Eiger, la Direttissima Harlin salita in inverno da Leo Billon, Sébastien Ratel e Benjamin Védrines

Dal 12 al 16 gennaio 2022 gli alpinisti francesi Leo Billon Sébastien Ratel e Benjamin Védrines hanno salito in stile alpino ed in inverno la Direttissima John Harlin sulla parete nord dell'Eiger.
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Dal 12 al 16 gennaio 2022 gli alpinisti francesi Leo Billon, Sébastien Ratel e Benjamin Védrines hanno salito in stile alpino ed in inverno la Direttissima John Harlin sulla parete nord dell'Eiger.
GMHM

Approfittando dell'eccezionale periodo di alta pressione che ha permesso al francese Charles Dubouloz di compiere la prima solitaria invernale di Rolling Stones sulle Grandes Jorasses, anche i suoi connazionali Leo Billon, Sébastien Ratel e Benjamin Védrines hanno salito un'altra delle grandi pareti nord delle Alpi, la nord dell'Eiger, lungo la Direttissima Harlin.

Questa famosa via di circa 1800 metri era stata aperta tra il 18 febbraio e il 25 marzo del 1966 da due gruppi di alpinisti (statunitensi, britannici e tedeschi) che combatterono a lungo contro condizioni proibitive. Lo statunitense John Harlin perse la vita durante il tentativo per la vetta, ed è in suo onore che è stata nominata la via.

La prima salita in stile alpino, quindi senza l'utilizzo di corde fisse, è stata completata in cinque giorni nell'ottobre del 1977 dal britannico Alex MacIntyre e dallo statunitense Tobin Sorenson, mentre la prima solitaria invernale è stata effettuata nel 1990 in 27 straordinarie ore dal fuoriclasse sloveno Slavko Svetičič che verso la fine della via, stando alle ricerche del Gruppo Militare di Alta Montagna (GMHM), era uscito lungo la via Heckmair. Un'uscita ragionevole per quei tempi ed un’opzione scelta successivamente da diverse cordate. Infine, la prima libera fino al bivio con la Heckmair è stata completata da Robert Jasper e Roger Schäli dal 20 al 23 settembre del 2010.

Billon, Ratel e Benjamin Védrines sono saliti dal 12 al 16 gennaio 2022, con quattro bivacchi in parete. Dopo la salita, Billon ci ha spiegato "le condizioni erano piuttosto buone per essere in inverno. Le difficoltà maggiori le abbiamo incontrate nella dubbiosa qualità della roccia. Diverse sezioni sono risultate improtteggibili, con un'arrampicata per niente facile. Anzi, la roccia offre spesso degli appoggi lisci, inclinati leggermente verso il vuoto... non ideale per l'arrampicata con ramponi! Come spesso accade in inverno, i tiri più difficili sono stati quelli con dei gradi modesti, e salire i cammini non sapendo cosa ci aspettava sopra è stato stressante. Alla fine però tutto è filato liscio."

Stando all'élite Gruppo GMHM di cui fanno parte Billon, Ratel e Védrines, la loro salita dovrebbe essere la prima invernale in stile alpino di tutto l’itinerario. Ratel viene così premiato per la sua perseveranza: nell'inverno del 2016 insieme a Max Bonniot e Pierre Labbre aveva salito la via originale, per poi uscire sulla via Heckmair.

STORIA DELLA EIGER DIRETTISSIMA di Lindsay Griffin

"La salita originale, una delle più famose delle Alpi, è stato un assedio, un tour-de-force lungo questi 1800m di parete, durato più di un mese alla fine dell'inverno 1966.

Dougal Haston ha raggiunto gli americani John Harlin e Layton Kor e hanno trascorso un considerevole periodo in inverno ai piedi della parete, aspettando le condizioni e il tempo giusto. Tuttavia, intorno a metà febbraio sono stati sorpresi da una grande squadra di talentuosi alpinisti tedeschi, composto da Karl Golikow, Peter Haag, Sigi Hupfauer, Jorg Lehne, Rolf Rosenkopf, Gunther Schnaidt, Gunther Strobel e Roland Votteler, che si sono avviati in parete prima di loro.

In un primo momento le due squadre hanno seguito delle linee parallele, creando un enorme attenzione dei media, ma successivamente hanno unito le loro forze.

Durante il primo tentativo per la vetta Hupfauer, Lehne, Strobel e Votteler hanno raggiunto LA MOSCA THE FLY, e Harlin e Haston stavano salendo le corde fisse dal Bivacco della Morte per unirsi a loro, quando una corda fissa di 7mm millimetri appeso appena sotto il Ragno si è rotto, con Harlin legato ad essa.. Cadde l'intera lunghezza della parete.

I cinque alpinisti superstiti hanno combattuto contro condizioni meteo orrende per altri tre giorni, hanno raggiunto la cima, terminando la via come un omaggio al grande alpinista americano ed intitolandola al suo nome. Le difficoltà sono state valutate A3 e V+, con 80° ghiaccio e misto, e la via viene data un grado complessivo di ED3/4."

Lindsay Griffin. Autorevole giornalista e alpinista britannico , compilatore e redattore di Mountain INFO, una delle risorse più importanti del mondo dell'arrampicata.




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