Alpinismo: la nostra estate, nuove vie per Luca Maspes e C.

Estate 2006: vie nuove, alcune rivisitazioni e solitarie, dalla in Valtellina, di Luca Maspes con vari compagni di viaggio.
Luca Maspes, estate 2006

Da Malenconìa a Viola bacia tutti, passando per Tuono e Kriminal, Zakimort e I fiori di giada, per aggiungere poi Juvergogna, Ferro e sungia, Velociraptor, Il triangolo d'oro e... Tutto Vero. In breve questo è il libero viaggio compiuto la scorsa estate da Luca Maspes - con vari e svariati compagni, ma anche in solitaria - su quelle che per lui sono le montagne e le pareti di casa. Dalla Valmasino alla Valtellina un'estate e 11 vie nuove, più qualche rivisitazione, per un viaggio che Luca racconta come una lunga, libera e un po' anarchica cavalcata.


LIBERA STAGIONE PER LIBERE PARETI
di Luca Maspes

Libero da spedizioni imminenti e temporaneamente un po' annoiato da tutto quello che si chiama programmazione. Dopo le mille vicissitudini del Trip Two patagonico, l'estate è trascorsa con un lungo e casalingo trip esplorativo sulle pareti del Masino, del Bernina e della Val Grosina, riassaporando vecchie emozioni e ritrovando, anzi riguardando, tanti luoghi dove poter sfogare un alpinismo anarchico e senza regole fisse. Così cambiare in corsa le idee già pensate è diventata quasi una costante.
Molte vie sono state delle fughe in alto dall'afa di fondovalle, altre sono state idee improvvise, nei giorni in cui si ha voglia di staccare la spina e buttarsi in luoghi che si pensa di conoscere bene ma che in realtà si stanno ancora svelando, fidandosi alla cieca dell'istinto o magari delle parole di qualche amico entusiasta.

Sono state tante le invenzioni rocciose create nelle valli sopra casa mia, ognuna poi con dei connotati che in base alle voglie del momento sono stati sempre diversi. Vioni lunghi, logici, quasi rari ai giorni nostri, come il viaggio a tutto terreno di
"Viola bacia tutti"; sequenze di righe verticali che ti fanno partire ed arrivare in cima senza dover fare troppe curve, come per il Picco di "Tutto Vero"; aperture rapide e leggere con nuts, friends e 4 o 5 chiodi, correndo in verticale sulle rocce amiche di "Juvergogna", "Velociraptor" e "Ferro e sungia"; delicati momenti su rocce invece ostili se penso a "I fiori di giada"; scalate in placca moderne ma da non cadere come "Tuono" e "Kriminal", più accessibili e ripetibili nel caso di " e "Zakimort". La ciliegina infine aprirsi un percorso senza la corda, interpretando la linea passo dopo passo com'è successo sui muri di "Malenconìa". E' servito quindi un po' di occhio, dei compagni dallo spirito senza forzature e tanta fantasia che ha fatto da contorno al tutto.

Luca Maspes, estate 2006

La prima creazione della stagione è sulla Quota 2493 in Val di Zocca (Valmasino), una linea su un pilastro ancora vergine che avevo iniziato in adolescenza ed in compagnia del monzese Oscar Meloni. All'epoca finì maluccio e abbandonammo tutto per scaramanzia, dopo esser stati colpiti da un fulmine alla fine del secondo giorno di scalata (lui all'ospedale, io un po' meno elettrizzato). Il 15 giugno di sedici anni dopo, la scelta di tornarci insieme a Giovanni Ongaro, Giuliano Bordoni e Anna Ceruti per rifare tutto e completare le lunghezze di corda mancanti. Partiti all'alba dalla Val di Mello, il nuovo itinerario è stato portato sulla piatta vetta e chiamato doverosamente
"TUONO". Sono 300 metri con difficoltà fino al 6b+/6c protette solo parzialmente con uso di spit, stranamente infatti si mettono molti friendini anche sulle placche.
Qualche giorno più tardi insieme al comasco Matteo Foglino ci trasferiamo in Val del Ferro dove in un primo pomeriggio senza troppe idee ripetiamo in arrampicata libera la “Obelix” alla Punta Paganini, una via di Paolo Vitali e Sonja Brambati del 1990. Una parziale ripulitura dai ciuffi erbosi dei due tiri più difficili lungo il bellissimo diedro, segue la salita “pulita” con difficoltà fino al VII+ su protezioni tradizionali.

