Una "passeggiata" da ragazzi in Val Masino
Fabio Salini e Rossano Libera sull’Overcouloir di sinistra del Monte Piezza, per una (metaforica) passeggiata con lo spirito degli eterni ragazzini (a cui peraltro non si crede mai)…

Fabio Salini sull'ultimo tiro dell'Overcouloir di Sinistra (Val Masino, Monte Piezza)
Non vorrei essere frainteso, non ho certo intenzione di minimizzare l’impegno e la fatica che mi comporta rintracciare un compagno, definire l’itinerario, svegliarmi presto, salire il canale che fiancheggia il Monte Piezza, scalare il ghiaccio all’ombra ed inventarmi calate per il rientro su abalakove o su candele ghiacciate. Quello che intendo, quando parlo di una passeggiata, è che nessuno potrebbe affrontare una giornata come questa se non avesse uno spirito da eterno ragazzino.
Contattare Rossano Libera, sempre più noto nel panorama verticale, non è stato facile. Non perché lui si faccia negare, ma perché fino a qualche giorno prima non era rintracciabile e i più lo davano sul circo del Pizzo Badile a prendere confidenza con slavine di neve polverosa che fortunatamente non l’hanno voluto trattenere a lungo appeso ad una parete che per ora non sembra volersi concedere.
Definire l’itinerario è molto semplice, in attesa del vero freddo che tarda ad arrivare, basta salire molto in alto, camminare a lungo ed avventurarsi sui versanti che non prediligo, quelli a nord ovest. Diversamente da me, riguardo ai versanti, la pensa il mio compagno di passeggiata Rossano che con l’esposizione nord ha un feeling tutto particolare. La sua camera da letto è orientata a nord e il riscaldamento lui garantisce che lo tiene spento. Abitudine scacciafiga?
Ci avventuriamo sul canale in direzione dell’Overcouloir e dopo un paio d’ore di ravanata raggiungiamo la base. Decidiamo di proseguire ancora in direzione dell’Over di sinistra e con quattro veloci lunghezze siamo al salto finale. Centoventi metri che dividiamo in tre tiri per cercare qualche scatto ravvicinato sul muro finale. Siamo in cima all’Over, gli zaini li abbiamo lasciati alla base, così ci siamo preclusi la possibilità di scendere verso la grande frana di Sasso Bisolo che ci risparmierebbe una filata di doppie. Filorera è lontana e illuminata dal sole, così scendiamo veloci. Tutto scorre alla perfezione, una decina di doppie in rapida successione ogni sessanta metri ci riportano agli zaini e in breve all’auto.
Incontriamo dei veri ragazzini in gita che ci chiedono da dove veniamo, così indichiamo la cascata, visibile anche dal fondo valle, e proviamo a spiegare loro che l’abbiamo salita, ma non riusciamo ad essere convincenti. Non ci credono e veniamo pure derisi.
Bella la nostra giornata da ragazzi, finisce come l’abbiamo iniziata. Fortuna c’è chi produce anche per noi… Buon Duemilasette!
Fabio Salini
Vai alla scheda dell'Overcouloir di sinistra
Nella foto: Fabio Salini sull'ultima lunghezza dell'Overcouloir di sx in Val Masino - M.te Piezza (arch. F. Salini)
Contattare Rossano Libera, sempre più noto nel panorama verticale, non è stato facile. Non perché lui si faccia negare, ma perché fino a qualche giorno prima non era rintracciabile e i più lo davano sul circo del Pizzo Badile a prendere confidenza con slavine di neve polverosa che fortunatamente non l’hanno voluto trattenere a lungo appeso ad una parete che per ora non sembra volersi concedere.
Definire l’itinerario è molto semplice, in attesa del vero freddo che tarda ad arrivare, basta salire molto in alto, camminare a lungo ed avventurarsi sui versanti che non prediligo, quelli a nord ovest. Diversamente da me, riguardo ai versanti, la pensa il mio compagno di passeggiata Rossano che con l’esposizione nord ha un feeling tutto particolare. La sua camera da letto è orientata a nord e il riscaldamento lui garantisce che lo tiene spento. Abitudine scacciafiga?
Ci avventuriamo sul canale in direzione dell’Overcouloir e dopo un paio d’ore di ravanata raggiungiamo la base. Decidiamo di proseguire ancora in direzione dell’Over di sinistra e con quattro veloci lunghezze siamo al salto finale. Centoventi metri che dividiamo in tre tiri per cercare qualche scatto ravvicinato sul muro finale. Siamo in cima all’Over, gli zaini li abbiamo lasciati alla base, così ci siamo preclusi la possibilità di scendere verso la grande frana di Sasso Bisolo che ci risparmierebbe una filata di doppie. Filorera è lontana e illuminata dal sole, così scendiamo veloci. Tutto scorre alla perfezione, una decina di doppie in rapida successione ogni sessanta metri ci riportano agli zaini e in breve all’auto.
Incontriamo dei veri ragazzini in gita che ci chiedono da dove veniamo, così indichiamo la cascata, visibile anche dal fondo valle, e proviamo a spiegare loro che l’abbiamo salita, ma non riusciamo ad essere convincenti. Non ci credono e veniamo pure derisi.
Bella la nostra giornata da ragazzi, finisce come l’abbiamo iniziata. Fortuna c’è chi produce anche per noi… Buon Duemilasette!
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Nella foto: Fabio Salini sull'ultima lunghezza dell'Overcouloir di sx in Val Masino - M.te Piezza (arch. F. Salini)
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