Camilla Moroni e Pietro Vidi ripetono 'Histoire Sans Fin' sul Petit Clocher du Portalet in Svizzera

Camilla Moroni e Pietro Vidi hanno ripetuto Histoire sans Fin sul Petit Clocher du Portalet in Svizzera. Moroni si è aggiudicata la prima femminile della via, descritta come "la migliore multipitch di granito di queste difficoltà in Europa." Nota appunto per la sua straordinaria bellezza abbinata all'alta difficoltà, Histoire sans Fin è stata liberata da Seb Berthe e Siebe Vanhee nell'estate del 2021. La via è composta da 8 tiri, con difficoltà fino all'8b+ nei suoi 200 metri.
Moroni e Vidi sono arrivati alla base del Petit Clocher du Portalet il 1° luglio e hanno lavorato la via per 3 giorni, provando i singoli tiri tra i frequenti temporali pomeridiani. Dopo alcuni giorni di riposo, hanno perfezionato le sequenze il 9 e 10 luglio, prima di tentare la salita in libera il 12 luglio.
Durante la ripetizione, Vidi ha salito ogni tiro da capocordata senza mai cadere. Moroni invece ha avuto una battaglia più intensa: ha faticato sul terzo tiro (7c in traverso), poi è caduta tre volte sul quarto tiro (8b+) prima di riuscire a chiuderlo. Ha salito il sesto tiro (8b) al secondo tentativo e ha chiuso in stile flash l'ultimo tiro difficile (settimo tiro, 8a+).
Dopo la salita, Moroni ha spiegato "Dopo la stagione delle gare, ho deciso di prendermi tre settimane di pausa per arrampicare su roccia. Avevo già notato questa via l'anno scorso, ma tra le competizioni e l'allenamento per le Olimpiadi, non avevo avuto tempo per provarla. Quest'anno, quindi, ho deciso di affrontare la sfida senza una preparazione specifica. Era da circa sei mesi che non indossavo un'imbracatura o mi allenavo per la resistenza.
Devo ammettere che due giorni prima del tentativo non mi sentivo molto sicura di riuscire a chiudere la via. Ma dopo un giorno di riposo, sono passata in modalità gara. Ho salito il tiro di 7c+ in fessura, ghisandomi tantissimo, poi sono caduta tre volte sul traverso a 7c per errori stupidi.
Il tiro successivo è un 8b+ tecnico che parte su uno spigolo e finisce con un boulder. A causa della mia altezza, ho dovuto fare un toe-catch per raggiungere una presa dallo spigolo. Un enorme grazie a Pietro per avermi aiutato a trovare questa beta sequenza diversa!
Quel giorno le condizioni erano buone e i movimenti sembravano più facili del solito, ma comunque i miei piedi sono scivolati tre volte. Dopo aver finalmente chiuso quel tiro, siamo passati allo spigolo di 8b, il tiro che mi spaventava di più. Pietro l'ha chiuso al primo tentativo ed è rimasto lì a supportarmi. Al mio primo tentativo, sono caduta a pochi movimenti dal riposo. Questo tiro è stata una vera battaglia mentale. Stavo iniziando a sentirmi stanca. Sono comunque riuscita a chiuderlo al secondo tentativo, e sapevo ormai che la via era quasi fatta.
L'ultimo tiro è una placca di 8a+ che non richiede molta forza, solo concentrazione e calma. L'ho chiuso al primo tentativo, e poco dopo eravamo in cima. Che soddisfazione! Nei giorni passati a lavorare la via, ho dovuto imparare a usare scarpe più rigide per gli appoggi minuscoli. Di solito uso scarpe più morbide, quindi ci ho messo un po' ad abituarmi. Ho alternato tra le Instinct VS e le Vapor S lungo la via. Voglio davvero ringraziare Pietro per il suo sostegno incredibile durante tutta questa esperienza!"