Luca Maspes, estate 2006

Il 30 giugno cambio di zona per un tipo di alpinismo più "esplorativo". In alta Val Grosina, Alta Valtellina, accompagno il "folletto" Giuliano Bordoni per dare un occhio alla sconosciuta parete Sud del Sasso Maurigno, montagnaccia di circa 3000 metri di quota a cavallo tra la Grosina e la Val Viola bormina. Per tutta la mattinata superiamo il verticale e friabile primo pilastro della parete, di circa 250 metri di altezza, proseguendo poi slegati per la seconda metà più appoggiata fino alla cresta sommitale della montagna. La via nuova, chiamata
"I FIORI DI GIADA", rimarrà probabilmente solo un ricordo personale. Presenta difficoltà fino al VI+ "dolomitico", da proteggere con protezioni veloci e con un po' di cura.

Due giorni più tardi al Rifugio Gianetti per il solito pallino solitario che ogni tanto l'ego richiede. La scelta è la via
"RINGHIO" sulla parete Sudest del famoso Pizzo Badile, tra parentesi quest'anno omaggiato di un bellissimo libro dello svizzero Marco Volken. La via invece è di tre anni fa, ideata dagli amici valdostani Massimo Farina, Ezio Marlier, Hervé Barmasse e Massimo Datrino. Già tentata due volte, l'anno scorso fermato da un po' di sassi tirati giù dagli stambecchi, una settimana fa bloccato dalla nebbia e umidità, compagni assolutamente da evitare quando vuoi scalare senza rete. Domenica 2 luglio finalmente il sole senza nuvole ed una salita senza intoppi, autoassicurandomi su 3 lunghezze di corda e uscendo in alto lungo la via “Vera” di Corti e Gilardi nel 1972. Difficoltà fino al VII+ (6b+) per 450 metri di via.

Il 10 e 11 luglio torniamo in veste amarcord sulla verticale parete Sudest del Picco Luigi Amedeo, dove c'era un altro abbozzo di via iniziata nel 1990 ancora insieme ad Oscar Meloni e Adriano Marini. A destra della “Denti del Granito” di Koller, questa volta insieme al "gatto" Rossano Libera e ad Anna Ceruti ci incastriamo sulle fessure di
"TUTTO VERO", titolo incredulo della gazzetta la mattina dopo la vittoria italiana ai mondiali. 400 metri con 2 serie di Camalot e di Trango ad eccezione di 2 spit di sosta e 2 o 3 chiodi abbandonati per pigrizia. Due giorni di scalata, notte al bivacco Manzi-Pirotta e tratti fino al VII+ con tre metri di A1 al terzo tiro, puliti e liberati la settimana successiva da Rossano (VIII-). La via è stata subito ripetuta pochi giorni dopo da una cordata del corso guide alpine lombardo.

Luca Maspes, estate 2006

Una settimana più tardi ancora con Rossano Libera, muovendoci in Val Porcellizzo e proseguendo nella ricerca “a vista” di vie nuove da salire in stile rapido e pulito, senza spit ed individuandole al momento. Due giorni consecutivi per
"JUVERGOGNA" sul Pizzo Porcellizzo (VI/VI+, 250 m) e la più impegnativa "VELOCIRAPTOR" sul Pizzo Cengalo, con difficoltà fino all'VIII- praticamente obbligato in uscita dallo strapiombo del secondo tiro.

Ancora qualche giorno a lavare i panni in paese prima di dare uno sguardo anche alle meno conosciute pareti dell'adiacente Val del Ferro. Stiamo su tre giorni e la parete Est della Quota 3007 la scopriamo guardando dal bivacco. Con due ragazze attivissime, la solita Anna Ceruti e la vicentina Giovanna Novella, ne esce una bella giornata ed un piacevolissimo itinerario, fessure all'inizio e placche bucherellate da metà in poi.
"FERRO E SUNGIA" misura 350 metri con difficoltà fino al VI/VI+ e qualche chiodo lasciato alle soste.

