Nuova via sul Kemailong nello Shaluli Shan, Cina

Nel massiccio dello Shaluli Shan in Cina, Dave Anderson e Szu-ting Yi hanno salito l’inviolato Kemailong (5870m).
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Il Kemailong, salito il 01/10/2012 da Dave Anderson e Szu-ting Yi lungo la loro via Joining Hands (V, 5.10, M5)
Tomas Obtulovic
Una spedizione statunitense / taiwanese ha trascorso un mese nel remoto massiccio dello Shaluli Shan, situato nella parte occidentale del Sichuan in Cina, riuscendo nella prima salita della suggestiva torre di granito Kemailong (5870m). Il 1° ottobre 2012, Dave Anderson e Szu-ting Yi hanno scalata la cresta sud, lunga circa 1000m, fino in cima per poi scendere lungo la parete est e tornare al loro campo alto. Il tutto in 18 ore complessive, affrontando difficoltà di V, 5.10, M5. Anderson e Yi hanno chiamato la via Joining Hands – le mani che si uniscono - e il nome riflette il loro comune impegno, logistico e arrampicatorio, per salire con successo la montagna.

Questa è stata la terza spedizione di Anderson nello Shaluli Shan negli ultimi sei anni. Nell'ottobre del 2006 Anderson e la canadese Sarah Heuniken avevano completato la prima salita del Sachun (5716m), una guglia simile a quelle della Patagonia, per la via “Dang Ba ’Dren Pa” (5.10+ A0 M5 70°). Mentre lo scorso settembre Anderson era tornato con lo statunitense Eric Salazar e la taiwanese Szu-ting Yi per salire la cresta ovest dell'inviolata Crown Mountain 5600m (IV, 5.7, 60°).

Per quanto riguarda invece il Kemailong, nell’autunno del 2012 Anderson e Yi hanno preso di mira questa cima situata alcune vallata a nord-est del Monte Genyen che con i suoi 6203m è la montagna più alta della zona. La spedizione ha rischiato di non iniziare nemmeno quando nella città di Lamaya i conduttori dei cavalli che dovevano trasportare il loro materiale hanno scoperto la loro attrezzatura. Il problema non era legato a questioni di permessi, o al fatto che la cima fosse considerata sacra, ma si trattava di una forma di auto tutela. Infatti, nel 2006 gli alpinisti statunitensi Charlie Fowler e Christine Boskoff erano scomparsi nel massiccio dello Shaluli Shan e, prima della scoperta della scoperta dei loro corpi sepolti dalla valanga che li aveva uccisi sulle pendici del Genyen, le autorità cinesi avevano imprigionato molti dei conduttori dei cavalli di Lamaya, sospettando che avessero qualcosa a che fare con la scomparsa degli statunitensi. Di conseguenza, sei anni più tardi, i conduttori dei cavalli avevano ancora molta paura ad aiutare gli alpinisti. Per risolvere il problema, Yi e Anderson hanno scritto, firmato e messo le loro impronte su una sorta di "manlèva" assumendosi ogni responsabilità nel caso in cui non fossero tornati a Kemailong.

Durante l’avvicinamento, Anderson è rimasto stupito dai cambiamenti avvenuti nella zona negli ultimi sei anni. Ormai nuove strade e linee elettriche attraversano questa remota regione che, in precedenza, era stata il regno dei nomadi e dei loro yak.

Al campo base del Kemailong, Anderson e Yi hanno inizialmente dovuto lottare contro il maltempo soltanto per riuscire a vedere la parte inferiore della montagna. Alla fine le nubi si sono sufficientemente diradate per progettare una possibile linea di salita. Le tre settimane trascorse al di sopra dei 4000m prima di questa salita, per il loro lavoro di guide alpine, hanno permesso ad Anderson e Yi di salire rapidamente attraverso un'estenuante serie di boulder lungo i 1000m del versante sud del Kemailong e stabilire un primo campo a 5200m.

Il 1° ottobre le previsioni meteo della mezzanotte hanno rivelata stelle invece della solita nebbia e grandine. Alle 07:00 Anderson e Yi hanno salito tre tiri di misto per raggiungere la sella sulla cresta sud. Da lì la coppia ha salito il largo crinale (V) per quasi 900m. Quando il crinale è diventato più stretto l’arrampicata è diventata più difficile, ma il granito ben appigliato a reso i successivi quattro tiri non più difficili del V°. La roccia ha continuato a migliorare e il team è riuscito a salire 400m in conserva, per roccia simile a quella della East Ridge di Wolf’s Head nel Cirque of the Towers (Wyoming, USA). Alcuni tiri di misto hanno poi portato ad un'anticima, mentre più in alto la cima vera distava ancora alcuni tiri, passando per una serie di “gendarmi” coperti di neve. Il tiro finale è iniziato con una difficile e strapiombante fessura ad incastro di mani (6a) prima di trasformarsi in placca sprotetta che ha condotto alla vetta.

Quando Anderson e Yi hanno raggiunto la cima alle 17:00, il tempo si è deteriorato. Raffiche di vento, grandine e scariche elettriche hanno colpito gli alpinisti mentre scendevano dalla vetta. Il loro piano originale era di scendere per la cresta sud, ma tutta la loro attrezzatura in metallo crepitava ancora a causa della tempesta elettrica, e Anderson e Yi hanno deciso di scendere velocemente la ripida, ma sconosciuta, parete est (700m). Il tempo ha continuato a peggiorare con forti nevicate che hanno reso ancora più difficile scovare le fessure per le soste delle discese in doppia.

Finalmente, dopo varie corde bloccate e dopo aver abbandonato in parete la maggior parte della loro attrezzatura nelle 13 doppie, Anderson e Yi sono rientrati al loro campo alto alle 1:00 di notte. La mattina seguente, con tempo ancora instabile, si sono diretti al campo base, hanno preparato i bagagli esono scesi a piedi, proprio mentre stava arrivando l’inverno nel massiccio dello Shaluli Shan.

"Questo è un periodo interessante per esplorare le montagne nella Cina occidentale" ha detto Anderson. "Attualmente il governo cinese sta investendo molto nelle infrastrutture dello Sichuan occidentale. Questo miglioramento delle strade e gli aeroporti nuovi hanno ridotto drasticamente i tempi di avvicinamento. Tuttavia, anche se accedere a queste zone è ora più facile, le logistiche legate alla burocrazia, il nazionalismo, le diversità sociali e culturali della Cina rimangono una bella sfida."

Gli alpinisti ringraziano Planet Granite, il AAC Lyman Spitzer Cutting Edge Award, Atunas, Patagonia, Evolve e NOLS per aver reso questa spedizione possibile.

di Dave Anderson

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