Il giardino segreto, la falesia di total dry tooling a Brescia

Daniele Frialdi presenta Il giardino segreto, la falesia di arrampicata total dry tooling a Botticino, Brescia con 18 vie dal D5 al D8.
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In azione alla falesia di total dry tooling Il giardino segreto a Botticino, Brescia
Daniele Frialdi

Da un idea di Gianfranco ‘Jhonny’ Duina, poco più di tre anni fa sono iniziati i lavori per la realizzazione di una falesia ‘total dry’ a Botticino (Brescia). Il sito di arrampicata, riscoperto da Duina durante una passeggiata nel bosco, presentava già 5-6 itinerari di arrampicata libera chiodati da Tiberio Quecchia anni fa ed attrezzati con vecchi spit a mano e piastrine artigianali.

L’evidente stato di abbandono e degrado in cui versava la parete ha spinto Jhonny a coinvolgere alcuni amici in un progetto di riqualificazione e trasformazione del sito che, data la scarsa qualità della roccia, si prestava maggiormente ad un’arrampicata con picche e ramponi piuttosto che con mani e scarpette.

Fu così che ad un primo sopralluogo di Duina e Claudio Inselvini che hanno riattrezzato e sistemato alcuni itinerari già esistenti, ha fatto seguito nei mesi successivi un intenso lavoro di pulizia e tracciatura di nuove linee da parte di Daniele Frialdi e Marco Verzeletti con l’aiuto, tra gli altri, di Dario Sandrini e Roberto Parolari.

Grazie ad un lungo ed impegnativo lavoro la falesia è stata ripulita ed ampliata ed oggi offre tre settori di arrampicata per un totale di 18 tiri (tutti attrezzati con fix da 10mm e catena con moschettone in sosta) alcuni dei quali possono essere combinati tra loro a piacimento partendo da uno e uscendo da un altro.

Tutto è stato chiodato con l’intento di creare un posto dove allenarsi e prendere confidenza per la scalata su misto in ambiente, quindi le vie sono state lasciate ‘naturali’ senza buchi o scavate artificiali. In questo modo l’arrampicata è molto istintiva, l’occhio è fondamentale per intuire appigli e movimenti (soprattutto le prime volte ovviamente) e spesso la qualità degli agganci o degli appoggi è molto precaria quindi un movimento brusco, una valutazione sbagliata od un errore nel trazionare una picca o caricare un rampone possono comportare una caduta. La chiodatura, soprattutto sui tiri più semplici, è molto ravvicinata (su alcuni tiri servono fino a 14 rinvii) per cercare di ridurre al minimo la lunghezza di eventuali voli e per permettere a tutti di scalare con più sicurezza possibile.

Le pareti sono state ripulite tantissimo da numerosi blocchi instabili ma la qualità della roccia non è eccelsa quindi necessità di grande attenzione perché frammenti di roccia si rompono ancora qua e la. Per questo è assolutamente obbligatorio l’utilizzo del casco sia per chi scala che per chi fa sicura. Come spesso si ricorda, l’arrampicata è un’attività che comporta dei rischi e chi la pratica lo fa a suo rischio e pericolo.

In definitiva è nato un sito di scalata a molto bello, interessante e vario frequentato da diversi scalatori bresciani e non. Le difficoltà degli itinerari non sono mai estreme anche se su molti tiri non manca certamente l’ingaggio sia fisico che mentale. Per quanto riguarda i gradi vanno dal D5 al D8. La falesia si presta ad essere frequentata anche nelle giornate piovose soprattutto nel settore di destra che presenta le vie più strapiombanti ed impegnative.

Tutta la zona alla base della falesia è stata ripulita e riqualificata con la realizzazione di sentieri, piccole aiuole e muretti a secco grazie all’eccellente e minuzioso lavoro del signor Davide Casali al quale va un doveroso ringraziamento. Se il ‘Giardino segreto’ ora ha l’aspetto di un vero giardino lo si deve soprattutto a lui. A tal proposito si invitano tutti i futuri frequentatori a mantenere un comportamento corretto e rispettoso dell’ambiente affinché tutto possa restare in ordine e soprattutto pulito.

Un sentito grazie va anche a tutti coloro che hanno dato il loro contributo alla realizzazione del progetto. Grazie a chi si è impegnato per la pulizia, la tracciatura e la chiodatura degli itinerari: Jhonny Duina, Claudio Inselvini, Frialdi Daniele, Marco Verzeletti, Carlo Codenotti, Dario Sandrini e Roberto Parolari oltre che a tutti coloro che hanno dato una mano nelle operazioni più semplici e manuali. Un grazie sentito a Valentina e Davide del negozio Blocco Mentale per il materiale fornito, alla società Ugolini per il contributo economico, a tutti coloro che hanno fatto un’offerta e a Manuel della BP snc di Pelizzari e Girelli che ha realizzato le targhette in acciaio con i nomi delle vie.

di Daniele Frialdi


SCHEDA: la falesia di dry tooling Il Giardino Segreto




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