A fine luglio pare che il tempo stabile non possa mai interrompersi, così ne esce un altro appuntamento con ambiziosi progetti datati pochi anni fa. Insieme a Libera ed ovviamente al local Bordoni ci dirigiamo verso una delle più estese, remote e sconosciute pareti delle Alpi Centrali, la Sud-Sudest della Cima Viola (3374 m) in Val Grosina. Tre ore l'avvicinamento con obiettivo la via diretta su questa muraglia di oltre 600 metri di dislivello che conta solo 3 vie indipendenti che la solcano. La prima di esse tracciata nel 1977 da Giuseppe Miotti con il quale, insieme a Cristian Gianatti, avevamo già tentato la via in centro parete in un tardo settembre di due anni fa. In due giorni di scalata decisamente “alpinistica”, con bivacco condito da temporale notturno a due terzi del muro roccioso, ci alterniamo al comando della cordata per aprire 800 metri chiamati
"VIOLA BACIA TUTTI". Tutta con 2 serie di friends e senza artificiale, superando difficoltà fino al VII "alpinistico" in diversi tiri (da confermare :-) e 17 lunghe lunghezze di corda su roccia generalmente buona. Per noi è diventata una delle chicche dell'estate.

Luca Maspes, estate 2006

Ad agosto piove e non fa più caldo. Dopo un break di 20 giorni a causa di ciò, solo verso la fine del mese si torna sui monti alla prima occasione buona, ancora in una valle poco visitata arrampicatoriamente parlando. In stile tecnologico ed opposto alle ultime salite, per cui con trapano e spit, viene aperta in giornata
"IL TRIANGOLO D'ORO" (210 m, 6b e 3 passi d'artificiale). Si trova sulla Punta Medaccio in Val Merdarola, a sinistra di “Aguas y placas”, una via simile di Andrea Pavan e C. che avevo ripetuto due anni prima in solitaria autoassicurata. Insieme a me questa volta c'è un gruppo improvvisato di vacanzieri in quota, gli amici Andrea Barbieri, Marco Farina e Mario Scarpa.

Pochi giorni dopo mi arriva in casa un malinconico richiamo dal gruppo del Bernina, dove tre o quattro anni fa avevo iniziato da solo una via sull'invitante ultimo pilastro del versante Est del Sasso Nero. Senza compagni anche stavolta - tutti impegnati - parto di notte in auto da San Martino e sono nel Vallone di Scerscen all'alba. Autoassicurandomi sul terzo tiro e più sopra per alcuni tratti con le daisy chain nei passaggi che parevano più difficili, scalo per tre ore e 500 metri di serpentino eccellente. In basso un muro senza interruzioni per 200 metri e in alto tante simil-falesie una sopra l'altra con belle cenge alla base. Boulder che diventavano highball e finivano solitarie. Difficoltà incontrate fino al VII di blocco (esiste?) e la chiamo
“MALENCONIA”.

La stagione ormai volge al termine, i rifugi stanno chiudendo una grassa estate ed i primi freddi sono già in arrivo. Ultima base al comodissimo Rifugio Allievi-Bonacossa in alta Val di Zocca. In 3 giorni complessivi, iniziata a fine agosto, con Barnieri e Fabio Salini si completa l'idea di una nuova linea sulle ripide e compattissime placche del Pizzo Torrone Occidentale, a sinistra di “El Diablo”. Una via immaginata in un altro modo. Spittata come da idea iniziale, ma nel suo procedere adattata ad una chiodatura volutamente esposta, massimo 3 spit a tiro.
"KRIMINAL", misura quasi 300 metri con difficoltà mai elevatissime, costanti dal 6a+ al 6b, però quasi sempre obbligatorie e aleatorie per un tipo di arrampicata sempre molto “di testa”. Si aggancia alla via “Gugiatti” sotto il tiro di artificiale. Ultima via di stagione un prodotto infine più “popolare” sugli avancorpi della Punta Vittoria. Il giorno seguente la via sul Torrone, ancora con Fabio Salini scaliamo con il trapano in fondina per preparare i 5 tiri di "ZAKIMORT", difficoltà fino al 6a+/6b con un tecnico tiro iniziale sul 6c aggiunto dall'alto per finire l'ultima batteria.

