporta al Rif. Gianett


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