di Luca Maspes


LE VIE

TUONO, Quota 2493, Val di Zocca (Valmasino). 300m. 6b+/6c, parzialmente con uso di spit. Luca Maspes, Giovanni Ongaro, Giuliano Bordoni e Anna Ceruti (estate 2006)
I FIORI DI GIADA, parete sud Sasso Maurigno, Alta Valtellina, 250 metri,
VI+, Luca Maspes, Giuliano Bordoni (estate 2006)
RINGHIO, parete Sudest Pizzo Badile, 450m, VII+ (6b+), aperta da Massimo Farina, Ezio Marlier, Hervé Barmasse e Massimo Datrino (2003); solitaria: Luca Maspes con uscita lungo la via “Vera” di Corti e Gilardi nel 1972
TUTTO VERO, parete Sudest del Picco Luigi Amedeo, 400m, tratti fino al VII+ con 3 metri di A1 al 3° tiro, Luca Maspes, Rossano Libera e ad Anna Ceruti (estate 2006). 1a libera: Rossano Libera.
JUVERGOGNA, Pizzo Porcellizzo, 250m, VI/VI+, Luca Maspes, Rossano Libera (estate 2006)
VELOCIRAPTOR, Pizzo Cengalo, VIII-, Luca Maspes, Rossano Libera (estate 2006)
FERRO E SUNGIA, parete est Quota 3007 (Val di Ferro), 350m, fino al VI/VI+, Luca Maspes, Rossano Libera, Anna Ceruti, Giovanna Novella (estate 2006)
VIOLA BACIA TUTTI, parete Sud-Sudest Cima Viola (3374 m), Val Grosina, 800m, fino al VII, Luca Maspes, Rossano Libera, Giuliano Bordoni (estate 2006)
IL TRIANGOLO D’ORO, Punta Medaccio, Val Merdarola, 210m, 6b e 3 passi d’artif.. Luca Maspes, Andrea Barbieri, Marco Farina e Mario Scarpa (estate 2006).
MALENCONIA, ultimo pilastro versante Est Sasso Nero, Vallone di Scerscen, 500m., fino al VII, Luca Maspes (estate 2006)
KRIMINAL, Pizzo Torrone Occ., Val di Zocca, 300m. ca, dal 6a+ al 6b, spit, Si aggancia alla via “Gugiatti” sotto il tiro di artificiale, Luca Maspes, Barnieri, Fabio Salini (estate 2006)
ZAKIMORT, avancorpi Punta Vittoria, Val di Zocca, 5 tiri , 6a+/6b, spit, Luca Maspes, Fabio Salini (estate 2006).

Compagni di viaggio
Giovanni Ongaro, Giuliano Bordoni, Anna Ceruti, Matteo Foglino, Giuliano Bordoni, Rossano Libera, Giovanna Novella, Andrea Barbieri, Marco Farina, Mario Scarpa, Barnieri, Fabio Salini.

Sponsor: Grivel, Ferrino, Mello's, Matt, Mico, Nepa, Trango

Portfolio
arch. news Luca Maspes su PlanetMountain.com
Grivel Expo PlanetMountain
Ferrino Expo PlanetMountain


Nelle foto, dall'alto: Tentativo di apertura “tradizionale” sulle placche della Punta Bertani, Val del Ferro. (foto A.Ceruti); In vetta al Picco Luigi Amedeo. (foto L.Maspes); Luca Maspes verso lo strapiombo di “Velociraptor”, Pizzo Cengalo. (foto R.Libera); Rossano Libera, secondo tiro di “Tutto Vero”, Picco Luigi Amedeo. (foto L.Maspes); Fabio Salini in apertura sull'ultimo tiro di “Kriminal”, Pizzo Torrone Occ. (foto L.Maspes), Fabio Salini ripete il quarto tiro di “Kriminal”, Pizzo Torrone Occ. (foto L.Maspes).


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